2001: Odissea nello spazio. 50 anni e non sentirli
A distanza di 50 anni dalla sua uscita, 2001: Odissea nello spazio, il capolavoro di Kubrick, definito da molti come il più grande film di fantascienza della storia, torna in sala per soli due giorni, il 4 e il 5 giugno.
Un lavoro incredibile quello del maestro Stanley, che tracciò una linea comune con Arthur C. Clarke, l’autore che fece uscire quasi in contemporanea il libro, sebbene in seguito il regista dichiarò di non essere d’accordo su alcuni passaggi del romanzo.
Un’opera che si presta, per la sua natura così particolare ed innovativa per il tempo, a molteplici interpretazioni, lasciando libero lo spettatore di analizzare quasi a proprio piacimento la filosofia dietro 2001: Odissea nello spazio. Ma al di là di tutto questo il masterpiece di Kubrick resta un’esperienza shockante nella miglior accezione possibile, visivamente ed uditivamente impressionante, e a cui si riferimento nella quasi totalità delle discussioni riguardanti il cinema, poiché c’è sempre un modo per citare 2001: Odissea nello spazio.
È un vero peccato che un film del genere non abbia fatto incetta di Oscar, ma anzi ottenne soltanto tre candidature, tra cui la regia a Kubrick (che però non vinse), portandosi a casa la sola statuetta per gli effetti speciali. Del resto, nonostante l’enorme successo avuto negli anni, 2001 all’inizio venne persino stroncato da buona parte della critica, ed iniziò a trovare un certo gradimento solo dopo 2 o più visioni. Che si tratti di un film molto particolare, soprattutto per l’epoca, lo riconosciamo, ma di certo i mancanti premi riguardano pure il mai ottimo rapporto tra l’Academy e Kubrick.
Noi di Stay Nerd però vogliamo omaggiare questo capolavoro, e abbiamo pertanto deciso di mettere in piedi una lista di alcune curiosità riguardanti quest’opera. Venite a scoprirle insieme a noi.
2001: Odissea nello spazio. Kubrick VS Apollo 1
Pare proprio che Stanley Kubrick, durante le riprese, fosse ossessionato dall’idea che la realtà potesse superare l’immaginazione. Durante quegli anni infatti la conquista dello spazio da parte dell’uomo era uno dei temi più dibattuti e si dice che il regista non facesse altro che pensare alla missione Apollo 1 e a ciò che gli astronauti avrebbero potuto scoprire. Tuttavia conosciamo molto bene la tragedia che avvenne in un’esercitazione per il lancio della navicella Apollo 1 nel 1967 (quindi circa un anno prima dell’uscita del film), in cui morirono i membri dell’equipaggio, e la prima vera missione lunare risale pertanto al 1969 con l’Apollo 11.
La scelta della soundtrack di 2001: Odissea nello spazio
Avete presente le fantastiche musiche di 2001: Odissea nello spazio? Ebbene abbiamo rischiato di non sentirle, o meglio di non ascoltarle associandole al film in questione. Infatti il regista aveva commissionato in origine una soundtrack ad Alex North, ma pare che durante le riprese abbia provato l’ascolto dei brani classici che ci sono ormai ben noti, e scelse così di non servirsi delle musiche del maestro North, nonostante il suo lavoro fosse pressoché ultimato. La Metro Goldwyn Mayer provò a convincere Kubrick circa l’utilizzo di una colonna sonora inedita, ma alla fine prevalsero le ragioni del regista.
Da IBM ad HAL?
Avete presente HAL 9000, il famoso supercomputer di bordo della nave spaziale Discovery? Ebbene, c’è una sorta di leggenda intorno a questo nome, seppur smentita da Clarke e Kubrick.
Si diceva infatti che l’acronimo di HAL derivasse da una sorta di gioco col nome IBM, la nota azienda di Computer che all’epoca era tra le più importanti a livello mondiale. Sostituendo ad ognuno delle tre lettere che compongono IBM, quella precedente nell’alfabeto, si ottiene infatti HAL. Tuttavia, come detto, gli autori smentirono tale ipotesi, indicando come derivazione alla base del nome il termine Heuristic Algorithmic, ovvero una sorta di omaggio ai due principali metodi con cui il pensiero umano si manifesta: il procedimento euristico (“H”euristic) e quello algoritmico (“AL”gorithmic).
HAL 9000 sarà poi presente qualche anno più tardi, nel 1984, nel film 2010 – l’anno del contatto, tratto dal libro 2000: Odissea 2, scritto sempre da Clarke.
Da Saturno a Giove
La destinazione dell’astronave Discovery doveva essere Saturno, ed infatti ciò trova riscontro nel romanzo, dove appunto l’atto finale avviene nell’orbita del sesto pianeta del sistema solare. Nel film invece, come sappiamo, la metà è Giove ed il motivo fu dettato dall’impossibilità per i mezzi dell’epoca di rendere scenicamente efficace Saturno. Tuttavia, l’allora supervisore agli effetti speciali, Douglas Trumbull, realizzò i famosi “anelli” nel 1972 per il suo primo film da regista, 2002: la seconda Odissea.
Journey Beyond the Stars
2001: Odissea nello spazio non si sarebbe dovuto chiamare così. Infatti Kubrick durante la conferenza stampa di inizio riprese aveva annunciato il titolo Journey Beyond the Stars, ma non appena avviò la produzione del film, nel ’65, cambiò immediatamente idea. Dichiarò che per lui quest’opera veniva dall’ispirazione concettuale al grande poema di Omero. Chiese inoltre in maniera esplicita di pronunciare il titolo come “Two thousand and one” e non nella variante “Twenty zero one”.
Il documentario mancante e i minuti “nascosti” di 2001: Odissea nello spazio
Avete presente la celebre introduzione del film? Sì, se avete visto 2001, naturalmente. Eppure l’idea iniziale del regista era totalmente diversa: aveva preparato infatti un documentario in bianco e nero, con una raccolta di interviste ad alcuni importanti scienziati dell’epoca, per dare all’opera un maggiore realismo ed evidenziare l’importanza delle tematiche trattate. Tutto ciò, secondo i piani originali di Kubrick, avrebbe costituito l’incipit della pellicola, ma alla fine decise diversamente, e ci sentiamo di dire che fu la scelta giusta.
Inoltre sempre Douglas Trumball, il VFX Supervisor di 2001, ha dichiarato anni fa che la Warner Bros. aveva recuperato 17 minuti del film, letteralmente nascosti dal regista all’interno di una miniera di sale. Qualche settimana dopo le dichiarazioni di Trumball, è arrivata la risposta di WB, che ha specificato che la versione iniziale di 2001: Odissea nello spazio è sempre stata in loro possesso, e quando Stanley Kubrick tagliò questi famosi 17 minuti dopo la prima di New York, il cineasta specificò che tale versione abbreviata era il suo montaggio finale. Pertanto il film è stato preservato secondo le volontà di Stanley, e Warner Home Video non ha alcuna intenzione di agire diversamente. Tutto ciò ci porta direttamente ad un’altra curiosità…
Le ossessioni di Stanley Kubrick in 2001: Odissea nello spazio
Che Kubrick fosse una persona molto particolare non lo scopriamo certo oggi. Essendo un vero perfezionista, aveva molte ossessioni legate al suo lavoro e tra queste vi era proprio il terrore che i suoi film subissero modifiche rispetto a come lui li aveva concepiti. Si dice infatti che alcune persone di fiducia del regista avevano il compito di seguire le proiezioni delle sue opere in ogni paese di distribuzione, proprio per accertarsi che tutto andasse secondo i piani.
2001: Odissea nello spazio: Un capolavoro imperfetto: Più di 50 errori!
Ancora oggi, nonostante le attenzioni ed i progressi della tecnologia, assistiamo ad errori marchiani anche in grandi produzioni hollywoodiane. Non ci stupisce quindi che in 2001: Odissea nello spazio ce ne sia qualcuno, ma ciò che fa drizzare le antenne sono alcune raccolte di errori che circolano sul web e che sottolineano una serie di sviste piuttosto grossolane che la troupe tecnica di 2001 avrebbe dovuto notare prima del montaggio. Sembra arrivino a superare i 50 errori, ed alcuni di essi sono universalmente noti, come quello in cui l’ominide tiene in mano un femore, ma a roteare in aria è invece una tibia. Ci sono poi sviste riguardanti comportamenti che non si sposano bene con la gravità, e si parla anche della scena iniziale, con un allineamento Luna-Terra-Sole con evidenti errori di proporzioni, oppure oggetti che appaiono e scompaiono da una scena all’altra, e tanti ancora. Considerando le manie di perfezionismo di Kubrick, bisognerebbe però capire quali di queste siano davvero inesattezze e quali scelte oculate.