Gli 11 calciatori (più una riserva) più forti di Holly e Benji
I Campionati del Mondo di calcio sono una cosa che, vuoi per il fatto che si disputino ogni quattro anni, vuoi per l’atmosfera di cordialità e integrazione che si respira, vuoi per tantissimi altri motivi, in un modo o nell’altro, fosse anche per osmosi assimilando notizie dal telegiornale o dal vicino di casa, seguiamo più o meno tutti.
Nella cultura nerd, quando si parla di calcio viene natura l’associazione con Holly e Benji, o Captain Tsubasa nel Sol Levante, manga (e anime) giapponese creato dalla sapiente penna (e poco abile matita) di Yoichi Takahashi che ha letteralmente spopolato in Italia a partire dagli anni ’80, e che peraltro sembra anche star vivendo una seconda giovinezza grazie al recente remake dell’anno, e al popolarissimo videogame mobile Captain Tsubasa Dream Team.
Ed ecco dunque che non poteva esserci periodo migliore per stilare una nostra classifica sul celebre manga calcistico, che ha visto nel corso delle varie stagioni, alternarsi personaggi memorabili ad altri decisamente dimenticabili.
In una ipotetica formazione di una selezione all-star dei personaggi di Holly e Benji dunque, quali sceglieremmo? In sostanza, quali sono i calciatori più forti partoriti da Takahashi-San? Noi abbiamo buttato giù una bozza di formazione titolare, più una riserva di lusso.
Portiere:
1) Genzo Wakabayashi / Benjamin Price
Il guardiano protettore dei pali del Giappone è uno dei personaggi più interessanti della serie. Lo si vede poco in campo in realtà: nel torneo delle elementari gioca solamente la finale per via di un infortunio, così come nel torneo internazionale Under 15, dove dimostra un gran carattere sacrificandosi per la squadra e rendendosi odioso nel criticare aspramente i compagni, in un astuto stratagemma utilizzato per spronarli a migliorarsi, ma che lo portò anche a sfiorare la rissa con Mark Lenders. Il Giappone trionferà però anche grazie alle sue parate nella finalissima.
Benji è famoso perché pochissimi giocatori sono riusciti a segnargli più di un gol nella stessa partita, e per il suo pezzo forte: le parate contro i tiri da fuori area. Solo 3 giocatori sono riusciti a fargli gol dalla lunga distanza infatti: Schneider della Germania, Natureza del Brasile, e Sho della Cina, anche se quest’ultimo il buon Benji non lo considera come una sconfitta. Si trattava di un gol inutile ai fini del risultato, che il portierone ha preferito non parare in quanto già infortunato ai polsi. Che magari è un po’ troppo comoda come cosa, ma ciò nulla toglie all’enorme talento di Wakabayashi.
Come tutti i portieri, neanche lui è però esente da “papere”. Nell’ultimo minuto di una partita di Bundesliga tra il suo Amburgo e il Bayern Monaco di Schneider, Benji batte male un calcio di punizione, regalando sulla respinta il gol partita al Bayern, e venendo poi messo fuori squadra. Ma un errore capita anche ai migliori, e noi la nostra porta la affidiamo a lui con fiducia cieca.
Difensori:
2) Jun Misugi / Julian Ross
Anche la storia di Julian Ross è molto interessante, soprattutto considerato il target della serie. Non è facile spiegare a un bambino una cosa difficile come la malattia che lo colpisce, soprattutto a quell’età. Julian scopre di avere una malformazione al cuore che potenzialmente può impedirgli di giocare a calcio. Decide così di giocare un’ultima partita, quella nel torneo delle medie contro l’astro nascente del Giappone, Holly, che però scopre la sua malattia ed in partita è combattuto tra il lasciar vincere Julian e il regalargli uno scontro finale ad armi pari, in un tormento interiore banalizzato poi dai meme di internet sulla trasformazione inspiegabile di Julian Ross in statua di sale nei disegni di Takahashi, durante una crisi sofferta in partita.
Julian perderà la sfida contro Holly e per un breve periodo si ritirerà anche dal calcio giocato diventando, giovanissimo, il vice allenatore della nazionale Giapponese giovanile. La sua storia ha però un lieto fine: tornerà a giocare a calcio, anche in nazionale, giocando da regista difensivo, un ruolo (in teoria) meno dispendioso e sfoderando al contempo tutta la sua classe e visione di gioco. È il fulcro della difesa della nostra selezione, e senza dubbio uno dei calciatori più forti di Holly e Benji.
3) Hikaru Matsuyama / Philip Callaghan
L’aquila selvaggia del Nord, Philip Callaghan, è forse il personaggio preferito di chi vi scrive. Può giocare ovunque, alle scuole medie era il trequartista della Furano (la Flainet in Italia, quelli con la maglia rosa per intenderci), ma nella nazionale giovanile ha giocato in tutti i ruoli del centrocampo e della difesa. Messo lì “a recuperar palloni, nato senza i piedi buoni, lavorando sui polmoni”, Matsuyama fa del lavoro duro e del lavoro di squadra il suo mantra. Dimostra grande coraggio quando si fa quasi rompere una caviglia da un durissimo intervento di Lenders durante il torneo delle medie, pur di ottenere un calcio di rigore. Calcio di rigore che, da buon capitano, si prenderà anche la responsabilità di battere, ahilui, sbagliandolo.
Ma, con un’altra citazione cantautoriale italiana, “Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”, tutte doti che il ragazzo di Hokkaido possiede da vendere, tanto che perfino in nazionale, in assenza di Holly, viene nominato capitano dal resto della squadra.
Menzione d’onore per la fidanzata, che nel tentativo di farsi notare dal Philippone nazionale, per fortuna andato poi a buon fine, è costretta a cucire bandane per tutto il resto della squadra. Ah, l’amour.
4) Salvatore Gentile
C’è anche un pezzetto d’Italia in questa speciale top 11 di Holly e Benji, visto che il nostro centrale difensivo è l’italianissimo Salvatore Gentile. Elegante difensore delle giovanili della Juventus, in patria gode di grande popolarità, e nel manga affronta anche una crescita personale dopo aver sottovalutato il giovane Shingo Aoi (Rob Denton in Italia), ai tempi delle giovanili dell’Inter, praticamente per il solo fatto di essere giapponese, in sequenze che nel manga sfiorano l’incidente diplomatico per questioni di razzismo neanche troppo velato. Gentile si ricrederà però nei confronti di Aoi, riconoscendone i meriti e i miglioramenti, riuscendone tuttavia a fermare grazie al suo contrasto prodigioso, la tecnica principale del giapponese, la “Finta ad angolo retto”. Insieme al portiere e compagno di nazionale Gino Hernandez (Dario Belli nell’edizione nostrana. Non che Gino Hernandez fosse un nome così italiano, in effetti) forma una barriera prodigiosa davanti alla porta, di cui ci avvaliamo anche noi per la nostra formazione.
I centrocampisti più forti in Holly e Benji:
5) Elcid Pierre / Pierre Le Blanc
Talentuosissimo calciatore francese nonché sosia di Lady Oscar, Pierre è l’elegantissimo in campo e fuori, regista della nazionale giovanile francese. Cresciuto nella primavera del Marsiglia, incontra Taro Misaki (Tom Becker, l’amicone di Holly) durante il periodo francese di quest’ultimo, diventandone amico e rivale. I due si sfidano per strada in un confronto 1 contro 1 interrotto dall’allenatore della nazionale giapponese, che in un plot twist degno di nota, consegna a Misaki la maglia numero 11 del Giappone, per la felicità di entrambi, che potranno sfidarsi in una gara seria a livello internazionale.
Pierre si scontra infatti col Giappone nella semifinale del torneo giovanile, dove guida la Francia di Mister Carbonara (sì, l’allenatore dei transalpini si chiama così), riprendendo a suon di schiaffoni il suo compagno Napoleon per il suo gioco scorretto, e segnando la bellezza di tre reti e facendosi notare per la sua classe sopraffina, che lo rendono uno dei migliori trequartisti del mondo a livello giovanile. La partita si deciderà ai rigori, dove peraltro trasformerà in rete il suo penalty, ma alla fine a spuntarla sarà proprio il Giappone. Il calcio champagne di Pierre però, non può non trovare posto nella nostra nazionale.
6) Juan Diaz / Jorge Ramirez
Palesemente ispirato a Maradona per quanto riguarda il look e il talento, Juan Diaz (o Jorge Ramirez nella versione italiana) è il mostruoso centrocampista e capitano dell’Argentina giovanile. Stupito dalle voci sul talento di Holly, dopo aver segnato cinque gol all’Italia (priva però del portierone Hernandez/Belli per infortunio) vuole a tutti i costi prevalere nella sfida tra l’Albiceleste e il Giappone, segnando ben quattro gol, di cui uno realizzato dopo aver dribblato praticamente l’intero centrocampo e difesa della nazionale del Sol Levante, in un gol nuovamente ispirato a quello del Pibe de Oro contro l’Inghilterra ai Mondiali del 1986. Diaz avrà però tempo anche per un’epifania alla fine della partita, che vede il Giappone prevalere per 5-4 sui sudamericani.
Nel match infatti, Holly non segna neanche un gol, ma tutti i gol del Giappone nascono da azioni avviate dal Capitano. Diaz capisce così l’importanza del gioco di squadra, di cui diventerà poi fautore insieme all’amico Pascal, abbandonando l’egoismo nel tentare la giocata individuale. Un giocatore così, come può non entrare a far parte dei nostri 11 titolari?
7) Natureza
Natureza è un personaggio che nel cartone arrivato in Italia non era presente, per cui purtroppo lo conoscerà solamente chi ha letto il manga. Ciò nulla toglie all’immensa classe del ragazzo con le treccine, cresciuto in un villaggio della Foresta Amazzonica dove viene scoperto dallo stesso Roberto Hongo (Roberto Sedinho) che scoprì a suo tempo Oliver Hutton.
Al pari di Holly, Natureza è in grado di replicare praticamente tutte le mosse dei propri avversari, e nella finale del World Youth riesce a segnare a Benji addirittura con una rovesciata da fuori area, vanificando così il record del portierone del Giappone.
Giappone che poi andrà a trionfare nel torneo, spronando Natureza a migliorarsi ulteriormente, ed a non giudicare con superficialità i propri avversari.
Il suo talento non sfugge agli osservatori del Real Madrid, che lo ingaggeranno, proseguendo così la rivalità con Holly che andrà a giocare nel Barcellona. Curiosamente, nel Madrid Natureza indossa la maglia numero 0. E, idealmente, anche nella nostra squadra.
8) Tsubasa Ozora / Oliver Hutton
Colui che dà il titolo all’opera di Takahashi non può proprio rimanere fuori dalla nostra top 11. Tsubasa ha un amore viscerale per il calcio fin da piccolissimo, dove dimostra tutta la sua essenza di ragazzino disagiato con la frase “Il pallone è il mio migliore amico”, ripetuta come un mantra.
Holly infatti non solo ha avuto salva la vita grazie a un pallone, usato come scudo in un incidente stradale da bambino avuto all’inizio del manga, ma letteralmente non lo abbandona mai. Percorre palleggiando il tragitto da scuola a casa, dove il pallone ha perfino il proprio posto a tavola durante i pasti. Il sogno di Holly è sempre stato quello di vincere i mondiali con la maglia del Giappone, e mette la sua grande voglia di migliorarsi, al servizio del proprio innato talento scoperto da Roberto Hongo, ex calciatore nippo-brasiliano che ne diventerà il mentore. Sconfigge praticamente da solo Benji e la scuola Shutetsu (Saint Francis in italiano), guida da capitano la Nankatsu (la New Team) alla vittoria in tutti i tornei giovanili, diventa capitano della nazionale giapponese che vincerà i mondiali giovanili e si fa conoscere anche all’estero andando a giocare prima in Brasile, nel Sao Paulo e poi in Spagna, nel Barcellona, dove insieme a Rivaul (calciatore brasiliano ispirato all’ex asso di Barcellona e Milan, Rivaldo) forma una delle coppie offensive più forti del mondo. Manco a dirlo, è lui il capitano della nostra selezione.
Gli attaccanti più forti in Holly e Benji:
9) Kojiro Hyuga / Mark Lenders
Mark Lenders è quel perfetto mix di talento e voglia di migliorarsi, di rabbia e di ignoranza, di aggressività e umiltà. Acerrimo rivale di Holly e Benji durante i tornei delle medie, per riuscire a sconfiggerli si rivolge al suo vecchio mentore, l’alcolizzato bomberone Jeff Turner, che lo manda prima a ritrovare sé stesso tirando pallonate alle onde del Pacifico, e poi su una montagna sperduta dove, grazie all’aiuto di una pallavolista, si mette a perfezionare il suo tiro della tigre prima, e di Raiju poi, abbattendo sequoie a colpi di palloni.
Pareggia 3-3 contro la Nankatsu il secondo torneo giovanile, che va dunque aggiudicato a entrambe le squadre. Cannoniere della nazionale giapponese giovanile grazie dunque al suo poderoso destro, il tamarro dalle maniche arrotolate tenterà la fortuna in Italia, dove viene acquistato dalla primavera della Juventus. All’esordio in Serie A, gli alter ego di Thuram e Cannavaro gli insegnano l’educazione a suon di spallate e contrasti, facendogli capire di aver bisogno di un periodo di adattamento al campionato italiano. I medici della Juve effettuano infatti degli esami sull’attaccante e scoprono che per colpa dei violentissimi allenamenti totalmente arbitrari, la parte destra del fisico di Lenders è estremamente più sviluppata della sinistra, rendendolo dunque più che vulnerabile alle spallate dei possenti difensori italiani, oltre a causargli problemi di equilibrio. Lenders verrà dunque girato in prestito alla Reggiana, dove seguirà uno specifico tipo di allenamento, e dove in Serie C affronterà l’Albese del compagno di nazionale Shingo Aoi (sempre Rob Denton).
Hyuga è dunque l’unico a indossare i risvoltini che ci sentiamo di non condannare, e di convocare nella nostra particolarissima selezione.
10) Karl-Heinz Schneider
L’imperatore di Germania, è un attaccante completo e dal violentissimo tiro chiamato appunto “Tiro di fuoco” perché i suoi avversari giurano di sentire l’odore dell’erba bruciata per via della frizione sul suolo. Schneider è figlio d’arte, suo padre era infatti un ex calciatore, divenuto poi allenatore dell’Amburgo e caduto in disgrazia per via di una lite con la stella della squadra, che gli costò l’esonero. Il Kaiser vuole dunque riabilitare il buon nome di famiglia nel mondo del calcio, migliorandosi sempre di più.
Cresciuto nell’Amburgo insieme a Benji e al compagno di nazionale Kaltz, Schneider passerà poi al Bayern Monaco, ingaggiando una fortissima rivalità col portierone giapponese. Schneider mette a segno una tripletta in ogni incontro al torneo giovanile di Parigi, tranne nella finale contro il Giappone che vede prevalere la squadra di Holly e compagni nonostante i due gol realizzati dal centravanti tedesco. Il cannoniere della Germania, come detto in precedenza, è inoltre uno dei pochissimi giocatori nell’universo di Captain Tsubasa ad aver segnato un gol da fuori area a Benji. Poteva dunque restare fuori dalla nostra top 11? Ovvio che no.
11) Carlos Santana
Attaccante brasiliano omonimo del grande chitarrista, la sua storia è però ancora più assurda. Viene abbandonato dalla madre da piccolo e adottato da due teneri anziani che moriranno in un incidente stradale, facendo perdere al ragazzino la fede in Dio. Verrà poi adottato dal signor Bala, proprietario senza scrupoli di una squadra di calcio, che riconosce in lui del potenziale e lo rinchiude in un seminterrato costringendolo a durissimi allenamenti per diventare il migliore al mondo.
Cresciuto dunque senza amici, senza genitori e praticamente prigioniero, Santana diventa un gelido attaccante privo di sentimenti, da cui il soprannome “Il Cyborg del calcio”. Saranno poi i suoi compagni di squadra e vecchi amici di infanzia, in particolare il compagno di squadra nel Flamengo, Leo, ed un incontro a sorpresa con la madre biologica, a farlo tornare umano e a fargli riscoprire l’amore per il calcio. Santana è dotato di una tecnica micidiale, che gli fa emulare e migliorare le mosse dei propri avversari, e di un dribbling e di un tiro poderosi, che lo portano a diventare capocannoniere della Liga spagnola con la maglia del Valencia. È suo l’ultimo posto nel nostro tridente d’attacco, in questa nostra lista dei più forti calciatori di Holly e Benji.
In panchina:
2) Ryo Ishizaki / Bruce Harper
Visto il suo ruolo di riserva di lusso nel manga come nell’anime, abbiamo visto come un obbligo morale far accomodare in panchina nella nostra selezione, il povero Ryo Ishizaki (Bruce Harper in Italia). Diventa il primo amico di Holly quando questi si trasferisce nella sua città e sono da subito inseparabili. Ciò che li divide però è il talento, che ha baciato Tsubasa, ma ignorato completamente Ishizaki, che dunque viene messo in panchina durante il torneo delle medie.
Bruce esordirà nella partita contro la squadra dei gemelli Tachibana (Derrick nella versione italiana), combinandola grossa e mettendo a segno un’autorete. L’anno successivo diventa titolare e vince il torneo a pari merito con la Toho di Lenders, e viene convocato anche nella nazionale giovanile giapponese dove, manco a dirlo, è una delle riserve. La sua tecnica principale è il blocco di faccia, maldestro (ma riuscito) tentativo di fermare i tiri avversari… facendosi per l’appunto colpire sul volto. Non brilla dunque per acume e per intelligenza tattica, ma anche il buon Ishizaki è il simbolo del duro lavoro che alla fine viene premiato. Si allena duramente, forse più di tutti i suoi compagni di squadra, per sopperire alla sua leggendaria scarsezza con l’esercizio, e alla fine riesce a conquistare sempre un posto in squadra e perfino in nazionale.
Finirà a giocare nella J-League giapponese, nel Jubilo Iwata, insieme ai vecchi compagni di squadra e di nazionale Taro Misaki e Hanji Urabe (Tom Becker e Jack Morris).