La prima raccolta di racconti che vede autori italiani cimentarsi con Doctor Who…
…ma non chiamatela fan-fiction! Il connubio tra la narrativa e la serie più famosa e longeva della BBC non è certo una novità: l’esordio del Dottore sulla carta stampata avviene infatti nel 1964, appena un anno dopo la sua nascita, con la trasposizione a romanzo di una parte della prima stagione, che vede William Hartnell interpretare un ruolo che sarebbe poi diventato leggenda. Dopo quel primo Doctor Who in an Exciting Adventure with the Daleks, scritto da David Whitaker, più di un centinaio di episodi (o sequenza di episodi, come succedeva spesso nella serie classica) sono stati riproposti al pubblico sotto forma di novel, alimentando la fantasia e la passione dei fan, anche nei momenti in cui la serie non è andata in onda, ed espandendone le potenzialità.
Un po’ di storia, per cominciare
Per esempio: nel 1991 la serie era ferma da due anni, e lo sarebbe rimasta per altri cinque prima del film TV con l’ottavo Dottore, Paul McGann, ma a partire da quell’anno, fino al 1997, sono stati pubblicati più di 60 libri, conosciuti come le Virgin New Adventures, che proponevano al lettore, appunto, avventure mai viste prima, troppo ampie e profonde per il piccolo schermo, che avrebbero portato il Dottore in luoghi dello spazio e del tempo mai esplorati prima. Da questo momento in poi non si tratta più della stessa storia in due formati diversi, ma di nuovi viaggi, nuovi pianeti, nuovi effetti speciali da tirare fuori dal cilindro senza preoccuparsi del budget. Inoltre, i romanzi hanno permesso alla reincarnazione meno conosciuta del Dottore, proprio quella di McGann, in scena solo per un’ora e mezzo, di farsi conoscere grazie ai 73 romanzi che hanno coperto gli anni tra il 1997 e il 2005, orfani della serie TV. Sempre negli anni a cavallo del secolo, sono stati dati alle stampe altri 76 titoli con protagoniste le varie incarnazioni del Dottore, forte segnale che l’amore per questa figura non si è mai affievolito, almeno nel cuore dei britannici. Ancora oggi, da quando Doctor Who è tornato ad allietarci, prima con il volto di Christopher Eccleston, poi con quello di David Tennant, Matt Smith, John Hurt, e infine (per il momento) Peter Capaldi, le avventure dei nuovi Dottori sono state scritte senza sosta, toccando a oggi il numero di 60 pubblicazioni cartacee più una serie di chicche acquistabili solo in ebook, come The Angel’s Kiss, ovvero The Angels Take Manhattan visto dal punto di vista di River Song, o Summer Falls, il romanzo scritto da Amy Pond.
Ma il rapporto tra romanzi non è soltanto a senso unico, anzi, molti degli sceneggiatori di Doctor Who hanno preso negli anni spunto dalle invenzioni degli scrittori: per l’indimenticabile episodio Blink, Moffatt si è fatto ispirare da un racconto apparso l’anno prima e intitolato What I Did on My Christmas Holiday by Sally Sparrow, mentre Paul Connell ha trasposto il suo romanzo Human Nature, che vedeva protagonista il settimo Dottore, nella sceneggiatura per gli episodi Human Nature e The Family of Blood, presenti nella terza stagione della nuova serie, con David Tennant nei panni del decimo Dottore.
Passiamo alla geografia
Se, come abbiamo visto, nel cuore degli anglofoni c’è sempre stato un angolino per Gallifrey, anche in Italia il fandom di Doctor Who è numeroso e vitale: basti pensare che negli ultimi anni, anche da noi, i romanzi di cui abbiamo parlato hanno iniziato ad arrivare sempre più numerosi e con un’attesa sempre minore rispetto alla controparte inglese, e che da poco più di un anno possiamo goderci anche noi i fumetti del Dottore, sia in versione mensile (le storie del dodicesimo), che in ben curate raccolte con i cicli del decimo e dell’undicesimo Dottore. Del resto, uno dei motivi per cui Doctor Who ha avuto un successo planetario è che la sua abilità di percorrere in lungo e in largo lo spazio e il tempo lo rende camaleontico e costantemente in grado di rinnovarsi. Non stupisce quindi che i curatori della raccolta che stiamo per presentarvi abbiano deciso di spingere oltre questa poliedricità, presentandoci tanti dottori quanti sono i generi letterari.
Prima di tutto, dobbiamo sottolineare come Nel tempo e nello spazio, delle Edizioni Pendragon, sia la prima raccolta italiana di autori italiani a raccontare il mondo di Doctor Who ai lettori, ma anche che Nel Tempo e Nello Spazio si discosta dalla produzione whoviana sopra descritta, per il diverso approccio narrativo, rispetto al classico “romanzo sul Dottore”: i 16 racconti della raccolta non vedono il Dottore protagonista di mille avventure, ma raccontano la figura complessa e sfaccettata dell’alieno di Gallifrey da punti di vista diversi, insoliti, oppure non ne parlano affatto, come nel racconto Mia nonna in time and space di Gianluca Morozzi, bignamino di bildungsroman del fan di Doctor Who, ma anche narrazione di una famiglia, racconto realistico senza mostri o viaggi nel tempo che scalda il cuore come una supernova. Anche l’attualità della serie non viene mai tralasciata, con un occhio di riguardo per il futuro del Dottore: impossibile non leggere nel racconto Il manicomio di Elisabetta Guolo una sottesa riflessione sull’ipotesi di un cambio di sesso durante la prossima rigenerazione.
Sì, perché tra queste pagine non troverete solo fantascienza e avventure: la selezione di racconti curati dallo stesso Morozzi, Daniela Bortolotti e Alberto Petrelli spazia dall’invenzione storica al noir, passando per il romance e lo young adult, senza dimenticare la comicità e il racconto epistolare. Nel primo racconto, La Grande Lanterna Blu dell’esordiente Irene Lodi, il Dottore viene scambiato per Virgilio da uno spaesato Dante. Dalek in Love di Alberto Petrelli regala il momento più alto della raccolta, con un dalek che cita Elio e le Storie Tese. Ma c’è spazio anche per qualche lacrimuccia, con La strada più lunga di Simone Colombo, mentre dopo Che cosa sono le nuvole? di Piero Mariella non guarderete più i nemici storici del Dottore con lo stesso occhio. Uno dei pregi di Nel tempo e nello spazio è l’uso che fa di vecchie e nuove conoscenze. A differenza delle fan-fiction, in cui spesso gli stessi protagonisti della serie si muovono in maniera diversa, dando vita a futuri alternativi, what if e, semplicemente, relazioni amorose che difficilmente vedrebbero la luce nella narrazione canonica, qui personaggi originali si uniscono a quelli già incontrati nella serie (come Stormageddon, richiamato da Alen Grana per investigare nel suo racconto), facendo sì che la lettura risulti, per il fan della serie, una grande festa piena di facce conosciute e nuove amicizie, oltre a scatenare la caccia ai riferimenti, tra indizi e collegamenti alle puntate. Nello spazio e nel tempo è un esempio riuscito di come linguaggi narrativi diversi possano parlarsi benissimo, non solo agli alti piani dei cinecomic, ma anche nella ridimensionata grandezza di una casa editrice bolognese (che supponiamo essere “bigger inside”).
E se in molti dei racconti il Dottore si fa da parte, muovendosi sullo sfondo della vicenda, lasciando il palco agli altri, non è per pigrizia, né per stanchezza, ma perché l’intuizione vincente di questo esperimento italiano, di questi racconti snelli e veloci, di queste voci fresche e piene di passione, è racchiuso nell’ultimo racconto della raccolta, il filosofico How to Save Everyone di Federico Guerri: tutti noi possiamo essere il Dottore, basta non rinunciare mai.