L’Alba dei Bruti
Due anni fa, sulla piattaforma di crowfunding Ulule, uscì un annuncio di Gipi, al secolo Gian Alfonso Pacinotti (se non sapete chi è, correte a recuperare i suoi lavori in ambito fumettistico), in cui si parlava di un gioco da tavola il cui scopo era prendersi a mazzate con gli altri giocatori. Figurativamente, chiaro, ma nel modo più brutale possibile. Il gioco, per l’appunto, si chiamava Bruti.
La campagna di crowfunding fu un tale successo che al gioco base si aggiunsero una Collector Edition, una maglietta celebrativa, piattaforme per giocare, porta-mazzi, stampe delle carte, scatole, scatoline e ogni amenità possibile.
Noi di Stay Nerd potevamo forse mancare, tra i primissimi appassionati del gioco? Ovviamente no: sin dal momento dell’uscita allora l’abbiamo provato, riprovato e riprovato ancora fino all’abuso, con amici, fratelli, cugini, a feste, cene, prima, dopo o durante qualche allegra sbevazzata in compagnia, in vacanza, a casa, col sole e con la pioggia. E la cosa bella è che le dinamiche del gioco hanno contagiato tantissime delle persone a cui ne abbiamo parlato e che abbiamo coinvolto nella “rissa”, diventate in poco tempo a loro volta… beh, dei Bruti.
Come funziona il gioco?
Raccontarlo è semplicissimo: ogni giocatore impersona un personaggio che ha delle abilità e una condizione / forza definita, può equipaggiarlo con scudo e/o armatura, fargli impugnare armi a una o due mani, fornirlo di oggetti speciali e poi lanciarlo nell’arena, contro il suo nemico.
Si può giocare in due, in tre o in quattro, e quest’ultima opzione può essere gestita come una mega rissona o come un combattimento a squadre. In qualche torneo abbiamo anche visto esperimenti con cinque giocatori intorno a un tavolo, anche se il regolamento ufficiale non lo prevede.
A tutto ciò si aggiungono le stupende dinamiche di combattimento: schivate, parate, affondi, colpo di rovescio e chi più ne ha più ne metta, la richiesta del favore degli dei, che sono sempre beffardi, quindi con esito potenzialmente positivo quanto negativo… Ma soprattutto, ragazzi, con i disegni di Gipi.
Arte e Comunità
I disegni sopracitati non solo sono “belli belli in modo assurdo”, ma hanno anche quell’attenzione al dettaglio che dopo due anni di giocate ti fa ancora stupire davanti a un particolare che non avevi ancora notato. Ogni cosa è curata fin nei minimi particolari: ogni carta personaggio è stata disegnata, progettata e testata da Gipi e dal Bruti Research Center, un mistico gruppo di amici che si ritrova insieme a duellare, cantare gesta eroiche e darsi mazzate, prendendo appunti sulle cose che vanno o non vanno durante le partite.
Una delle cose più interessati avvenute dopo la distribuzione del gioco è stata la nascita di tutta una comunità di giocatori che si scambia opinioni, si suggerisce strategie di combattimento, segnala bug del gioco (squilibri di una carta o di un’altra), organizza tornei e si ritrova regolarmente. Niente di strano per chi frequenta il mondo dei giochi da tavolo, è chiaro, ma veder nascere e sviluppare una fan-base così forte e con un senso di appartenenza così radicato nel giro di pochi mesi è stata senza dubbio una piacevolissima sorpresa. Di questo va reso merito a Chiara Palmieri, nella vita moglie di Gipi, sul Web amministratrice della Pagina Facebook Bruti Faq, mano dietro ogni risposta e vera anima della comunità. Senza di lei, un simile gran risultato nel lavoro post-distribuzione non sarebbe stato raggiunto altrettanto brillantemente, ne siamo fermamente convinti.
Lucca Comics & Games 2016 e Ciurma
Quanto raccontato avveniva nel corso degli ultimi due anni. Durante tutto il 2016, gli annunci di un’espansione si erano fatti via via più fitti: personaggi inediti, titoli da acquisire nei tornei, armi secondarie (questo l’annuncio che più ci galvanizzava). Il tutto mostrato a spizzichi e bocconi con qualche tavola e un paio di foto delle partite di test.
I fan erano in fibrillazione e Lucca Comics & Games 2016 è stata condita da un ulteriore motivo di eccitazione: l’arrivo dell’espansione Ciurma. Ma tutta quell’attesa, poi, si è rivelata meritata? In due parole, questo Ciurma… com’è?
Una bomba, come volete che sia?
Partiamo dalle carte: quello che colpisce subito dopo aver aperto la scatola è (ancora una volta) la cura per il dettaglio e la soddisfazione dei piccoli particolari. Vi facciamo un esempio: nella dotazione base, in ogni scatola compaiono 4 carte scudo, da assegnare ai giocatori nell’arena. Gli scudi disegnati sulle carte sono tutti uguali, come ogni carta standard nei giochi di questo tipo.
Ecco, aprendo la nuova versione, scopriamo che oltre alle nuove carte, il buon Gipi e tutta la squadra di Bruti ha aggiunto delle chicche per gli affezionati: quattro scudi di forma e dimensioni diverse, per personalizzare ulteriormente il proprio personaggio. E lo stesso discorso vale anche per le armature. Una di quelle attenzioni che fanno proprio la felicità della fan-base, e la nostra, naturalmente. È l’ennesima dimostrazione del caso Bruti che a volte si può avere grande fiducia ed essere completamente ripagati.
Passando al dettaglio, l’espansione prevede personaggi inediti (e fin qui ce lo aspettavamo), qualche alternativa allo scudo da impugnare con la mano sinistra (mettiamo il caso che al posto di difendere e basta volessimo provare a tirare qualche fendente di ritorno), la possibilità di acquistare armi preziose che infliggono più danni e tanto altro. Le prime giocate nel post Ciurma sono state difficili, dobbiamo ammetterlo, anche per le nuove dinamiche introdotte, ma dopo aver interiorizzato le regole siamo riusciti a goderci ogni nuova partita.
In conclusione, tirando un paio di somme: oggi, a 2017 ormai avviato, Bruti continua a essere un campione immancabile nella vostra collezione di giochi da tavolo, sia che vi riteniate esperti e/o amanti del genere, sia che apparteniate a una categoria di giocatori più casual. L’espansione Ciurma ha reso le meccaniche di sfida ancora più varie e la giocabilità ancora più lunga di prima, ma i pregi, come accennato, sono situati a monte.
In conclusione
L’intelligenza del gioco e la sua originalità si uniscono a un comparto artistico eccelso, per cui non si può mancare di elogiare l’apporto di Gipi e del suo team. La presenza di una comunità appassionata e fedele, da ambo i lati di creatori e giocatori, fanno sì che ci si senta sempre parte di qualcosa di vivo, in evoluzione e, naturalmente, in allegra compagnia e stimolante competizione.
Insomma, facciamo fatica a trovare un neo a un impianto come quello messo su con Bruti e pertanto, con questo approfondimento speciale, non possiamo che tributargli il massimo elogio possibile, consigliando a voi di dargli almeno una chance. Tanto, ne siamo sicuri, non farà tanta fatica a brutizzare anche voi.