NEL BLU DIPINTO DI BLU
Il team di Project Aces e Namco Bandai ci propongono un nuovo capitolo della celebre serie di Ace Combat, il “simulatore” di combattimenti aerei che poi in effetti, tanto simulatore non è: Ace Combat Assault Horizon Legacy Plus. In realtà, è altrettanto sbagliato parlare di “nuovo capitolo” in quanto si tratta più che altro di una edizione del tutto simile al titolo omonimo (ma senza “Plus”) uscito tre anni fa su 3DS, finalizzata a sfruttare in maniera piuttosto marginale le nuove features del neo-portatile New Nintendo 3DS o poco più. Ma andiamo con ordine.
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Appena avviate il gioco non c’è poi molta scelta, si comincia la storia, si usa, l’aereo prestabilito, e si comincia a fare amicizia con il sistema di gioco. Sostanzialmente si tratta di svolgere missioni che prevedono, come potete immaginarvi molto facilmente, di ingaggiare bersagli dall’inizio alla fine, siano essi aerei, (sicuramente i più divertenti da abbattere), che terrestri, come torrette difensive, navi o obiettivi specifici.
Tutto ciò lo diciamo subito e senza troppi giri, è sicuramente divertente. Il controllo del vostro caccia si plasma benissimo con la mappatura dei tasti di 3DS, (si, il vecchio modello) e non avrete difficoltà a gestire mitragliatrici, razzi, radar e manovre di volo assortite. Questa immediatezza è la lama a doppio taglio con cui possiamo sicuramente ritenere piacevole l’esperienza con Legacy Plus, ma al contempo, affermare che non supera una certa soglia di profondità o varietà (sia essa intesa in senso tattico che prettamente esecutiva). Infatti ci troviamo di fronte a un modello di gioco ESTREMAMENTE arcade: lo stick analogico sinistro permette di virare l’aereo o alzarlo e abbassarlo di quota con molta semplicità, i dorsali accelerano e decrescono la velocità di volo, i tasti frontali servono a “lockare” il vostro obiettivo, sparare con la mitragliatrice o utilizzare uno dei tipi di razzo equipaggiato, mentre il tasto Y sarà quello che in assoluto vi faciliterà di più le cose, permettendovi, tramite la pressione con giusto tempismo, di schivare il fuoco nemico e addirittura di farvi compiere in automatico una manovra estrema che vi mette direttamente dietro l’aereo da abbattere, cosicché non vi resterà altro da fare che aprire il fuoco e distruggerlo.
E questo è tutto. Una meccanica di gioco semplice, basica, che lascia pochi margini per virtuosismi e interpretazioni, il cui peggiore difetto non è quello di non funzionare o non essere divertente, in quanto risulta appagante anche e soprattutto in virtù della propria immediatezza, ma piuttosto la monotonia delle azioni che compirete, che vi sembreranno più o meno sempre molto, troppo simili dall’inizio alla fine della (pur breve con le sue 20 e rotte missioni) storia.
Pimp my aircraft
Tutto il contorno d’altro canto, è stato abbastanza curato: ogni missione cerca di diversificare il setting come può, per quanto alla fine si tratti sempre di sparare, e gli sforzi si apprezzano: dovremmo difendere, attaccare, seguire, sopravvivere, supportare, svolgere obiettivi entro un certo tempo, vedercela da soli o scegliere un compagno che ci seguirà nella battaglia (ognuno con la propria personalità e abilità personale, ma non aspettatevi niente di ché). Horizon Legacy Plus insomma, fa il possibile per variare la formula di gioco e mascherare la ripetitività.
Una volta completate suddette missioni, avremo un punteggio e una ricompensa numerica con la quale potremmo comprare nuovi velivoli o fare upgrade di quelli già in nostro possesso per renderli più veloci, stabili, resistenti e cosi via, a seconda del vostro stile o perché no, missione affrontata. Avremmo anche diverse armi secondarie da comprare, con razzi più adatti per colpire bersagli terrestri o altri creati per ingaggiare nemici lontani.
La modalità storia inoltre sarà affiancata da un’altra secondaria in cui potremmo avere una sorta di “riarrangiamento” delle missioni principali, in cui si mischiano le carte in tavola e cambiano alcune variabili. Sicuramente vista la lunghezza esigua dell’avventura principale, è un extra necessario nel pacchetto. Graficamente, devo essere sincero, questo Ace Combat risulta, con i dovuti limiti, coinvolgente e immersivo, soprattutto se, come vi consiglio, utilizzerete la visuale interna dell’abitacolo, che nel suo piccolo e grazie all’ottimo senso di profondità del 3D, riuscirà a farvi sentire in mezzo al cielo aperto almeno un pochino.
Si nota che è stata data priorità nella realizzazione di elementi protagonisti dello schermo come i modelli degli aerei e le esplosioni, lasciando un po’ in disparte il dettaglio generale, il comparto visivo è perciò fondamentalmente funzionale, ma in questo caso non è un difetto. Le musiche che accompagnano i nostro voli poi, sono inaspettatamente brillanti, sottolineano degnamente l’azione e rendono tutto molto più epico.