Moldrock è tornato
Pkers di ogni era e di ogni dove, adunatevi! La primavera in arrivo ci porta, come di consueto da qualche anno, una saga pikappica nuova di zecca, pronta per essere gustata dalle nostre fosche pupille. Ne sono successe di cose, dal rilancio del personaggio in quell’afosa estate del 2014: il ritorno nelle edicole di tutto il paese in pompa magna con Potere e Potenza, la ricomparsa di Lyla Lay ne Gli Argini del Tempo, l’esordio del temibile Moldrok ne Il Raggio Nero, il crossover con Doubleduck in Timecrime, la “resurrezione” della mitica Xadhoom nel più recente Cronaca di un Ritorno. Ormai quello col supereroe più beccuto del mondo è diventato un appuntamento fisso, nonché uno dei più attesi. E infatti l’attesa per l’uscita di questa settimana su Topolino 3205 era alle stelle, al termine di un countdown condito da anticipazioni, ipotesi e spasmodica curiosità per il terzo atto dell’arco narrativo ideato ben tre anni fa dal maestro Francesco Artibani e illustrato dal grande Lorenzo Pastrovicchio. Una coppia d’oro che prendendo per mano il nostro vecchio mantello tarlato, cui entrambi sono da sempre molto affezionati, l’ha portato alle luci della ribalta dopo decenni di anonimato, e ora si appresta ad accompagnarlo nella penultima tappa del percorso che loro stessi hanno inaugurato. Sì perché, come confidato dagli stessi autori, questa storia in quattro puntate non è altro che la terza parte di una sensazionale, lunga epopea iniziata proprio con il capostipite Potere e Potenza.
In Tibet, come di consueto a queste altitudini, la temperatura è particolarmente bassa, uno spesso strato di neve ricopre le montagne e il misterioso monastero di Dhasam-Bul, nascosto tra le vette. Il luogo, isola di tranquillità per quanti hanno deciso di rifugiarsi dal caos del mondo moderno, viene turbato dall’arrivo di due individui giganteschi, dotati di micidiali poteri, alla ricerca di un vecchio abitante di quelle mura: Everett Ducklair.
Nel frattempo, a Paperopoli, la nostra cara intelligenza artificiale Omega (Sergio, per gli amici), nei panni del magnate Solomon Hicks, si occupa di gestire gli affari della Fondazione Ducklair in assenza del suo creatore e di restaurare la Ducklair Tower, da poco tornata da un viaggio premio nell’Universo Pentadimensionale. Ad assisterlo nell’ingrato compito troviamo Paperino, che ricopre l’incarico di autista del robotico manager. Hicks si accinge a rilasciare un’intervista ad un’altra nostra vecchia conoscenza, Lyla Lay, quando tutti gli allarmi della Ducklair Tower scattano all’improvviso, costringendo lui e Pikappa ad un frettoloso ritorno alla base, dove li aspetta un’imprevedibile visita…
Dopo aver assistito alla riapparizione di uno dei personaggi più amati della serie (la nostra mutante Xerbiana preferita), questa saga promette di dare ai fan l’opportunità di ri-ammirare all’opera un villain che, sebbene sia solo alla sua seconda apparizione, si è già conquistato il suo spazio nel cuore dei lettori: Moldrock. Il gigante coroniano, possessore dell’inquietante e devastante potere cosmico del Raggio Nero, aveva messo veramente in difficoltà Paperinik e Omega nel corso della loro avventura nell’Universo Pentadimensionale, al quale erano sfuggiti soltanto per il rotto della cuffia. Un personaggio così interessante, nonché pericoloso, in un diverso contesto e in previsione di un altro scontro con i nostri eroi, stuzzica il fascino dei Pkers che già dalle prime 44 tavole attualmente in edicola possono ritenersi più che soddisfatti.
La narrazione, del resto, a differenza delle precedenti uscite di Artibani alla guida del personaggio, parte subito forte, fortissimo, forse perché l’autore è ben consapevole di come sia arrivato il tempo di raccogliere tutti gli elementi seminati in passato e, già che c’è, di coltivarne di nuovi in previsione di futuri sconcertanti sviluppi. Non solo: la velocità, il dinamismo con cui lo sceneggiatore si destreggia, fin dalle battute iniziali, tra ambienti classici di PKNA (Dhasam-Bul, da molto assente dalla serie, ma elemento centrale della testata anni ‘90) e altri fondamentalmente nuovi, come la Paperopoli attuale, la fondazione Ducklair e la torre in ristrutturazione, sono i segni di una trama che si preannuncia potente, piena di sfumature e con tanto, tantissimo da raccontare.
In queste pagine succede praticamente di tutto, la tensione è palpabile sotto forma di inchiostri e colori strabilianti, merito dello stupefacente Max Monteduro. Il clima da battaglia cosmica che si respira lascia col fiato sospeso dalla prima e ultima vignetta, ognuna illustrata da un Pastrovicchio sontuoso. Ormai, è diventato l’uomo ideale per rappresentare storie di questa levatura. Una volta superate le prime difficoltà fisiologiche nell’impaginazione, per adattarsi al formato ristretto del settimanale, ha pescato uno stile perfetto che trova la sua naturale collocazione sia su Topolino che (meglio ancora) sui Cartonati Deluxe.
Pastro non trema di fronte a nulla, è capace di alternare monasteri orientali, strabilianti tecnologie a palazzi alieni, mostri spaccattutto… e che mostri! Guardare alla voce “brutti e cattivi”: il suo Moldrock e i suoi guerrieri dell’orda sono il risultato di un connubio pazzesco tra le forme paperizzate tipicamante Disney e i giganti galattici dei comics d’oltreoceano, inaugurando uno status grafico prima inedito. Ma non è il solo merito di un disegnatore sempre più bravo: i suoi scontri sono pura dinamite, così come le scene d’azione, gli interni, le inquadrature e, specialmente, il suo Pikappa, senza dubbio quello più elegante e rappresentativo della nuova vita del papero mascherato. Da quello che si è visto, ci sono tutti i presupposti per una saga che entri di diritto nel mito della nuova era pikappica.
Verdetto
Pikappa ritorna e lo fa in grande stile, con il debutto di una nuova saga che lo vedrà combattere ancora contro Moldrock, il “Flagello di Corona”, in una battaglia che si prennuancia senza esclusione di colpi e che, probabilmente, vedrà ricomparire alcuni vecchi leggendari comprimari dal pantheon del supereroe in penne e piume. Degli autori in formissima completano il quadro di una prima puntata che parte subito in quarta, catapultandoci in un vortice di eventi del quale già non vediamo l’ora di assaporare sviluppo e fine. Se chi ben comincia è a metà dell’opera, Artibani, Pastrovicchio e Monteduro sono a tre quarti.