Il Male assoluto è pronto a tornare sulle vostre console: a soli due anni dall’uscita dell’ultimo capitolo e forti del successo del franchise, la squadra della Realmforge Studios ha tirato fuori dal cilindro un’altra piccola perla per gli appassionati.
Noi di Stay Nerd ci siamo lanciati a capofitto nei meandri dei Dungeons del titolo, tra orchi, goblin, incantesimi e stanze maleodoranti, per potervi raccontare in anteprima tutti i dettagli e le novità del gioco.
La storia prosegue esattamente dal punto in cui l’abbiamo lasciata: il Signore del Male – che noi ci troviamo un’altra volta a impersonare – ha conquistato tutto il mondo conosciuto, grazie alle sue armate e al potere del cuore del Dungeon. Annoiato dalla vita comoda, il nostro protagonista decide di dedicarsi all’ulteriore espansione dei suoi domini, puntando a una misteriosa isola oltreoceano. Il debole pretesto narrativo (immediatamente preso di mira dagli sfottò della cinica e divertente voce narrante) è in realtà un buon presupposto per l’inizio del gioco perché ci mette di fronte a un intero continente inesplorato, con nuove razze da scoprire, nuovi nemici da sconfiggere e nuovi dungeon da costruire.
Il filmato introduttivo, che ci permette subito di comprendere il tono canzonatorio e irriverente che caratterizza l’intero gioco, raccorda questo terzo episodio con il precedente, dando l’occasione di cimentarsi col gioco anche ai non affezionati alla serie Dungeons, che potranno comunque godersi i vari, piccoli riferimenti ai precedenti due capitoli.
Il menu iniziale ci mette immediatamente di fronte alle tre modalità di gioco:
- Campagna, utile a chi vuole da un lato prendere confidenza col gioco e dall’altro esplorare tutta la storia e godere dell’intera esperienza di gioco.
- Schermaglia, in cui possiamo scegliere tre diversi scenari (Miserina, Mediopoli e Sovrappopopolopoli, in base alla dimensione della mappa di gioco, alle risorse disponibili e agli accampamenti di eroi che saremo chiamati ad affrontare) in cui far combattere il Male contro il Bene.
- Multigiocatore, per affrontare in battaglie online altri giocatori.
Impazienti di cominciare a scoprire gli oscuri segreti dei dungeon di gioco, ci siamo fiondati sulla prima possibilità, preparandoci alla Campagna.
Il breve tutorial, a cui ci siamo sottoposti più che altro per prendere confidenza con i comandi e con l’approccio su console da gioco strategico in tempo reale, riesce a essere utile e divertente: complice l’infantile comicità che permea tutto il titolo, veniamo accompagnati – a suon di prese per i fondelli – attraverso i primi rudimenti di gioco, dalla posizione dei personaggi sullo schermo all’utilizzo degli incantesimi di difesa e attacco che noi (il Male in persona!) possiamo scagliare direttamente contro i nostri nemici o incaricando gli eroi che stiamo utilizzando in quel particolare scenario. Alla fine del tutorial, c’è anche un esame da superare che ci darà accesso alla Campagna completa.
Quest’ultima è composta da una serie di missioni dal livello crescente di difficoltà: si parte dalla ricerca della persona più adatta a ospitare l’incarnazione del male assoluto, passando per l’attacco ai primi villaggi intorno al dungeon fino all’esplorazione di nuove aree utili ad allargare il dominio del male sul bene. Lungo tutto questo percorso faremo la conoscenza con tutte le classiche creature che popolano ogni dungeon degno di questo nome: dai mocciolosi, praticamente dei minion operai tuttofare, ai goblin, senza dimenticare gli immancabili orchi. Ogni essere ha delle caratteristiche ben precise in termini di forza e raggio d’attacco, difesa, tipo di armatura posseduta, ecc. e schierarne una tipologia piuttosto che un’altra può fare la differenza, negli scontri più avanzati.
La modalità schermaglia, a differenza della Campagna, ci offre una modalità di gioco più rapida ma non per questo meno complessa: ognuna delle tre macro categorie viste sopra (Miserina, Mediopoli e Sovrappopopolopoli), infatti, può essere personalizzata modulando la difficoltà, la quantità di risorse presenti sul terreno di gioco all’inizio della partita, la presenza di eventuali imprevisti, ecc. In questo modo anche una semplice partita veloce non sarà praticamente mai uguale alla precedente.
La grafica del gioco, improntata allo stile umoristico, è semplice, colorata e divertente: non cercate il realismo in un gioco così perché resterete delusi. In Dungeons 3 parteciperete alle battaglie guidati da una formosa Drow, accompagnati da nerboruti e ipertrofici orchi, guidati dalla mano del Male Supremo (vostra incarnazione).
Il difetto principale di questo titolo non appartiene solamente a Dungeons 3 ma forse a tutti i giochi strategici in tempo reale che vengono prodotti e venduti su console: la maneggevolezza dei comandi da tastiera e l’ampiezza e la libertà di movimento concessa dal mouse difficilmente saranno eguagliate dal pad. Ciò non toglie che, vista la semplicità e il buon lavoro fatto dai Realmforge Studios, sono bastati pochi minuti per prendere confidenza con tutti i movimenti e i comandi necessari a gestire al meglio le partite.
Verdetto:
Dungeons 3 è un gioco che fa della continuità col titolo precedente la sua principale forza: poche modifiche aspetteranno chi ha già giocato il secondo capitolo della saga, permettendo al contempo anche ai nuovi arrivati – all’oscuro della storia e delle dinamiche di gioco – di godere di un’esperienza di gioco comunque completa e divertente. La campagna principale offre svariate ore di avventure, accompagnati dalla voce narrante del Male Assoluto mentre la modalità Schermaglia si presta anche a partite più veloci e personalizzabili. Per gli amanti dei giochi strategici in tempo reale e del fantasy, un piccolo must da non perdere, grazie anche alle tante citazioni (dal Signore degli anelli a Dragon Ball, senza farsi mancare nemmeno Star Wars) disseminate in giro.