L’anime di Hanako-kun coglie tutti di sorpresa con il suo colpo di scena iniziale
Dire “Hanako-san, Hanako-san, ci sei?” dopo aver bussato tre volte alla terza cabina del bagno delle ragazze del terzo piano della scuola: è questo il modo per far apparire il fantasma protagonista di una delle leggende più famose e diffusa in tutto il Giappone. Una giovane ragazzina dalla carnagione pallida, che potrebbe esaudire un desiderio oppure tentare di uccidere chi l’ha evocata. Eppure, quando la studentessa Yashiro Nene prova a evocare il suddetto spirito, chi esce dall’infausto cubicolo è un ragazzo! Presto giunge la correzione: a quanto pare, ad infestare i bagni dell’accademia Kamome non è Hanako-san… ma Hanako-kun!
L’anime di Hanako-kun e il twist delle leggende popolari
È proprio con questa scena, di Yashiro che bussa alla porta di Hanako-kun, che inizia la trama dell’anime di “Toilet-bound Hanako-kun”. Toilet-bound significa “legato alla toilette”, in riferimento al luogo infestato dal fantasma, che a noi si presenta come un giovane ragazzino dai capelli neri, con una divisa nera, uno strano sigillo sul viso e… un coltello come arma.
Yashiro Nene, liceale appassionata dell’occulto e inguaribile romantica, si è rivolta alla più famosa delle apparizioni paranormali della sua scuola per un aiuto in amore. Ma, come scoprirà suo malgrado, Hanako-kun non è il tipo di entità che può risolvere tutto con uno schiocco di dita. In seguito al tentativo fallimentare di attirare l’attenzione del ragazzo che interessava alla giovane, una serie di eventi legheranno strettamente Hanako e Yashiro, che diventerà la sua assistente ufficiale. Ogni giorno dovranno affrontare e risolvere i problemi paranormali dell’accademia Kamome che, guarda caso, spesso coinvolgeranno le altre sette apparizioni della scuola, di cui fa parte anche Hanako-kun. Ma uno spirito in particolare sembra volerli ostacolare ad ogni costo… E ha un viso un po’ troppo familiare!
Il sottotesto sinistro che si nasconde nell’allegra narrazione dell’anime di Hanako-kun
La trama di Hanako-kun sembra molto semplice e lineare, se non addirittura banale. Sarebbe molto facile lasciarsi ingannare dalle premesse dei disegni colorati e dettagliatissimi, dalla comicità e dalla dinamica tra i personaggi, ma tutto questo, benché sempre presente, nasconde molto altro. C’è un qualcosa di sinistro che striscia nell’atmosfera allegra, sempre presente eppure svelato poco alla volta.
Un sottotesto inquietante in un prodotto come l’anime di Hanako-kun, che parla di soprannaturale, fantasmi e quant’altro, sembra quasi ovvio e, forse, in qualche modo lo è. Uno degli elementi che richiama più domande e incognite è proprio il personaggio che da il nome alla serie: chi è Hanako-kun? Perché è morto, e soprattutto, come? Quel coltello che si porta sempre dietro, mai menzionato dal vero mito di Hanako-san, cosa rappresenta? Cosa sono veramente le sette apparizioni dell’accademia Kamome? Perché determinati personaggi iniziano a muovere le loro trame dall’ombra proprio adesso che Hanako e Yashiro si sono incontrati? Cosa significa tutto questo per la ragazza? C’è qualcosa di più grande di loro in azione?
Tutte domande a cui l’autore si diverte a girare intorno, dando piccoli indizi qui e lì e lasciando lo spettatore sempre affamato. Gli elementi disturbanti inizieranno ad aumentare vertiginosamente quando farà la sua entrata in scena un certo antagonista, un personaggio con un viso fin troppo familiare che inizierà finalmente a far luce sul passato di Hanako-kun e sulla sua morte.
Hanako-kun o -san? La vera leggenda che ha ispirato l’opera
Come forse molti sapranno, quella di Hanako è una delle leggende metropolitane più conosciute e diffuse di tutto il Giappone. L’anime di Hanako-kun offre un twist al mito originale, che vede Hanako-san come una ragazzina. Solitamente viene rappresentata con i capelli neri a caschetto, la pelle pallida e una gonna rossa, indossata assieme all’uniforme scolastica. Per quanto ogni scuola di ogni paese abbia una propria versione della leggenda, quello che non cambia mai è il luogo infestato e come richiamare l’apparizione.
Infatti, Hanako-san infesta esclusivamente i bagni femminili, di solito la terza o la quarta cabina del terzo piano, e per evocarla bisognerà bussare per tre volte sulla porta, chiamando il suo nome e facendo una domanda. Il risultato di suddetta evocazione può differire parecchio: in alcune versioni il fantasma apparirà per trascinare il malcapitato all’inferno o ucciderlo in modo violento, in altre è uno spirito innocuo e in altre ancora è vista quasi come una mascotte soprannaturale.
Come abbiamo detto, le varie versioni del mito differiscono da zona a zona: in alcune parti del Giappone, Hanako-san compare senza bisogno di un’evocazione quando si finisce la carta igienica. Dopo aver chiesto “Preferisci carta rossa o blu?” il risultato sarà sempre lo stesso per la sfortunata vittima: la morte.
Aspetto tecnico
L’anime di Toilet-Bound Hanako-kun è animato egregiamente e fedele al materiale originale, un sollievo per gli affezionati del manga. Una pecca è quella dei pochi episodi disponibili, solo dodici. Purtroppo sembra che questo studio di animazione non osi mai troppo con il numero di episodi degli anime che produce; ma, a giudicare dalla lista dei loro precedenti lavori, essersi fatti le ossa su prodotti come Danganrompa ha sicuramente aiutato nel rendere al meglio i disegni di Iro Aida.
Lo studio Lerche riesce a trasporre dignitosamente – anche se non perfettamente – lo stile più unico che raro dell’artista riempiendo i frame di particolari e colore. Un’altra mancanza è la velocità con la quale viene scelto di far progredire la trama rispetto all’opera originale, ma nonostante questo la comicità non ne risente. La chimica e i divertenti botta e risposta tra i personaggi sorreggono la trama e riescono a far affezionare rapidamente lo spettatore, che non può fare a meno di sperare di vedere un continuo il prima possibile!
Purtroppo, ad oggi, non ci sono notizie di una seconda stagione, forse anche a causa degli eventi che hanno scosso – e continuano a farlo – il mondo gli scorsi mesi, causando il probabile ritardo di produzione.
L’anime di Hanako-kun è una perfetta introduzione al folklore giapponese
Uno degli aspetti più affascinanti dell’anime di Hanako-kun è che affonda le sue radici nella tradizione folkloristica giapponese: elementi come kitsune, maledizioni, luoghi infestati, yōkai ed esorcisti la fanno da padrone. Sono tutte figure che anche i neofiti della cultura giapponese conoscono bene, visto la loro larga presenza in opere pop come anime e manga. Alcuni degli esempi più conosciuti contano Noragami, Blue Exorcist, Kamisama Kiss, Inuyasha e, ovviamente, i molti film di Hayao Miyazaki e Hisao Takahata.
Per quanto l’anime di Hanako-kun non offra nessun retelling rivoluzionario o innovativo di suddette figure mitologiche, è interessante vedere il potere che, secondo l’autore, gli esseri umani avrebbero su yōkai e leggende. Infatti, secondo la visione di questa serie, sono le credenze e le spiegazioni che diamo alle cose che non comprendiamo, che danno vita agli spiriti. Insomma, più se ne parla e più diventano forti e conosciuti; e più sono conosciuti più se ne parla.
Non solo: ciò che si dice riguardo alle suddette leggende metropolitane influenzerà direttamente i loro poteri e il loro carattere. Un altro spunto interessante, su cui l’anime di Hanako-kun gioca molto. In questo periodo recente, dove gli anime e manga che incentrano le loro trame nel folklore giapponese stanno vedendo un boom, è molto interessante vedere il modo in cui ognuno cerca di distinguersi dagli altri. L’anime di Hanako-kun cerca di dare la sua personale visione della genesi di spiriti e apparizioni varie, dipingendoli come molto più simili a noi di quello che pensiamo. Una ventata d’aria fresca, se pensiamo che spesso e volentieri negli anime/manga i demoni vengono usati solo come mostri da sconfiggere.
Hanako-kun arriverà presto in Italia con il manga
Uno stile unico e colorato, un ottimo adattamento, uno scenario familiare pieno di twist inaspettati: questa serie è perfetta per chi vuole divertirsi senza troppe pretese. Se si fosse anche incuriositi dalla cultura folkloristica giapponese, tanto meglio. L’anime di Hanako-kun fa al caso vostro! Con il suo modo di approcciarsi a leggende metropolitane e raccontarle sotto un nuovo punto di vista, dando loro personalità ben distinte e una storia, riesce a far affezionare lo spettatore ai personaggi con estrema facilità.
Purtroppo, come abbiamo già detto, l’anime conta solo 12 episodi, per ora. Ma non temete! Per chi vuole di più, il manga di Toilet-Bound Hanako-kun sta per arrivare in Italia sotto l’etichetta di J-pop e, come se non bastasse, in alcune fumetterie ci sono degli assaggi gratuiti. Attenzione però, saranno disponibili solo fino ad esaurimento scorte. Assicuratevi di non perdere l’occasione di stringere tra le mani un volume di Toilet-Bound Hanako-kun e gustatevi con calma un manga dallo stile originale e dettagliato, divertente ma con un sottotesto inaspettatamente sinistro.