Un ultimo saluto a Hekseville

Toyama ci regala – letteralmente- un ultimo viaggio nell’universo di Gravity Rush 2, con questo DLC gratuito interamente dedicato alla figura della shifter Raven, un personaggio importantissimo ma poco approfondito nella serie che finalmente, grazie a questa breve parentesi narrativa che si inserisce tra i due titoli principali, avrà un contenuto interamente dedicato che svelerà il suo passato.

Il DLC si attiva direttamente dal menu principale, è perciò una mini avventura totalmente slegata dal gioco principale. Ciò nonostante, vi consiglio vivamente di cominciarlo solo quando avrete portato a termine la storia di Kat, visto che comunque ne riprende qualche elemento e personaggio della parte finale. Sarebbe opportuno anche aver finito il primo Gravity Rush perché La scelta di Raven riprede una questione lasciata in sospeso nel primo titolo, e senza conoscerla sarà molto difficile capire cosa succede in questa nuova porzione di storia. Fatte queste premesse, entriamo un po’ più nello specifico. Raven deve salvare Zaza e tutti i bambini dell’Arca che erano imprigionati in quella strana dimensione senza tempo. Se infatti le nostre eroine erano riuscite a portar l’Arca nel loro mondo, pare che per qualche motivo i bimbi siano bloccati all’interno di essa e non possano tornare alla libertà. Un Creatore, una delle divinità presenti nell’universo di Gravity Rush, darà la possibilità a Raven di risolvere la situazione a patto di cambiare alcuni eventi nel passato. L’avventura di compone di 6 episodi piuttosto brevi, dimenticatevi la libertà di esplorazione avuta con Kat, Raven dovrà seguire un percorso lineare e ben circoscritto ai vari obiettivi da raggiungere uno dopo l’altro. Si comincia con qualche breve missione a Heskerville a base di scontri con Nevi e poi verremo fagocitati in un’altra dimensione, in cui parallelamente alla salvezza dei bambini perduti, cercheremo anche di ricostruire il passato della shifter mora, percorrendo un livello dove senza poteri, dovremo raggiungere dei globuli luminosi corrispondenti ai ricordi di Raven.

Qui la sfida proposta è veramente basilare e si compone da semplicissimi passaggi di platforming e qualche fase stealth abbozzata, nulla di particolarmente stimolante se non sul piano prettamente scenografico. Rimane tuttavia una fase più che funzionale sul piano narrativo giacché ci dà finalmente un esauriente quadro sul passato di Raven. Gli episodi successivi sono composti da un gameplay più o meno classico che non si gioca in maniera troppo diversa rispetto a Kat, salvo le sottili differenze nel moveset di Raven, che sostituisce il calcio gravitazionale con l’artiglio sanguinante, la mossa speciale eseguibile con il tasto triangolo con l’attacco Alta pressione, il quale spazza via tutti i nemici di fronte a noi, e poche altre differenze. Carina anche l’idea di proporre un livello con una formula un po’ diversa, in cui sostanzialmente, in una disputa tra Nevi oscuri e bianchi, dovremmo difendere dei territori prima dagli uni o poi dagli altri, facendo attenzione allo stesso tempo che le zone già conquistati non vengano nuovamente invase. Oltre a questo, L’arca del tempo propone un paio di personaggi inediti veramente ben caratterizzati a livello estetico, due divinità legate alla luce e all’oscurità, che saranno anche le protagoniste di un paio di boss fight niente male, scontri dall’ampio respiro  che ci hanno ricordato l’epicità delle fasi finali di Gravity Rush 2.

Verdetto

L’arca del tempo aggiunge a Gravity Rush 2 molta sostanza se consideriamo le lacune che andiamo a colmare nella storia di Kat e soci. Il passato di un personaggio importante come Raven infatti andava assolutamente approfondito almeno un po’ e la questione dei bambini perduti risolta. Narrativamente quindi considero il DLC assolutamente essenziale e riuscito, giacché in poche sequenze riesce a imbastire un mini racconto intrigante e soddisfacente. Forse il fatto di voler condensare entrambe le tematiche in sole 2 ore di gioco (tante ve ne bastano per finire il DLC) lascia la leggera sensazione di una sequenza degli eventi un po’ sbrigativa, ma tutto considerato, è andare un po’ a cercare il pelo nell’uovo, in quello che è di fatto un regalo da parte degli sviluppatori. Un DLC che altre produzioni non avrebbero esitato a farvi pagare 10 o 15 euro. Se avete Gravity Rush 2 quindi, non esiste scusa migliore per tornare a Heskerville un’ultima volta.

 

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!