Il visore per la realtà virtuale da 30 euro
Il mercato sta lanciando segnali abbastanza inequivocabili: la realtà virtuale sta arrivando e, in un modo o nell’altro, molti produttori non vogliono lasciarsi sfuggire l’occasione di conquistare un mercato che, a conti fatti, è ancora vergine. Nonostante Oculus Rift sia considerato da tutti il modello di riferimento, nonché archetipo di questa tecnologia, società come Samsung e Sony hanno già posto le basi per ritagliarsi una propria fetta di mercato. L’interesse mediatico c’è, ma da qui ad attendere questa nuova tecnologia come il messia dell’intrattenimento digitale ce ne vuole. Tralasciando i prototipi di Oculus Rift rilasciati ormai quasi un anno fa, a conti fatti, il mercato della realtà virtuale è puramente ipotetico, combattuto a suon di annunci e alimentato per lo più dalla stampa di settore e di quei pochi reali appassionati. Con una tecnologia ancora in via di sviluppo e un target commerciale tutto da definire, è lecito porsi qualche dubbio sull’effettivo impatto che avrà questa tecnologia. La mancanza di modelli disponibili e le poche informazioni su quelli in sviluppo di certo non aiutano. C’è da chiedersi in che modo i competitors intendono conquistare il mercato. Probabilmente, un po’ come successo coi tablet, si stanno tutte chiedendo: come convinciamo le persone a comprare qualcosa di cui non hanno bisogno? Se avete un po’ di memoria storica, non faticherete a ricordare la scarsa accoglienza del pubblico ai primi tablet. Il tempo ha dato ragione (non senza qualche remora) a tutte quelle società che all’epoca decisero di investire in questa nuova tecnologia. Ad oggi l’interesse per la realtà virtuale è un fenomeno sì in ascesa ma ancora in fase embrionale, dove tutte le parti in causa fanno piccoli paurosi passi, quasi come se volessero attendere gli altri prima di lanciarsi nella mischia. Archos, invece, sembra essersi ricordata in una semplice regola di mercato: la gente ama le cose economiche. Per ora i reali interessati, come detto poc’anzi, sono per lo più addetti del settore mentre lì fuori c’è una marea di potenziali acquirenti da conquistare. Archos ha ben pensato di calare la mano pesante presentando Archos VR Glasses, un sensore per la realtà virtuale dal prezzo scandalosamente basso: 29,99 euro! Chissà che faccia ha fatto Zuckerberg quando ha letto la notizia. E’ chiaro che Archos VR Glasses sicuramente non potrà competere con i sensori di fascia alta sotto il profilo delle prestazioni ma, diciamocelo, stiamo parlando di una tecnologia tutta da definire non di uno smartphone la cui appetibilità è ormai alle stelle. Insomma non si può sperare di vendere un dispositivo di qualche centinaia di euro, quando le persone non sanno nemmeno cosa stanno per acquistare. Archos VR Glasses, invece, col suo prezzo modico può ritagliarsi un bel pezzo di mercato, conquistando quei curiosi (e in teoria sono tanti) non ancora disposti a spendere cifre esorbitanti per una tecnologia che potrebbe rivelarsi fallimentare. Con la possibilità di connettersi a qualsiasi dispositivo compatibile (fino a 6 pollici), Archos VR Glasses fornirà un assaggio più che onesto della realtà virtuale. Considerando che al suo rilascio previsto per novembre saranno disponibili già 100 applicazioni, più un player in arrivo per vedere film in stereoscopia 3D, Archos con il suo VR Glasses pare aver fatto davvero la mossa giusta. Un prodotto economico, con specifiche tecniche tutto sommato interessanti e che può rivelarsi come il perfetto apripista di questa nuova tecnologia.