S’allontana dalla cima
e splende confusamente.
Tempesta d’inverno
Cit. Iida Dakotsu
Ero combattuto ma ho deciso di raccontarti un pezzo di storia del Giappone.
Come ben saprai sono un appassionato di videogiochi ed uno dei miei titoli preferiti è proprio “Shogun 2 | Total war” un titolo strategico ambientato nel periodo medievale giapponese più popolare anche noto come Sengoku Jidai (epoca dei paesi in guerra). In Shogun 2 puoi vestire i panni di un Daimyo, ossia il capofazione di uno dei tanti clan che si contendevano il controllo del paese in quegli anni del feudalesimo nipponico.
on so quanto tu sia appassionato di Giappone, ma deduco dal fatto che tu stia leggendo, che sicuramente qualche interesse risieda in te, e per questo ti chiedo quante volte hai sentito il termine Shōgun?
Proprio da questa domanda è nato il mio interesse a riguardo della storia giapponese. Il termine Shōgun assunse un’accezione diversa dalla sua origine in maniera identica a quella presa dal termine dittatore dal latino dictator. Se il dictator latino era una carica del governo di Roma per periodi di pericolo per la Città, lo Shōgun era il generale in capo delle forze stanziate a nord a difesa dei confini dell’impero, di fatto in quell’epoca, il generale più importante che potesse esserci. Durante il periodo di instabilità durato dal 1478 al 1605 più volte il potere della corte imperiale indebolito fu soppiantato dall’esercito. Partendo da uno scontro tra due fazioni fino ad arrivare ad uno scontro dove ogni feudo con il suo rispettivo Daimyo ambiva alla carica. Il primo vincitore di questi scontri infatti spostò il suo accampamento fuori dalle mura della capitale Kyoto creando un vero e proprio governo alle porte della stessa, si tratta del Bakufu (governo della tenda), il generale dettava legge e l’imperatore di fatto era solo un simbolo del governo. Il periodo si concluse con la riunificazione del paese a opera di Oda Nobunaga che morì per un tradimento senza aver il tempo di governare, i suoi alleati a loro volta si scontrarono e da loro prevalse Ieyasu Tokugawa e la sua discendenza che resse lo Shōgunato fino al 1868 (anni in cui è ambientato il celebre film con Tom Cruise “l’ultimo samurai”).
Ah Oda Nobunaga, che personaggio incredibile! Potrei passare ore a scriverti di lui e di come in un periodo di pieno medioevo stravolse le tattiche militari utilizzando archibugi e tecniche ritenute assurde per l’epoca, ma mi ero promesso di parlarti di storia giapponese e non di un singolo uomo.
Permettimi ora di darti una visione più generale della storia giapponese perché c’è qualcosa di più bizzarro ed interessante in essa, ma puoi coglierlo solo se la osservi nel suo insieme, dalla preistoria ad oggi.
Molti studiosi di sociologia internazionale hanno definito i giapponesi “il popolo che copia”. Definizione che spaventa chiunque non conosca la storia giapponese. Di fatto ripercorrendo la storia della terra del sol levante vedremo che ci sarà sempre un rapporto con il mondo che la circonda che influenzerà la sua evoluzione e di conseguenza cultura, tecnologia e tutto ciò che ruota attorno ad un popolo.
Il Giappone è un’isola e come tale ha sempre avuto dei rapporti non proprio diretti con l’esterno. I primi uomini che popolavano quell’isola vivevano di raccolta e pesca e lo fecero fino al 300 a.C. quando popoli stranieri che migrarono verso quell’isola portarono con loro la coltura del riso. Fermati e rifletti bene. A Roma in quegli anni veniva costruito il primo acquedotto. Fissa questo paragone perché lo proseguiremo più avanti.
La storia giapponese di fatto procede per periodi che si sostituiscono l’un l’altro per grandi innovazioni o per notevoli cambiamenti nel governo. E così come i giapponesi escono dalla preistoria importando la cultura del riso così continueranno prendendo tutto ciò che possono inizialmente e principalmente dalla Cina.
Vuoi un esempio? Secondo te perchè il Giappone ha un imperatore e non un re?
La provincia di Yamato ebbe il sopravvento sui territori limitrofi e per farsi riconoscere dal potente impero cinese si rivolse a loro appellandosi con lo stesso titolo. Più precisamente, in Cina l’imperatore discendeva dalle divinità celesti, e così il sovrano di Yamato inviò una delle prime missive di ambasceria appellandosi per l’appunto 天皇 tennō (mandato celeste).
L’organizzazione dello stesso governo imperiale emulava quella cinese, così come la filosofia confuciana e la stessa scrittura. I giapponesi che usano tuttora gli ideogrammi li importarono dalla Cina e col tempo questi si integrarono con la lingua autoctona che a sua volta aveva dato origine ad una scrittura sillabica con ben due alfabeti. Tutte le documentazioni ufficiali più antiche furono a lungo scritte in cinese.
Seppure la terra di Yamato possedeva una sua religione sin dai primordi nota come 神道, Shintō, il processo che essa affrontò fu molto simile a quello della scrittura. Dalla Cina approdò il buddhismo che si radicò sempre più. E per un periodo elementi delle due religioni si fusero, le divinità del buddhismo e quelle dello Shintō si fusero anche nell’immaginario del popolo giapponese.
Ultimo enorme plagio fatto dai giapponesi arrivò alla fine del periodo Tokugawa con la restaurazione del potere imperiale (restaurazione Meiji). Alla fine del 1800 i giapponesi passarono dal medioevo all’età industriale grazie all’imperatore Meiji con una velocità tale che potremmo paragonarla ad Age of Empire il celebre titolo videoludico di strategia Microsoft. In un paio di decadi si passò da samurai e cavalli, ad eserciti regolari, treni ed impianti industriali. Moderno ed antico, occidente ed oriente si fusero in quello che divenne il principio della cultura contemporanea nipponica. Tutt’oggi in Giappone si vive il contrasto tra tradizione e moderno. Ma caro lettore questa è già un’altra storia.
E dunque lascia che condivida con te la mia personale considerazione a riguardo. Di fatto i Giapponesi hanno preso davvero troppo ed in maniera troppo forzata dall’esterno, prima dalla Cina ed in seguito dall’ “occidente”, ma lo hanno fatto profondamente proprio, appreso, studiato, elaborato e migliorato, da sempre ed in tutto, e questo fa di loro un popolo più che unico sul pianeta terra.
Sono sicuro che ti ricorderai che in passato ho fatto video su youtube e per questo mi fa un immenso piacere salutarti consigliandoti la visione di questo simpatico video sulla storia del giappone che per quanto possa essere assurdo riporta un riassunto abbastanza veritiero anche se in chiave irriverente di quella che è la storia della terra del sol levante.
A cura di Luca Margari