Il primo trimestre del 2017 è stato pieno di uscite incredibili, un’interminabile susseguirsi di capolavori, uno dopo l’altro, come non se ne vedevano da tanti anni. Aprile non è riuscito a proporre la stessa quantità di bombe, ma si è comunque difeso proponendo qualche perla di ottimo livello, come Thimbleweed Park, un’avventura grafica estremamente classica firmata da un mostro sacro del genere, Ron Gilbert; il nostro Andrea l’ha giocato e ne è rimasto entusiasmato, come molti altri in redazione. Un’altra grandissima uscita è stata certamente Little Nightmares, che nelle sue tre ore scarse ha saputo raccontarci una bella storia, facendoci stare sempre in pizzo alla sedia. D’altra parte il Boss ha messo le zampe sull’edizione più completa di Mario Kart 8, uscita da pochissimo per Nintendo Switch, e ci ha confermato che si tratta effettivamente della versione migliore del miglior Mario Kart di sempre. Ma abbiamo visto anche molti altri ritorni dal passato, come l’eccezionale remake del terzo Wonder Boy, che ha incantato ancora una volta Raffaele, il pacchetto completo di Danganrompa 1.2 Reload, che ha visto il nostro Francesco entrare ancora nella Hope Peek Academy, uscendone però poco convinto del lavoro di rimasterizzazione (fermo restando lo status di capolavori della visual novel dei due giochi contenuti in questa riedizione), e infine anche un grande ritorno del platform 3D à la Rare dell’epoca N64, con Yooka-Laylee.
In mezzo a tutti questi titoli più che apprezzabili, quello che ha saputo distinguersi è stato però Persona 5, ultima opera di P Studio, evidentemente in stato di grazia. L’ultimo capitolo di questa serie spin-off di Shin Megami Tensei arriva a vent’anni dal primo e rappresenta la maturazione della saga stessa, ma soprattutto la maturazione del gioco di ruolo giapponese. Atlus infatti non ha cercato vie nuove come ha fatto Square-Enix con il suo ultimo Final Fantasy, ma ha “solo” affinato quanto aveva costruito negli anni, in modo così impeccabile da rendere Persona 5 un JRPG sicuramente tradizionale, ma altrettanto sicuramente fresco ed innovativo, perfetto sia per il neofita che per il veterano. Persona 5 è quindi un episodio della serie canonico, che smussa i tanti angoli dei predecessori senza perdere il carattere e le tematiche che ha da sempre hanno caratterizzato la saga. Il risultato è quello che probabilmente, ad oggi, molti di voi avranno potuto toccare con mano, ovvero un titolo eccezionale e uno dei migliori, se non proprio il migliore, JRPG degli ultimi anni. Agli elementi di rinnovamento e pulizia del gioco di ruolo, Persona 5 affianca anche una storia superba, importantissima nei temi che tocca e pesantissima nella critica alla società giapponese che analizza in profondità. Lo scontro generazionale che fa da perno al tutto viene sviluppato in modo egregio e portato a toccare una smodata quantità di problematiche, ma anche molte attività secondarie riescono a dipingere brillantemente le storture sociali dell’Arcipelago. Anche a livello narrativo quindi P Studio confeziona un titolo con pochi eguali, coraggiosissimo ed in grado di descrivere la realtà di un mondo che vuole essere perfetto, ma che ovviamente non lo è.
Per quest’avventura che come avrete capito ci ha stregato e colpito fin nel profondo, abbiamo anche questo mese ingaggiato il bravissimo Mattia Iacono (Tunué, Demone Dentro), che ha realizzato per noi l’illustrazione eccezionale che vedete poco più sotto, raffigurante la bella Ann, senza dimenticare uno dei tanti ed eccellenti menu del gioco, che in modo semplice ma efficace rappresenta la nostra visione un po’ sopra le righe di un titolo a sua volta sopra le righe.