Do what you want cause a pirate is free! You’re a Pirate!
Portiamo indietro gli orologi di un anno. In quel di Los Angeles, all’annuale E3 Expo, Ubisoft stupisce la platea della propria conferenza, mostrando quello che, dalle prime sequenze, tutti avevano bollato come “Assassin’s Creed IV-2”, rivelatosi poi Skull & Bones.
Dopo un anno, il titolo torna a mostrarsi sul palco dell’E3 2018 sfoggiando due nuovi trailer: al più scenografico e classico cinematic trailer, viene accostato un nuovo gameplay, che ci offre un assaggio di alcune delle meccaniche di gioco. Sarà stato sufficiente a convincere gli scettici? Vedremo.
No honor among thieves…
Come vi abbiamo già detto nell’anteprima dell’anno scorso, Skull & Bones è ambientato nel 1721, crepuscolo della cosiddetta “epoca d’oro della pirateria”. Tutti coloro che hanno deciso di rifiutare la grazia del Re, abbandonano le acque caraibiche per “trasferirsi” nel più ricco Oceano Indiano, tenendo ben presente il mantra che “non esiste onore tra ladri” e, in questo caso, i ladri saranno anche gli altri giocatori.
Skull & Bones è, infatti, un multiplayer open world e Ubisoft Singapore – a differenza di quanto fatto dallo studio di Montreal con For Honor – ha deciso di non inserire alcun tipo di modalità per giocatore singolo. Ovviamente si potrà agire da lupi solitari, ma le sfide offerte dal gioco saranno logicamente più ardue da affrontare.
Come visto nel gameplay trailer dedicato alla modalità Terreno di Caccia, le acque oceaniche saranno popolate da ricchi mercantili da assaltare, così come da altre navi pirata e dalla marina militare, che non esiterà a correre incontro alla prima bandiera col teschio che avvisterà all’orizzonte. Grazie all’immancabile vedetta che avremo a disposizione, potremo decidere quali obiettivi assaltare, come assaltarli – sfruttando anche l’ambiente circostante – o se stiamo per finire “in bocca” a una bella nave da guerra della marina, che punta dritta verso la nostra bagnarola.
A differenza dei mercantili e della marina, controllati da NPC, le altre navi pirata saranno controllate dai giocatori, ai quali potremmo chiedere aiuto e formare delle alleanze per fronteggiare un nemico comune. Tenendo ben presente che non stiamo giocando a Giulia Passione Marinaretta, e che l’obiettivo di ogni pirata sarà quello di ottenere quanto più bottino possibile, è quasi scontato dire che il tradimento è dietro l’angolo e un qualsiasi vostro “alleato” potrà decidere di ribaltare il risultato di uno scontro, approfittando del caos generato – o del fatto che siete rimasti con poche munizioni e lo scafo ridotto a uno scolapasta – per affondarvi e depredarvi di tutto il bottino ottenuto. Come detto, non esiste onore tra ladri.
“Che bella vita che bella davver la vita del bucanier!”
Una cosa finora risulta chiara come il sole: in Skull & Bones passeremo ¾ del nostro tempo di gioco a bordo di una nave. L’esplorazione terrestre non esiste, così come l’abbordaggio delle navi che avviene tramite delle semplici cutscene. L’unico momento nel quale metteremo piede sulla terraferma, sarà presso il nostro covo che fungerà da base per le operazioni. Qui potremo gestire la nostra ciurma, personalizzare le nostre navi sia nell’aspetto che nell’equipaggiamento e acquistarne di nuovo.
In questo frangente il lavoro svolto da Ubisoft risulta molto interessante. Accanto alle semplici modifiche estetiche – siano esse la polena o una decorazione per il timone – troviamo tipi diversi di cannoni – lungo raggio, corto raggio, a raffica – e di armi aggiuntive.
Una volta fatte tutte le nostre scelte, sarà giunto il momento di salpare. Le condizioni climatiche saranno un altro fattore determinante nel gioco, così come la direzione e la forza dei venti, che avranno un significativo impatto sulla nostra navigazione. In tal senso, il sistema di controllo delle imbarcazioni risulta molto simile a quanto già visto nel già citato Black Flag, con la differenza che la manovrabilità sembrerebbe esser stata migliorata. La nave, così come la ciurma, sembrano esser più reattive ai nostri comandi ma, ovviamente, solo toccando con mano potremmo averne la piena certezza.
Il sistema di combattimento, che potremo considerare il fulcro dell’intero gioco, non si limita al semplice “posizionati e spara”. Bisognerà scegliere con cura una strategia offensiva, selezionando le giuste munizioni/armi con le quali attaccare, a seconda anche della distanza che ci separa dal nostro obiettivo o delle caratteristiche della nostra nave. Inoltre, è stato confermato che saranno presenti delle abilità speciali che consentiranno, ad esempio, di ancorare la nostra bagnarola durante uno scontro, per attirare il fuoco nemico e sparare a ripetizione con i nostro cannoni, senza attendere che vengano ricaricati.
Insomma, la scommessa di Ubisoft Singapore con Skull & Bones sembra esser quella di far breccia nei cuori di tutti i giocatori che hanno apprezzato quanto visto in titoli come Black Flag o, ancor prima – anche se in forma più rudimentale – in AC III. Se si tratterà di una vittoria o di una sconfitta, solo il tempo potrà dircelo. Appuntamento al 2019 dunque, anno nel quale il gioco approderà su PlayStation 4, Xbox One e PC.