La serie antologica creata da Ryan Murphy trae ispirazione dalle elezioni presidenziali del 2016 per raccontare da una nuova angolazione le fobie della società contemporanea americana. Stavolta il fulcro della narrazione è una misteriosa setta (cult, in inglese) guidata da un pazzo criminale. Dopo vampiri, fantasmi, streghe, alieni, e esorcismi American Horror Story: Cult si distingue dalle passate stagioni perché non presenta elementi soprannaturali. La realtà è già abbastanza spaventosa e per Murphy non ci sono sottotesti: l’orrore è il nuovo Presidente, una delle più inquietanti storie moderne.
Come già accadde ai cineasti inglesi nell’era Thatcher e all’industria culturale italiana durante il ventennio berlusconiano, il risentimento antitrumpiano sembra dare benzina creativa ai creativi di Hollywood. Il primo episodio apre con un montaggio di sequenze dalla campagna elettorale con una furibonda Hillary Clinton che urla: “Non puoi dire tutto quello che ti passa per la testa se vuoi diventare il Presidente USA” fino al climax dell’elezione di Trump dell’8 novembre con la protagonista Ally Mayfair-Richards (Sarah Paulson) che guarda attonita lo schermo Tv. E’ distrutta, teme di perdere il riconoscimento giuridico del matrimonio con la sua compagna e l’affido del figlio che si chiede “le mie mamme saranno ancora la mia famiglia?”.
Le antiche paure che attanagliarono Ally dopo l’11 settembre ritornano a galla: il terrore del sangue, di alcuni particolari pattern composti da piccoli fori e le ripetute allucinazioni di assassini travestiti da clown che sembrano perseguitarla. Il trauma della protagonista a molti critici è parsa una metafora della paranoia che pervade la vita quotidiana di molti americani dopo il cambio di inquilino alla Casa Bianca. Accanto alla Paulson nel cast troviamo Evan Peters nei panni dello squilibrato Kai Anderson che vediamo urlare “la rivoluzione è iniziata” subito dopo la notizia di Trump eletto. Il personaggio è leader di una setta che terrorizza le comunità della zona per perseguire i suoi scopi criminali. Il suo villain è a metà strada fra Charles Manson e il Joker: un fascistoide, xenofobo e pericoloso razzista che riunisce attorno e sé bande di disperati e li incita alla violenza.
Appare per la prima volta nella saga di Ryan Murphy l’attrice e sceneggiatrice Lena Dunham interpreta un personaggio del passato, la scrittrice Valerie Solanas che nel 1968 cercò di assassinare Andy Warhol. La Dunham si unisce nel cast alla figlia di Carrie Fisher, Billie Lourd e a Chaz Bono, il noto attivista transgender figlio di Cher e Sonny Bono, che nella serie interpreta un fanatico supporter trumpiano.
Il nuovo capitolo della saga horror di American Horror Story parte su Fox (Sky,112) venerdì 6 ottobre alle 21:00 in prima visione assoluta.