“Alcuni sono soldati. Noi siamo fantasmi.”
Durante l’E3, Ubisoft è tornata a mostrare quello che si preannuncia come uno dei titoli di punta della sua folta line-up: Tom Clancy’s Ghost Recon: Wildlands. La saga in questo capitolo dirotta gli agenti fantasma direttamente in Bolivia, a combattere gli spietati cartelli della droga. Stavolta anche i Ghost potrebbero fare un po’ di rumore.
La dura vita dello spettro
Non crediate che la vita dei Ghost sia tutta rose e fiori. Certo, capita che un giorno ti spediscono in Bolivia e dall’elicottero puoi goderti dei panorami mozzafiato, che per qualche istante possono anche farti dimenticare che sei lì a combattere la gente più spietata della terra, i cartelli della droga, nel loro territorio, controllato interamente dai loro eserciti. Puoi contare solo sui tuoi compagni: loro sono i tuoi occhi, le tue orecchie, estensioni naturali della tua persona. Siete tutt’uno, un unico corpo, una specie di supersoldato in grado di moltiplicarsi sul campo di battaglia, per essere ovunque.
Praticamente un anno dopo l’ultima presentazione eccoci nuovamente armati e in posizione. La missione mostrata durante l’E3 ha visto uno dei membri del team Ghost iniziare una ricognizione in solitaria, mentre un compagno teneva sotto controllo l’area con un fucile di precisione e gli altri attendevano istruzioni. Come sempre il cuore pulsante del brand rimane l’infiltrazione tattica. L’approccio stealth è sempre caldamente raccomandato e, ovviamente, è quello in grado di dare più soddisfazioni in termini di gameplay. Riuscire a violare un avamposto nemico, arrivando all’obiettivo senza essere individuati, è una sfida sempre molto stimolante. Le aree sono piene zeppe di nemici, tra l’altro, ed un approccio puramente action non pagherebbe molto nel completare il nostro incarico.
L’aspetto comunque più interessante del titolo rimane la possibilità di affrontare l’intera campagna single player in cooperativa insieme ad altri tre giocatori. Comunicando con i nostri compagni saremo in grado di far muovere la nostra squadra su mappe dalle dimensioni generosissime, che mettono in evidenza quella che è la più grande novità di Wildlands: l’open world. Questo aspetto inedito per la serie permette di avere per le mani un quantitativo di possibilità di approccio esponenzialmente aumentato, oltre che a garantire un impatto grafico di assoluto livello. La qualità generale del titolo, infatti, si dimostra già da subito altissima, con una delle grafiche migliori viste durante lo showcase losangelino.
La missione presentata, nello specifico, richiedeva l’estrazione di un chimico da uno degli stabilimenti per la lavorazione della cocaina del Cartello. I membri della squadra, dopo una classica fase di perlustrazione agevolata da ogni sorta di gadget tecnologico, compresi gli immancabili droni, entrano in azione supportandosi a vicenda per neutralizzare i bersagli senza far scattare gli allarmi. Torna una delle feature più acclamate di quel capolavoro che era (il precedente capitolo della serie) Future Soldier: il sync-shot. Questo, in single player, quindi con tre compagni guidati dall’I.A., vi permetterà di lanciare un segnale ai vostri per neutralizzare contemporaneamente 4 nemici: al vostro segnale tutta la squadra sparerà in maniera simultanea. Affrontando il tiro in coop, invece, sarà richiesta una notevole coordinazione, con la stessa operazione da svolgere in manuale.
Insomma, Ghost Recon si conferma uno sparatutto tattico e profondo ma stavolta Ubisoft ha voluto dare risalto anche ad una sana componente action (così facendo forse spera di accalappiare una fetta più ampia di pubblico, visto il poco successo che in genere riscuotono gli stealth che non portano il nome di Metal Gear). Le fasi conclusive della missione mostrata nel walkthrough si svolgono infatti in una situazione di allarme totale. Il campo nemico è in allerta e noi, con il “pacco regalo” sotto braccio, dobbiamo portare le chiappe fuori da lì prima che si scateni l’inferno. I Ghost salgono su un pick-up con il bersaglio da estrarre e comincia un furioso inseguimento. Uno dei nostri riesce a rubare una moto da cross per darci supporto mentre l’ultimo membro della squadra si dirige verso il nostro chopper per facilitare l’estrazione. Bella roba, no?
Le fasi di guida appaiono subito estremamente spettacolari, con la possibilità di sparare in corsa e di decidere autonomamente il percorso da seguire. La missione si conclude quindi con l’estrazione in elicottero, con il team totalmente circondato da nemici. Un finale estremamente cinematografico che dimostra quanto Ubisoft voglia rendere questo nuovo capitolo qualcosa di veramente memorabile per i fan ed un appuntamento imperdibile anche per coloro che si avvicinano al brand per la prima volta.
Conclusioni
Ghost Recon: Wildlands arriverà sugli scaffali nella prossima primavera. Ci sono ancora parecchi mesi di lavoro per Ubisoft che, dopo cotanta magnificenza, è chiamata a non deludere le altissime aspettative che si stanno generando intono al ritorno di uno dei suoi brand più amati.
Le idee vincenti del passato Future Soldier sembrano essere state mantenute e sviluppate, soprattutto per quanto riguarda la natura tattica e stealth della saga. In più ci ritroveremo con un mondo open world che promette di regalare grandissime soddisfazioni in termini di gameplay puro ed una dose di azione che potrebbe spezzare abilmente il ritmo di gioco tra un’infiltrazione e l’altra. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per sfornare un autentico capolavoro. Se ci trovassimo ad un tavolo di Texas Hold’em potremmo senza dubbio affermare che con la sua line-up, Ubisoft, si sta giocando un clamoroso all-in. Noi andiamo a vedere, ovviamente.