Terzo volume dello Sci-fi tra Oriente e Occidente.
Oriente, perché lo stile parla chiaro, guarda da vicinissimo non soltanto il tratto e l’aspetto dei manga (ma leggendosi all’occidentale, a meno che non abbiamo letto il volume al contrario…), ma anche le loro atmosfere e la loro sensibilità. Occidente perché la giovane autrice, Angela Vianello, è tutta italiana, e dimostra di saper padroneggiare tutto quello di cui sopra dandogli un’identità forte e indipendente.
E ormai, lo fa anche da parecchio tempo. Anche perché ormai siamo al terzo volume, edito da Shockdom, di Aeon, una storia di ampio respiro che coinvolge umani, alieni divisi in fazioni, e altre entità, oniriche e inquietanti, che solo pochi riescono a vedere… e combattere. Il genere umano è inconsapevolmente sfruttato come fonte di energia (in effetti, non l’idea più originale del genere fantascientifico), ma forse finalmente, ora, qualcosa può cambiare.
O meglio, può iniziare a cambiare.
Solitamente chi vi scrive lascia sempre, recensendo, i difetti per ultimi, ma oggi siamo in vena di eccezioni. Uno dei pochi problemi di Aeon è proprio che, come recita la quarta di copertina, è una storia che “si prende il suo tempo”, un po’ troppo. Badate bene che la saga è appassionante e pregiata per tanti motivi, che esamineremo, su tutti il modo delicatissimo con il quale sono messe in scena le emozioni dei protagonisti, ma forse al suo terzo volume poteva succedere qualcosa di più (bisogna dire però che le pagine, 112, non sono tantissime). Ed è un peccato anche perché questo depotenzia il cliffhanger finale, comunque presente e teoricamente anche forte.
Detto ciò, possiamo iniziare a parlare bene di Aeon. Il tratto: se ne vedono di euro-manga e ital-manga, ma questo sembra avere una marcia in più. E questa marcia in più, come già accennato, non è tanto nel tratto, pure delicato, morbido e godibilissimo (sia che siate abituati/affezionati allo stile “orientale” o meno), ma nella sensibilità che dimostra, sopra la media, che ricorda come e forse più di altre cose l’approccio al “dramma” di una cultura diversa dalla nostra.
Dall’altra parte, Aeon dimostra una maturità sorprendente che lo fa risaltare nella mischia, perché non si limita a seguire il movimento manga, ma lo fa proprio, conducendolo dove probabilmente da solo non sarebbe andato. Non è solo un ital-manga, non la semplice somma delle due parti, ma qualcosa di nuovo e, soprattutto, bello.
Sì, perché questa è la cosa più importante. Nonostante la progressione non proprio fulminante della trama, nonostante il passaggio da una coppia di personaggi alle altre (un po’ troppo netto, un pizzico di montaggio alternato non avrebbe guastato), che rallenta un po’ il ritmo, Aeon 3 si rivela lo stesso e con merito una lettura piacevole.
Senza dubbio d’aiuto sono i colori, morbidi e sempre in sintonia con l’atmosfera in bilico tra il dolce e l’inquietante, e i disegni, sempre sorprendenti senza mai strafare per il solo gusto estetico. Ogni trovata e inquadratura fuori dal normale è funzionale alla messa in scena della storia e riesce spesso a “toccare” il lettore. E sembra proprio questo il primo e prioritario obiettivo dell’autrice, che non si trattiene dall’inserire temi filosofici, i classici e meno classici “bigger than life”. Quest’ultimi non sono mai di troppo e non annoiano, al contrario, interessano. In poche parole: missione compiuta.