ARF 2019 – L’intervista a LRNZ, insieme a Dr Commodore
Durante ARF 2019 abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Lorenzo Ceccotti in arte LRNZ, che abbiamo intervistato insieme ad un amico e collega, ovvero Lorenzo Marcoaldi di Dr Commodore.
Qui sotto ne potete trovare un breve estratto, e più in basso il video con l’intervista completa.
Comincia subito con le domande Lorenzo Marcoaldi.
Qualche anno fa hai detto che la lettura di Akira ti ha tolto ogni pudore in fase di scrittura. Quanto ha influito quest’opera sul tuo modo di lavorare?
Si tratta di uno dei fumetti più belli in assoluto, quindi è inevitabile che incida un po’, anche se io non ho mai nascosto di essere uno di quegli eretici che sostiene sia meglio il film, perché è molto più concentrato sulla polarità e sul dualismo dell’amicizia tra Tetsuo e Kaneda.
Restando in ambito cinematografico, un parere sul tanto chiacchierato ed imminente reboot americano di Akira?
Beh, non lo so. È un po’ come dire: “Stanno rifacendo la Gioconda”. Che dire… Buona fortuna.
Secondo me puoi solo sbagliarla una roba del genere, perché è difficile fare centro due volte, anche soltanto dal punto di vista statistico.
Nonostante l’importanza dei nomi che ci sono dietro? Si era parlato di Leonardo DiCaprio come produttore…
Sì ma diversi reboot con i grandi nomi dietro poi non hanno fatto centro. Pensiamo pure a Blade Runner 2049, con Villeneuve, che aveva sempre realizzato ottimi film…
Beh, non è stato disprezzato dalla critica…
Da alcuni critici. Secondo me invece non è un film riuscito (sorride n.d.R.).
Lorenzo Marcoaldi passa poi la palla al nostro Leonardo.
Riallacciandomi a questo discorso, qual è la difficoltà principale nel riuscire ad inquadrare il focus di determinate opere che vengono dall’altra parte del mondo? Penso anche a Ghost in the Shell, ad esempio.
Intendi per riuscire a trasformarli?
Esattamente.
Secondo me se un’opera è un capolavoro generalmente lo è perché è perfetta per quel medium. Questo non vuol dire che non possa nascere, ad esempio, un bellissimo film da un romanzo, basti pensare a Kubrick. Ci sono dunque dei casi in cui il gioco di prestigio funziona, ma non è un caso che abbia funzionato spesso con gli autori che hanno tradito l’opera originale.
King non ha mai nascosto di essere scontento dell’adattamento di Shining…
Qui sotto il video con l’intervista completa.