Tra fisica quantistica, arcobaleni al contrario e dimensioni sovrapposte
Come saprete, Death Stranding si è finalmente mostrato in versione gameplay nel corso dell’ultimo E3. Un’occasione ricchissima, che tuttavia non ha mancato di scontentare tantissimi di noi. Avremmo voluto vedere di più del nuovo gioco Kojima, avremmo voluto saperne di più, ma il buon Hideo si è divertito (e continuerà a farlo) mostrandoci una serie di scene tanto criptiche quanto affascinanti, spingendoci ad immaginare teorie e illazioni. Ovviamente, dopo avervi offerto una veloce anteprima del gioco, abbiamo deciso di continuare a guardare e riguardare il trailer, alla ricerca del maggior numero possibile di indizi, così da offrirvi qualcosa in più.
Ci siamo spulciati per bene ogni fotogramma, abbiamo cercato ogni possibile connessione, e infine siamo pronti per offrirvi queste 25 cose che (forse) non avete notato nel trailer E3 di Death Stranding.
OVVIAMENTE si tratta di congetture, illazioni e supposizioni, quindi largo ai commenti, consci che non pretendiamo di conoscere la verità assoluta.
Sam, corriere della Bridges
La prima e, forse più chiara, informazione che possiamo desumere dal trailer è il nome del personaggio di Norman Reedus che, scopriamo, si chiamerà Sam. A questo punto si è aperto un piccolo dibattito sulla frase con cui il personaggio viene presentato “Sam Porter Bridges”. Ora, grazie a qualche raffazzonata informazione ed alla conoscenza dell’inglese è facile presupporre che la frase vada tradotta come “Sam, fattorino della Bridges”, dove “Bridges” sarebbe il nome della compagnia che già abbiamo potuto vedere in altri trailer. Il punto è che molte persone, in rete, stanno speculando sull’assenza, all’interno della frase, di qualunque tipo di preposizione che, a loro giudizio, richiederebbe di interpretare la frase come un nome completo. “Porter Bridges” andrebbe quindi interpretato come il cognome di Sam, e anche se la cosa potrebbe essere plausibile, ci suonerebbe comunque corretta la prima idea, ovvero quella dell’identificazione del personaggio come un corriere di una specifica società. Tuttavia, guardando il trailer in versione italiana (i sottotitoli sono attivabili via YouTube e sono stati inseriti all’origine), il personaggio di Léa viene effettivamente tradotto con “Sam Porter Bridges”.
Asylum for the feelings
Il rapporto tra il buon Hideo e la musica è sempre stato eccezionale. Oltre ad avere una grande fascinazione per il cinema, Kojima ha evidentemente un gusto musicale non indifferente, condito peraltro da una certa eterogeneità. I suoi lavori sono sempre stati accompagnati da soundtrack bellissime e toccanti, e più spesso ha utilizzato musiche non originali per “raccontare” o accompagnare alcune tematiche . Se “Here’s to you” è forse uno degli esempi più noti, ed emozionanti, di questo lavoro, a questo giro ci siamo trovati a interrogarci sulla particolare e malinconica scelta di “Asylum for the feelings”, traccia contenuta nell’album “Dawn” dei Silent Poets. La track, oltre ad avere una componente strumentale veramente malinconica, è ovviamente accompagnata da alcune parole. Andando a spulciarci il testo alcune cose ci sono saltate all’occhio, e ci pare impossibile che il tutto sia figlio di un trucco per depistare lo spettatore, e men che meno di una casualità.
Una frase in particolare ci ha colpito: “So many men are losing/While out there doing the proving/It’s no surprise he’s dooming.”, che potrebbe essere tradotta con: “Così tanti uomini stanno perdendo, cercando di mettersi alla prova. Non è una sorpresa che lui sia maledetto”. Oppure, in ottemperanza all’uso del present continuous: “Non è una sorpresa che lui sarà maledetto”. Questa frase, letteralmente, non ci sta facendo dormire la notte, sebbene il recente trailer con sub ita abbia tradotto il tutto con “Anche lui lo fa, non è strano”, il pensiero della parola “doom” ci porta a decine e decine di speculazioni diverse. E se fosse Sam la causa dei mali del mondo? Se fosse sua, in qualche modo, la responsabilità di quanto accade?
“Dooms”
Proprio nei primi istanti del trailer, il personaggio della Seydoux ha uno scambio di battute con Sam in merito al fatto che quest’ultimo possegga, come lei, i “Dooms”. A lungo si sta dibattendo su cosa siano i Dooms, e personalmente ce li immaginiamo un po’ come i midi-chlorian di Star Wars, ovvero degli organismi presenti nel corpo che conferiscano, al portatore, una qualche capacità speciale. La cosa curiosa è che questi sembra abbiano dei “livelli”, che vengono espressi con una nomenclatura a “fattori”. Sam è il portatore del “fattore di estinzione” che, a quanto pare, gli permette di percepire, ma non vedere, le figure metafisiche che alla fine del trailer finiranno per inghiottirlo. La cosa che ci incuriosisce è la scelta della parola “dooms”. Benché comunemente da noi la si intenda come “destino”, doom può essere usato anche per esprimere “rovina, sventura, fallimento” e più raramente “maledizione”. Ora riprendete il punto precedente connesso alla canzone: non trovate che la frase “It’s no surprise he’s dooming.” sia ancora più machiavellica e affascinante? E se a questo punto non Sam, ma tutti i portatori di “Dooms” siano la causa del cataclisma che affligge il mondo?
La motocicletta
Magari non lo avrete notato, ma ad un certo punto è evidente che Sam perde un mezzo di trasporto, molto simile ad una moto, che finisce accidentalmente in un burrone, forse a causa di un incidente. In effetti non sarebbe strano se un gioco apparentemente vasto come Death Stranding offrisse la possibilità, anche una tantum, di utilizzare un mezzo di trasporto. Peraltro nel trailer che presentò Mads Mikkelsen, si erano già visti dei mezzi di trasporto, ovvero carri armati e aerei. Per quanto fossero ovviamente controllati da una scheletrica, e certamente maligna, legione di soldati.
Terreni accidentati
Il trailer ha mostrato diversi sprazzi di Sam in viaggio per terreni brulli, scoscesi e accidentati. Ci pare ovvio pensare che le condizioni del terreno influiranno sul nostro movimento, come peraltro è possibile anche notare quando il personaggio cammina, a fatica, nell’acqua alta. Quel che però non ci è chiaro (e che ci incuriosisce) è se il carico trasportato sarà effettivamente influente sul personaggio. In sintesi, se come per certi GDR la quantità di pesi sulle nostre spalle condizionerà o meno la nostra velocità. Quel che è evidente è che le scatole che trasporteremo saranno ancorate alle nostre spalle in vari modi, taluni dei quali ci sembrano più instabili di altri. L’oscillazione delle scatole mentre Sam cammina sul ponte, ad esempio, ci suggerisce che forse uno sbilanciamento eccessivo potrebbe farci perdere le scatole in cima al nostro zaino. Queste, tra l’altro, vengono poi effettivamente perse qualche istante dopo, quando Sam viene divelto dalla corrente di un fiume. Un particolare suono connesso all’evento, ci suggerisce che questa sia una meccanica precisa del gioco, e quasi certamente ci verrà offerta la possibilità di recuperare velocemente il carico in qualche modo.
Arcobaleni al contrario
Durante il pellegrinaggio di Sam è possibile osservare nel cielo un arcobaleno al rovescio, la qual cosa era peraltro possibile osservare anche nel trailer con Del Toro. Tecnicamente il fenomeno è possibile, e si definisce “arco circumzenitale”. Tra l’altro non è raro, ed anzi si verifica spesso, come i parelii, in condizioni climatiche particolarmente gelide, quando numerosi cristalli di ghiaccio si formano a certe altezze, causando una rifrazione della luce solare che ai nostri occhi appare anomala, perché associamo comunemente l’arcobaleno ad una certa conformazione, che ci fa quindi apparire l’arco circumzenitale come anomalo. Il fatto che se ne sia già visto uno durante il trailer in cui una “parata” di nemici sfila sotto gli occhi di Del Toro, e riflettendo – come leggerete tra poco – sul fatto che la presenza delle figure nere abbassi improvvisamente la temperatura, la sostanza potrebbe essere che gli archi nel cielo semplicemente indichino una zona con una alta presenza di nemici.
Il vestiario
Non tutti sembrano averlo notato, ma il personaggio di Sam cambia vestiario almeno 3 volte durante il trailer. Pensando alla fascinazione che Kojima ha in merito dai tempi di MGS3, non ci meraviglierebbe la possibilità di poter equipaggiare Sam con tute diverse, e con diverse caratteristiche. Anche perché realisticamente come potrebbe, un corriere, affrontare ogni tipologia ambientale e climatica sempre e solo con il medesimo equipaggiamento? Cioè, fantascientificamente potrebbe pure, ma sappiamo tutti che Kojima è uno che questi dettagli non li ama, letteralmente li adora.
I capelli
Piccolo appunto: anche i capelli di Sam sembrano modificabili, con la possibilità di essere tirati all’indietro. Questi sembrano tanti indizi di personalizzazione che concorrono, peraltro, all’idea di un multiplayer asincrono, con tante versioni dello stesso personaggio per quanti sono i giocatori (e dunque gli universi alternativi). Un’idea affascinante, per quanto possa essere semplicemente un vezzo estetico.
Le ferite
Sempre con MGS3, Kojima introdusse nel suo più famoso brand la possibilità di ricevere diverse tipologie di ferite, che andavano poi trattate nei modi più disparati, a seconda ovviamente della situazione. In questo trailer abbiamo notato due cose che ci fanno pensare ad un sistema simile: il primo è dato dal momento in cui Sam si strappa un’unghia, evidentemente staccatasi dal dito in seguito ad un accidente avuto lungo il suo viaggio. Il secondo è la presenza di numerose ferite sanguinanti nella scena in cui il personaggio si fa la doccia. Considerata la (presunta) natura del gioco, è facile immaginare che nel suo peregrinare Sam possa ammalarsi, farsi male in modo lieve o serio o, perché no, subire diverse tipologie di ferite come lividi, tagli, escoriazioni o bruciature. Se, insomma, il gioco contenesse un sistema di status fisico da tenere sotto controllo, francamente non ne saremmo sorpresi.
Accampamenti e armi
Il gioco, probabilmente, avrà anche dei momenti shooting come da tradizione per i titoli in terza persona made in Kojima. La cosa pare avallata dal momento finale del “viaggio” del personaggio, che scrutando un accampamento all’orizzonte, estrarrà da una valigetta un’arma componibile automaticamente, dal design semplice ma funzionale. La questione accampamenti, in effetti, ci affascina molto. In un mondo in rovina in cui è evidente che occorra trasportare in giro poche e risicate risorse, è plausibile pensare che esistano accampamenti che quelle risorse le accumulano, e che questi non siano necessariamente disposti a condividerle con gli altri. Se il lavoro di Sam, oltre che consegnare, fosse anche quello di procacciare risorse, allora ecco che sarebbe ovvio pensare di poter assaltare e derubare accampamenti altrui.
Allergia chirale?
Sempre la Seydoux parla a Sam di una certa “Allergia chirale”, termine tradotto praticamente in modo letterale essendo “chiral allergy” uno stato clinico inesistente. Vediamo però di capirci qualcosa: la “chiralità” è una proprietà di un oggetto fisico, e pertanto anche di un atomo, di non poter essere sovrapposto alla sua stessa immagine speculare. Le nostre mani, per dire, sono achirali, perché la loro posizione, peraltro naturalmente speculare, non le rende sovrapponibili. Chiaro? Bene. Questo particolare momento del trailer è accompagnato dal momento in cui una goccia di pioggia bagna la mano di Sam, causando una sorta di bruciatura chimica, seguita poi da un rash cutaneo che percorrendogli il braccio arriva sino al collo. A questo punto le congetture sono una mezza infinità, ma secondo il nostro punto di vista, Sam ha una sorta di reazione allergica (definita proprio dal rash) dovuta alla sovrapposizione del suo corpo con qualcosa di invisibile (presumibilmente connesso alle stesse figure nere che vedremo dopo nel trailer). Il suo corpo è quindi “incapace” o forse impossibilitato biologicamente a sovrapporsi alle creature che aleggiano sul mondo, la qual cosa ha evidentemente degli effetti negativi, se non mortiferi, su di lui. Questo perché Sam, per l’appunto, è un organismo chirale, e dunque non sovrapponibile ad una sua versione “speculare”.
La foto
Sam sembra avere una famiglia, o almeno questo è quello che si evince dalla foto che gli cade per terra nel corso del trailer. La cosa curiosa è che una delle due figure (entrambe donne) che si accompagnano in foto al personaggio ha il volto irrimediabilmente cancellato, quasi fosse stato volutamente rimosso. La foto inoltre viene calpestata da una delle figure invisibili senza alcun effetto, poiché plausibilmente il contatto tra queste e la materia ha effetti devastanti solo se quest’ultima è organica. Infine, la foto sembra mostrare una situazione abbastanza importante, in quella che parrebbe una stanza presidenziale, forse la sala ovale. Certamente siamo in America, data la presenza della bandiera che si trova proprio alle spalle di Sam.
Il tatuaggio
Piccolo trivia: il tatuaggio con il teschio le X sulle nocche della mano destra di Sam è un tatuaggio che Norman Reedus, l’attore che lo interpreta, veramente possiede. Se non lo avete mai notato è perché quest’ultimo è recentissimo, e l’attore se lo è fatto incidere solo da pochissimi mesi. Il tatuaggio in sé oltretutto è stato disegnato dallo stesso Reedus, ed altro non è che il logo della sua personale galleria d’arte online, la “Big Bald Gallery”.
I cinque
Fuori dalla caverna in cui Sam incontra Léa Seydoux, e poco prima che arrivino le creature metafisiche, è possibile notare in cielo 5 figure invisibili e umanoidi, che poco dopo scompaiono del tutto. Non è la prima volta che notiamo queste cinque figure, che anzi erano state già mostrate nel corso del trailer di annuncio del gioco, sovrastanti peraltro lo stesso paesaggio che rivedremo poi alla fine di questo stesso trailer. Chi siano le cinque figure è ovviamente un mistero, ma ci pare di capire che la loro comparsa preannunci quella delle figure nere con cui Sam avrà poi a che fare pochi istanti più avanti.
Specularità e viaggi extradimensionali
Tornando alla questione della chiralità, questa non ha fatto che amplificare lo spettro delle speculazioni secondo cui il mondo di Death Stranding sia stato afflitto da un qualche cataclisma extradimensionale, forse causato proprio dagli abitanti del nostro pianeta.
Ci sono due principali teorie. La prima è connessa ai viaggi nel tempo, e specula sulla possibilità che le creature che stanno causando morte e distruzione non siano altro che gli stessi esseri umani di un tempo futuro, per qualche motivo “sovrappostisi” al nostro mondo. La parte che più fa speculare su questo punto è data dalla particolare reazione che le creature metafisiche nere generino sulla natura circostante, che sembra letteralmente impazzire, fiorendo e deperendo nell’arco di pochi secondi. La teoria che però più ci affascina è che non sia una questione di tempo, ma di dimensioni. Le creature nere, pertanto, sarebbero esseri di una realtà parallela che ci si è sovrapposta e che, in quanto speculare, genera il fenomeno dell’allergia chirale. La reazione sulla natura, dunque, sarebbe nulla più che il fenomeno dell’allergia chirale di cui Sam soffre, quando i due mondi si sovrappongono.
Timefall
TUTTAVIA: è possibile, ed anzi forse è certo, che si tratti di una mescolanza di entrambi i fenomeni, ossia sovrapposizione dimensionale, e sovrapposizione temporale. Il pretesto ci è offerto da una frase della Seydoux che recita: “il timefall accelera il tempo di ciò che tocca. Ma non può portare via tutto”. Il “timefall”, letteralmente “caduta del tempo”, potrebbe essere l’effetto fisico che si manifesta sulle piante, ovvero la crescita e morte repentina delle forme di vita. Ed a pensarci avrebbe perfettamente senso. Ciò, tuttavia, potrebbe essere un effetto collaterale dell’apparizione delle creature nere. Una conseguenza quindi, e non una causa.
La misteriosa Seydoux
Il personaggio della Seydoux è ancora senza nome, ma pare saperne un bel po’ su quello che accade nel mondo. Ipotizzando che le scritte sui vestiti dei personaggi definiscano il loro ruolo e la loro appartenenza alle compagnie che regolano le “spedizioni” nel gioco, potremmo immaginare che la sua sia la “Fragile Express”, il cui logo sembra proprio quello di un pacco offerto a qualcuno da due mani scheletriche, e di cui possiamo leggere persino il motto aziendale “handled with love”. Oltre al leitmotiv degli scheletri, che pure è stato spesso presente nei trailer connessi al gioco, quello che ci incuriosisce di lei sono due cose: il suo abbigliamento e i suoi poteri.
La Seydoux è vestita in pelle e lattice, con un aspetto vagamente technopunk, e con un costume che, peraltro, sembra dotato di precise caratteristiche (come si evidenzia dalle sue spalle puntute che si “attivano” poco prima di sparire dalla scena). Il suo abbigliamento, e il suo strano ombrello, sembrano inoltre meno tattici di quelli di Sam, e più futuristici, ed è difficile che questo non finirà per significare qualcosa, specie considerando che il vestiario di altri personaggi è sempre stato, tutto sommato, molto realsitico e “canonico”. Riguardo ai suoi poteri, riguardando il trailer, quando questa ha in mano un ombrello, potrete notare come sia avvolta, per ben due volte, e molto rapidamente, da una sorta di interferenza. Come se il suo corpo si muovesse velocemente, o quasi “vibrasse”. Che sia in grado di teletrasportarsi?
Le spalline
Ma torniamo ancora un attimo alle spalline della Seydoux. Queste si “attivano” quando si manifestano le inquietanti presente oscure attorno ai due, quasi come se lo facessero a mo’ di segnale. La cosa che ci incuriosisce, al di là dell’aspetto vagamente punk, è il fatto che queste ricordino un po’ il “ferrofluido”, un liquido viscoso a base di polvere metallica, che si polarizza in presenza di campi magnetici. Se cercate video in rete troverete tanti esperimenti casalinghi con il ferrofluido che, in presenza di calamite, assume spesso la medesima forma delle spalline della Seydoux. Questo ci fa pensare che le creature siano portatrici di una qualche eccentricità magnetica, o che magari questa si manifesti proprio in loro presenza.
Figure misteriose
Sempre la Seydoux e il suo abbigliamento ci hanno ricordato tantissimo un misterioso personaggio in nero apparso in un trailer precedente che, guarda caso, faceva lo stesso gesto di silenzio che avevamo associato a Mads Mikkelsen. Tuttavia, dato questo nuovo trailer, ci pare di capire che non Mikkelsen, ma proprio la Seydoux, si era mostrata al team di uomini della Bridges del trailer precedente. Il fatto che i due facciano lo stesso gesto potrebbe essere un qualcosa di voluto per creare confusione, o forse addirittura il segno di uno specifico legame tra i due.
La pioggia
Citando l’ombrello, pare che la pioggia sia un qualcosa che vada evitato, o che quanto meno non debba toccare la pelle degli esseri viventi direttamente. Il perché può essere forse connesso al punto in cui abbiamo parlato dell’allergia chirale. Il fatto che anche La Seydoux sembri restia a farsi bagnare potrebbe essere un ulteriore comprova della nostra teoria. La pioggia inoltra sembra in qualche modo connessa alla manifestazione delle creature sovrannaturali che aleggiano sul mondo, cosa che possiamo desumere dalla comunicazione radio che Sam riceverà poco dopo che, specificatamente, gli consiglia di non esporsi alla pioggia. Peraltro è evidente che l’arrivo delle creature nere comporti anche un brusco abbassamento della temperatura, come evidenziato dalla condensa che, improvvisamente, fuoriesce dalla bocca del personaggio.
Chiralium
Sempre durante la comunicazione radio possiamo sentire che: “la densità di chiralium si sta intensificando”. Chiralium è un termine che non esiste, ma che ovviamente è connesso alla questione della chiralità. Evidentemente gli uomini sono in grado di misurare il coefficiente di atomi speculari che aleggia sulla terra in determinati eventi atmosferici, cercando di evitare la cosa per ovvi motivi: evitare la sovrapposizione della materia. Se per ipotesi le creature fossero composte di antimateria, infatti, la sovrapposizione di materia e antimateria non causerebbe altro effetto che l’annichilazione, il cui risultato fisico è il rilascio di un gran quantitativo di energia. Se ci pensate, quale spiegazione più plausibile ai crateri ed alla distruzione che abbiamo notato negli altri trailer?
Voidout e ritorno in vita
E parlando di crateri: mai farsi mangiare dalle creature! Questo sembrerebbe uno dei grandi paradigmi del futuro post-apocalittico di Death Stranding. Farsi mangiare, o forse “assorbire” dalle creature che aleggiano nel gioco pare generi un fenomeno che si chiama “voidout” e che genera attorno a sé un cratere, probabilmente dovuto ad un’esplosione. Ora noi non siamo fisici teorici, e di quanti ne capiamo molto poco, ma se questa non è una comprova della nostra teoria relativa al sovrapponimento di materia e antimateria, allora non sappiamo cosa sia. Tra l’altro viene specificato che si può “tornare indietro” da un Voidout, il che significa presumibilmente che sia possibile tornare in vita, o semplicemente finire altrove. Questa questione ha aperto varie teorie sulla possibilità che un giocatore afflitto da Voidout non muoia in modo vero e proprio, ma causi un cataclisma sul suo mondo di gioco prima di finire poi sul “mondo” di un altro giocatore. E così via in un ciclo pressoché infinito di mondi, tra disttutti e non. Visto che siamo in aria di divagazioni, una cosa che ci affascina molto è la questione dell’”Entanglement quantistico”, la cui equazione è una delle sei rivelate sulle medagliette che il personaggio indossa al collo (e che abbiamo visto nel primissimo rivela trailer). L’equazione stabilisce che, in determinate condizioni, lo stato quantico di un sistema fisico non può essere descritto in altro modo se non con la sovrapposizione di più sistemi. Questi, inoltre, non devono essere spazialmente vicini per essere connessi, e le variazioni di uno stabiliscono immediatamente un cambio di valori negli altri. Ve l’abbiamo descritta alla buona, ma diciamo che un sistema (il nostro mondo di gioco) potrebbe essere compreso solo in rapporto ai sistemi ad esso connesso (il mondo di gioco degli altri giocatori), e che un evento sul primo sistema (un voidout) può influenzare istantaneamente i valori degli altri. I diversi sistemi connessi creano quindi un insieme unico, nonostante questi siano distanti, perché comunque connessi. Sam, dunque, non subirebbe altro che un “teletrasporto quantistico”, fenomeno possibile proprio per teoria di cui sopra, che permette di trasferire uno stato quantico, ovvero un sistema fisico, in un punto anche lontanissimo.
Il bambino e il bracciale
Non è la prima volta che vediamo un personaggio collegarsi con un feto in vitro. La cosa era già successa con Guillermo Del Toro nel bellissimo trailer di presentazione del personaggio di Mads Mikkelsen. Tuttavia, non era ben chiaro cosa questo comportasse. A quanto pare la connessione serve a nulla più che “attivare” una attrezzatura che permette a Sam (e forse anche ad altri) di vedere le figure incorporee che aleggiano sul mondo, così da evitare di essere catturati e scongiiurare il Voidout. A questo punto occorre speculare su due cose. In primis vorremmo capire se il bambino è cosciente o meno, perché questi sembra reagire in modo del tutto innaturale per essere così piccolo. Sembra quasi che l’intelligenza del piccolo sia più reattiva e sviluppata per l’età che parrebbe dimostrare (8-9 mesi) e questo ci fa anche immaginare che forse sia proprio il bimbo in bottiglia a percepire i nemici, e non il sistema meccanico di cui Sam è attrezzato. In seconda istanza: il bambino è una sorta di batteria biologica? L’idea sarebbe molto in stile Matrix, ma pensateci un attimo. Quello di Death Stranding è un mondo che pare avere risorse molto limitate, ed immaginiamo che anche l’energia trasportabile sia molto limitata. Quindi potrebbe essere possibile che le batterie del domani siano esseri umani in vitro? Certo è che, considerato Kojima e la sua passione per il “realismo”, e data la nostra chimica organica che ci rende, di fatto, energeticamente meno efficienti di una patata (è vero!) la stretta sarebbe alquanto strana. Dulcis in fundo, potreste aver notato un bracciale dalla luminescenza blu al polso destro di Sam. Questo bracciale, dall’aspetto vagamente somigliante ad una manetta, pare in qualche modo connesso proprio al bambino, poiché era comparso, appeso proprio allo stesso contenitore, nel trailer con Del Toro. Plausibile quindi che il bracciale altro non sia che un sistema per monitorare lo stato dell’infante. A questo punto pensiamo persino che possa morire.
I criptobioti
Verso la fine del trailer, il personaggio di Léa mangia un insetto di colore rosa, peraltro con un’espressione di godurioso piacere. L’insetto si chiama “criptobiote”, e deriva palesemente dallo stato metabolico detto “criptobiosi”. La criptobiosi è la capacità di un organismo di annullare i suoi processi metabolici onde sopravvivere a condizioni ambientali avverse. Non va confuso con il letargo, che è un rallentamento metabolico, perché la criptobiosi comporta un vero e proprio arresto del metabolismo, quasi come uno stato di morte apparente. Probabilmente, al fine di sopravvivere al Timefall, che causa un invecchiamento precoce delle cellule dovuto proprio allo scompenso temporale, la Seydoux ingerisce degli appositi organismi da cui “assorbe” la capacità di azzerare il suo metabolismo. Curioso che il piccolo insetto assomigli moltissimo ad un tardigrado, un organismo notoriamente dotato di caratteristiche criptobiotiche, che tuttavia è generalmente grande non più di mezzo millimetro. Questi stessi insetti, tra l’altro, li avevamo visti risalire letteralmente l’aria nel corso dell’ultimo trailer mostrato.
Lyndsay Wagner
Alla fine del trailer fa infine la sua comparsa una seconda donna, interpretata dall’attrice Lyndsay Wagner. La donna compare nello stesso paesaggio mortifero che ci era stato mostrato nel primo trailer, in cui è evidente lo spiaggiamento di un gran numero di cetacei (stranding per l’appunto). La Wagner sembra conoscere il personaggio di Sam, da cui pare dipenda un qualcosa per cui lui è evidentemente in ritardo. Sam tuttavia non la riconosce, seppur questa somigli vagamente alla figura che avevamo visto sulla foto cadutagli durante il trailer il che, se quella fosse una stanza presidenziale, e dato il vestito elegante della donna, ci porterebbe a pensare che la Wagner altro non sia che una importantissima figura politica. Qualcuno suggerisce sia il Presidente degli Stati Uniti D’America.