Il futuro di Assassin’s Creed si prospetta ancor più interessante
Stando alle parole di Lionel Raynaud, EVP di Ubisoft, tra i piani della compagnia relativi al primo titolo next-gen di Assassin’s Creed, ci sarebbe quello d’inserire al suo interno più di un singolo arco temporale storico e i giocatori potranno decidere liberamente di passare dall’uno all’altro.
Ma non è finita qui, poiché la stessa “strategia” potrebbe essere facilmente applicata anche ad altri titoli della compagnia, come Far Cry o Watch Dogs.
“Vorremmo esser in grado” ha dichiarato Raynaud sul blog della compagnia “d’inserire nello stesso mondo di gioco diversi periodi storici e usare, ad esempio in Assassin’s Creed, l’Animus per viaggiare tra di essi. Oppure si potrebbero avere delle aree differenti del mondo connesse tra loro da un sistema di viaggi, così che giochi come Far Cry o Watch Dogs possano svolgersi in zone diverse della stessa esperienza di gioco.”
Una visione un po’ futuristica, forse, eppure Raynaud pone un particolare accento su ciò che i titoli videoludici, anche orientati maggiormente o esclusivamente al single player, stanno diventando negli ultimi anni.
“La linea che divide un gioco che finisce con la storia che racconta e un titolo che viene costantemente aggiornato con nuovi contenuti anche dopo il lancio, diventa sempre più indistinta man mano che passano gli anni. Abbiamo visto dei periodi post-lancio molto prolungati, che hanno contribuito ad allungare la vita stessa di quei giochi. Anche titoli che erano orientati prettamente al giocatore singolo, come gli action adventure, vantano ora un supporto post-lancio molto forte e la gente resta nei nostri mondi più a lungo.”
In effetti, basti pensare al recente Assassin’s Creed Origins che con i suoi due DLC pubblicati (Gli Occulti e La Maledizione dei Faraoni), ha tenuto incollati allo schermo i giocatori per diversi mesi (senza contare i cosiddetti “completisti”).
Il piano, stando alle parole di Raynaud, sembra piuttosto ambizioso ma, considerando che la next-gen è ancora un po’ distante (sulla carta almeno) siamo certi che il team avrà tutto il tempo per poterlo delineare meglio.
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