Non avete voglia di imbarcarvi nella visione di un anime lungo più di una stagione? Ecco alcuni titoli che fanno al caso vostro

Quando un manga riscuote grande successo, è quasi automatico che ne verrà prodotta una trasposizione animata. Gli anime tratti dalle opere più famose, però, spesso durano più di una stagione, per varie ragioni: il manga non è concluso e proseguire con la versione animata significherebbe doversi inventare un finale alternativo (e sappiamo bene come in casi come Fullmetal Alchemist la cosa non abbia funzionato per niente!); oppure è piuttosto lungo e richiede quindi più attenzione per la sceneggiatura e ovviamente una mole di lavoro non indifferente per l’intera produzione.

Per questo oggi vi suggeriamo, invece, alcune serie anime non troppo impegnative, poiché durano tutte una sola stagione e non più di 25 episodi, così che possiate gustarvele facilmente e quando vorrete.

Brand New Animal

Se conoscete e avete apprezzato Beastars, anche Brand New Animal può fare al caso vostro. Oltre ad essere un anime da una sola stagione, è infatti caratterizzato dai suoi personaggi animali dalle fattezze antropomorfe. Ve ne abbiamo parlato quando uscì su Netflix e siamo ancora convinti sia un degno prodotto originale della piattaforma. D’altronde, non poteva essere altrimenti, trattandosi di un anime realizzato dallo Studio Trigger, dunque ineccepibile nella tecnica d’animazione, e dai temi che vanno dalle differenze sociali alle difficoltà con cui le minoranze devono confrontarsi ogni giorno.

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Kill la Kill

A proposito di Studio Trigger, ribadiamo anche la visione su Netflix di Kill la Kill, una delle sue gemme più famose e amate, poiché nasconde grosse sorprese dietro l’apparente fanservice fine a sé stesso. Si tratta della classica situazione in cui non si deve assolutamente giudicare un libro dalla copertina e anche in questo caso abbiamo già approfondito i suoi punti di forza, troppi per essere riassunti qui ma sufficienti per non attendere oltre e recuperare questo anime prorompente.

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Devilman Crybaby

Continueremo a consigliarlo fino alla nausea, Devilman Crybaby è un anime da una sola stagione che deve essere visto almeno una volta. Sempre disponibile su Netflix, affronta gli stessi temi cari al Devilman originale di Go Nagai in chiave contemporanea. Il problema è che sono tutte questioni ancora attuali e non si potrà fare a meno di comprendere i sentimenti di Akira, il protagonista, stretto fra due fuochi a causa della sua nuova natura, metà demoniaca e metà umana.

The Tatami Galaxy

Su Netflix però è disponibile anche un’altra opera di Massaki Yuasa e prodotta da Madhouse, ovvero The Tatami Galaxy, tratta dal romanzo omonimo. L’atmosfera è decisamente diversa rispetto a Devilman, tuttavia seguiremo anche qui un protagonista un po’ particolare, che si lascia trascinare dagli eventi mentre cerca di conquistare l’amore e le attenzioni della ragazza che gli piace. Rispetto alla violenza e alla drammaticità di Devilman Crybaby, qui Yuasa esalta gli aspetti più tragicomici e grotteschi delle vicende, sfruttandoli insieme al movimentato flusso di coscienza del protagonista, per giungere a una morale finale.

Death Parade

Sempre prodotto da Madhouse, Death Parade è visibile su VVVVID. Cosa succede una volta che l’anima di un defunto raggiunge l’aldilà? Decim è il barman di un locale dove coloro appena deceduti dovranno partecipare al Death Game, ripercorrendo gli step che hanno portato alla loro morte, per esser dunque giudicati da Decim stesso che permetterà alla loro anima di reincarnarsi o di esser condannata a sparire per sempre. Insomma, un nuovo modo di vedere il momento del giudizio dell’anima, presente in diverse fedi religiose delle quali si potranno notare i riferimenti lungo la serie.

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Angel Beats!

Sul tema dell’aldilà potete anche (ri)vedere un classico del genere, ovvero Angel Beats!, dove al centro è sempre il processo di reincarnazione delle anime. In questo caso, i defunti frequentano una scuola dove imparare ad abbandonare il desiderio delle cose terrene nella loro vita precedente, così da reincarnarsi e sparire da questa specie di Purgatorio. Il protagonista si unirà al club scolastico “Col cavolo che sono morto”, i cui membri vogliono ribellarsi a Dio, per poter continuare ad avere una vita “eterna”, tra comicità e momenti di riflessione sulla morte.

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Dorohedoro

Torniamo per un momento su personaggi dalle fattezze inumane proponendovi in particolare l’anime di Dorohedoro. Nella sua unica stagione di una dozzina di episodi, seguiremo Cayman, un essere umano mutato dagli stregoni che esercitano i loro poteri magici sulle persone comuni. Avendo perso la memoria e volendo trovare chi gli ha trasformato la testa in quella di un rettile, dà la caccia agli stregoni, sbranandoli senza pietà. Questo anime dello studio MAPPA è l’ideale se, come per Devilman, apprezzate battaglie splatter, atmosfere a dir poco macabre e humor nero.

Neon Genesis Evangelion

Nonostante le polemiche quando venne aggiunto su Netflix, Neon Genesis Evangelion risponde alle esigenze di questa lista, essendo un anime di una sola stagione da 26 episodi (gli ultimi due sono in realtà due segmenti che compongono l’intero finale della serie, The End of Evangelion, presenti sulla piattaforma). Tuttavia, per chi ancora non dovesse conoscere questa pietra miliare dell’animazione e capolavoro di Hideaki Anno, le vacanze potrebbero essere l’occasione buona per recuperarlo ma vi consigliamo di approcciarvi a quest’opera con attenzione, visti i suoi contenuti altamente filosofici.

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Violet Evergarden

Se invece cercate qualcosa di strappalacrime, questa perla di KyoAni sarà sempre un’ottima scelta. Violet Evergarden si compone di 10 episodi, uno più commovente dell’altro, in una escalation di emozioni che impareremo a conoscere insieme alla protagonista, una doll specializzata nella scrittura di lettere che però non sa cosa significhino le parole dette dal suo ex capo e protettore, il maggiore Bouganvillea con cui combatté sul campo durante la guerra.

Bugie d’aprile

Qualche lacrima probabilmente la verserete anche per Bugie d’aprile, altro anime da una sola stagione ma questa volta a tema musicale. Il protagonista, Kosei Arima, è un prodigio del pianoforte ma a causa di un profondo trauma psicologico non riesce più nemmeno ad avvicinarsi allo strumento. Solo grazie all’incontro con la vivace Kaori Miyazono, violinista, riuscirà a riscoprire il piacere che può donare la musica. Sembra tutto molto bello ma il plot twist è dietro l’angolo, siete avvisati.

Alessia Trombini
Torinese, classe '94, vive dal 2014 a Treviso e si è laureata all'università Ca' Foscari di Venezia in lingua e cultura giapponese, con la fatica e il sudore degni di un samurai. Entra in Stay Nerd nel luglio 2018 e dal 2019 è anche host del podcast di Stay Nerd "Japan Wildlife". Spende e spande nella sua fumetteria di fiducia ed è appassionata di giochi da tavolo, tra i quali non manca di provare anche quelli a tema Giappone.