Deponia: 2014 Odissea nella monnezza!
Sviluppato dalla cruc…ehm tedesca Daedlic Entertainment, la serie di tre avventure grafiche chiamata Deponia, vincitrice di numerosi premi, è stata rilasciata su Steam in un’unica trilogia con grafica parzialmente rinnovata e l’aggiunta di nuove features tra cui spicca il commento degli sviluppatori. Deponia: The Complete Journey è una spassosa avventura che ridefinisce davvero il genere con la sua scrittura creativa e grafica vivace. Il gioco si svolge sul pianeta Deponia che è ricoperto in ogni dove da rifiuti di ogni genere, un posticino per niente piacevole dove i poveri cristi che ci abitano sono costretti a vivere, e sopravvivere, alla continua ricerca di acqua. Il protagonista è Rufus, inventore da strapazzo, odiato dagli abitanti del suo villaggio e con un ego grosso quanto la Morte Nera, che tenta in ogni modo di fuggire dal suo pianeta e volare su Elysium, una sorta di città volante che fluttua su Deponia e dalla quale arrivano i rifiuti, dove vivono degli eletti che conducono una vita agiata e soprattutto pulita. Ogni nuovo piano che Rufus attua è il piano “perfetto” – o almeno così pensa lui – ma come sempre il fallimento è dietro l’angolo. Inizialmente ci starà un po’ antipatico questo tronfio figlio di Deponiana, ma poi avremo a che fare con tutti quelli che gli stanno intorno, soprattutto con “l’amico” Wenzel e l’irascibile ex-fidanzata Toni, e questo basterà a ridimensionare i nostri sentimenti nei confronti dell’incompreso protagonista che, ad un passo dal portare a termine il suo piano di fuga, si troverà invischiato in una situazione ben più grande di lui senza nemmeno accorgersene e finirà per innamorarsi della bella Goal, Elysiana caduta su Deponia proprio per colpa delle sue azioni avventate.
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Da punta e clicca a punta e lol il passo è breve.
Pensando ad un’avventura grafica simile è difficile scrivere una review completa senza spoilerare la storia, che è il fulcro attorno a cui si muove tutto il gioco, ma amiamo le sfide e quindi vogliamo soffermarci anche su altro. Al di là del classico gameplay composto dal meccanico mantra “punta col mouse, clicca destro per osservare, sinistro per interagire”, possiamo notare come in Deponia ogni singolo particolare è farcito di battute, più o meno esilaranti, giochi di parole e divertenti insinuazioni che lasciano il giocatore a varie interpretazioni, cosa che da un lato rende piacevole il tutto e dall’altro complica le cose. Una sagace riga che accompagna un oggetto può, e lo farà, distogliere l’attenzione del giocatore dal possibile utilizzo dello stesso creando un po’ di smarrimento che costringerà i meno abituati a simili videogames a dover esaminare diverse volte la stessa cosa. Sicuramente c’è una grande concentrazione sull’umorismo, basato su un’ottima recitazione vocale e accompagnato da una piacevole colonna sonora, certo qua e là la comicità diventa grezza o banale ma nel complesso non manca di originalità. La storia di per sé è spesso imprevedibile, e dosa bene le naturali reazioni dei personaggi in relazione alle situazioni con i colpi di scena da sbellicarsi. In aggiunta il commento degli sviluppatori è davvero ricco di informazioni sulla realizzazione della serie, ed anche a quest’ultimo non manca la vena comica, con intromissioni dello stesso Rufus nei commenti di disegnatori, doppiatori ed animatori.
Aspetta, e se cliccassi qui? Che aveva detto quello? Ma come ca…ARGH!
Il gioco è pieno di ambienti splendidamente disegnati con schermate piene di elementi interattivi che possono essere esaminati ed usati, tuttavia lo stile è paradossalmente così alto ed integrato che risulta a tratti difficile distinguere cosa possa essere utile e cosa è stato messo lì per bellezza. Gli elementi di puzzle della serie offrono un gameplay davvero intrigante che ben si accompagna alla storia senza stonare troppo. Nonostante il bel tratto e la comicità però anche questa bella avventura ha i suoi punti dolenti, i puzzle hanno una difficoltà variabile (e crescente) a seconda del punto in cui si è nella storia e della predisposizione del giocatore, ma talvolta sono davvero frustranti. Molti degli indizi da scovare sono nascosti in lunghe frasi, o interi scambi di battute, dette da personaggi secondari e dal protagonista attraverso un linguaggio naturale e spiccio che, diciamocelo, si presta a così tante interpretazioni da tramutare una salutare spremitura di meningi in una insopportabile strizzata di gonadi dovuta al dover rileggere le stesse parole per almeno tre o quattro volte e restare lì a rimuginarci su. Niente che spaventi gli hardcore players del genere, lo sappiamo che siete degli espertoni quando volete, ma alcune di queste situazioni potrebbero scoraggiare i neofiti e i casual che cercano un bel passatempo.
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