I tremble for you


La conferenza di Electronic Arts, in questo E3 2018, ci ha donato ben pochi colpi di scena, ma è riuscita a solleticare la nostra attenzione con un titolo particolarmente interessante.
Stiamo parlando di Sea of Solitude, un gioco annunciato nell’ormai lontano 2015, che sembrava quasi caduto nel dimenticatoio.

È arrivato invece a sorpresa un nuovo trailer, della durata di circa 1 minuto, con tanto di data di uscita, seppur orientativa: “Early 2019”.

 

Ma cos’è questo Sea of Solitude? Un gioco che vuole emozionare, sicuramente. Un gioco che vuole arrivare ai sentimenti del giocatore, e lo si intuisce a partire dalla colonna sonora del breve trailer, con quella malinconica versione di “I tremble for you, qui coverizzata da Ruby Amanfu, ma appartenente al genio di Johnny Cash e poi riutilizzata più recentemente da David Gray.
Una scelta perfetta quella della soundtrack, soprattutto considerato il tema dell’opera in questione, presentata sul palco da Cornelia Geppert, direttrice della casa di sviluppo Jo-Mei Games: la solitudine, come indica palesemente il titolo.

This world that I live in is empty and cold. This loneliness cuts me and tears at my soul. Inizia con queste parole tristi e vuote, accompagnate da nostalgiche note, il trailer di Sea of Solitude, mentre osserviamo nell’acqua il riflesso inquietante dell’inquieta protagonista Kay.
La solitudine è l’unica compagna della giovane, che muta il proprio aspetto dando vita ai mostri dentro di sé, divenendo l’allegorica versione di se stessa, mentre si allontana a bordo della sua piccola imbarcazione, muovendosi, sola, in una città quasi completamente sommersa dall’acqua.

e3 2018 sea of solitude anteprima

Capire di più di Sea of Solitude per ora è alquanto complicato, ma possiamo dirvi che dovremo accompagnare la nostra Kay in questo viaggio alla ricerca di se stessa, scacciando quei mostri a cui la sua solitudine ha dato vita e che ora sembrano darle a loro volta la caccia.

A livello strutturale abbiamo pochi dati finora che possano permetterci di definire il gioco e quale sarà la sua natura. Sarà un adventure game, certo, però in cosa consisterà, più nel dettaglio? Probabilmente, per ciò che questo breve trailer ci ha mostrato, avremo diverse sezioni di platforming, ma non solo, poiché se l’apparenza non inganna Sea of Solitude dovrebbe essere un titolo dalla forte dinamicità, garantendoci l’esplorazione di un’ambiente fantastico anche per ciò che riguarda il design.

Abbiamo notato delle diverse ambientazioni, con quegli esterni marini molto luminosi, in cui trionfa l’azzurro dell’acqua, ma anche cromie sabbiose, per poi passare ad altre molto cupe ed oscure, dove il grigio ed il nero spadroneggiano e dove la nostra Kay cerca di divincolarsi, scappando da quelle presenze maledette. Anche graficamente quindi, si mostra come un’esperienza piuttosto appagante, che per certi versi ha ricordato il vecchio Hearth of Darkness (chi se lo ricorda?) sia per il contrasto cromatico che per quegli esseri oscuri e la netta antitesi tra i due mondi.

È piuttosto evidente che la doppia natura di queste ambientazioni sia legata ai turbamenti della ragazza, che nel trailer, dopo una serie di sequenze buie ed inquietanti si risveglia bruscamente come da un incubo, ed il mondo intorno a lei appare di nuovo luminoso.

e3 2018 sea of solitude anteprima

La stessa Geppert ha dichiarato che la genesi di questo titolo risale ad un periodo di personale solitudine e negatività, per cui avremo a che fare con un prodotto in tal senso autentico, figlio dello stato emotivo della sua creatrice, ma proprio per questo si prospetta senza dubbio interessante e sarà fantastico portare la nostra Kay dallo sconforto e la solitudine ad un mondo fatto nuovamente di speranza e di luce.
“Quando gli esseri umani diventano troppo soli, si trasformano in mostri. Abbracciate le vostre insicurezze nella stessa maniera in cui abbracciate la speranza”, ha concluso la Gebbert.
In attesa di scoprire qualcosa di più, Sea of Solitude ha indubbiamente catturato la nostra attenzione.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.