Amanda Seyfried era la prima scelta di Marvel per il ruolo di Gamora in Guardiani della Galassia: ecco perché ha rifiutato
Se Guardiani della Galassia alla fine si è rivelato uno dei prodotti Marvel di maggior successo, all’inizio non tutti avevano scommesso sulla sua riuscita: tra essi c’era Amanda Seyfried, che ha rifiutato il ruolo di Gamora proprio perché credeva che il film avrebbe toppato ai botteghini.
Prima che venisse scelta Zoe Saldana infatti, James Gunn avrebbe voluto proprio l’attrice di Mamma Mia! nel suo film, che alla fine fu un successo globale e si appresta a ricevere il suo terzo capitolo. Seyfried però alla fine rifiutò per due motivi, come ha spiegato durante una recente intervista:
“Non volevo far parte del primo film Marvel che avrebbe fallito, perché pensavo “Chi è che vuole vedere un film su un albero parlante e un procione?”, ma chiaramente mi sbagliavo. Lo script era ottimo, la mia obiezione era tutta basata sul non voler essere quella tipa, perché se sei la star di un film enorme come quello, che però fallisce, Hollywood non ti perdona. L’ho visto succedere a molte persone ed era una paura enorme che avevo, tanto che ho pensato che non ne valesse la pena”.
L’attrice non ha torto, basti pensare che ancora adesso c’è chi prende in giro i bat-capezzoli di George Clooney per il suo terribile Batman, come se fosse colpa sua. Seyfried aveva però un altro motivo per rifiutare la parte, e sono le ore e ore di makeup che ci sarebbero volute per interpretare il personaggio. L’attrice ha raccontato di aver parlato con Jennifer Lawrence, che ha interpretato Mystica, che le ha raccontato di quanto fosse stato faticoso truccarsi di blu ogni volta.
“Non volevo essere verde per sei mesi. Non voglio andare al lavoro, diventare verde, fare il mio lavoro per poche ore e poi farmi togliere il verde, solo per poi tornare il giorno dopo e diventare verde di nuovo. Ho fatto cose del genere prima, non è divertente.”
Che ne pensate delle parole dell’attrice? L’avreste voluta vedere in Guardiani della Galassia?
(Fonte: Cinemablend)