Che cosa serve sapere e leggere per conoscere l’opera di Arthur C. Clarke, uno dei padri della fantascienza
Se si dovesse indicare una manciata di autori che hanno fatto la storia della fantascienza, Sir Arthur Charles Clarke sarebbe sicuramente tra di essi, insieme a Isaac Asimov e Robert Heinlein. Questi autori non hanno solo contribuito con le loro storie, ma hanno eretto le vere e proprie fondamenta su cui il genere si è sostenuto fin dalla sua nascita. La fantascienza poi è cresciuta e cambiata nei decenni, ma la sua base è rimasta solida.
La produzione di Clarke ha sempre avuto due correnti principali: una strettamente speculativo-scientifica, che ha portato l’autore ad accurate previsioni su possibili applicazioni tecnologiche come i satelliti geostazionari e l’ascensore spaziale; un’altra basata sul puro sense of wonder, la contemplazione dei misteri di un Universo troppo grande rispetto alla comprensione umana.
Il problema di quando si affronta un autore con una carriera che copre settant’anni, è che al suo attivo risultano letteralmente centinaia di titoli, tra racconti, raccolte, romanzi e riedizioni. Può quindi essere utile una guida di riferimento come quella proposta qui di seguito, dove sono segnalati i lavori più importanti che non devono mancare a chiunque voglia conoscere l’opera di Arthur Clarke.
I racconti di Arthur C. Clarke
Come la maggior parte degli autori di fantascienza, anche Arthur Clarke nel tempo ha prodotto un gran numero di racconti. Difficile fare un conteggio preciso, ma siamo sicuramente oltre il centinaio. Inizialmente apparsi su fanzine, poi su riviste professionali, e via via raccolti in antologie personali. Tra i racconti di Clarke si trovano alcune autentiche perle, proprio perché in essi l’autore ha modo di esprimere una singola idea centrale, condensata in una storia breve e funzionale all’esposizione del concetto. Elencare singolarmente tutti i racconti pubblicati da Clarke sarebbe impossibile, possiamo limitarci a citare alcuni dei più significativi, inclusi più e più volte in varie raccolte.
Tra i primi successi dell’autore abbiamo ad esempio Spedizione di soccorso, una storia in cui una squadra di creature extraterrestri scopre una Terra abbandonata poco prima della morte del Sole, e andrà poi alla ricerca dell’umanità fuggita. Troviamo poi La sentinella, storia di un artefatto non-umano trovato dai primi astronauti sulla Luna, concept sul quale in seguito si baserà tutta la saga di Odissea nello Spazio. Un altro racconto memorabile è La stella, che si può includere nell’insolita catagoria di racconti di fantascienza natalizi. Tra i racconti più suggestivi c’è I nove miliardi di nomi di Dio, che unisce informatica e spiritualità ed è stato particolarmente apprezzato anche dal Dalai Lama.
Alcuni racconti fanno parte di cicli più ampi, come quelli All’insegna del Cervo Bianco, che condividono il setting comune della locanda del Cervo Bianco, dove scienziati e scrittori si riuniscono per raccontare le loro esperienza e novità . Il protagonista e narratore di queste storie è Harry Purvis, e tra i personaggi ricorrenti ci sono altri autori inglesi di fantascienza dell’epoca come John Christopher e John Wyndham, oltre a un alter ego di Arthur Clarke stesso. Un’altra serie è quella di Tre per la Luna, una sequenza di sei brevi storie scritte per un quotidiano, che affrontano la prima spedizione lunare di un team di astronauti inglesi, americani e russi.
Molti racconti di Clarke si trovano sparsi in riviste e antologie uscite nell’arco di varie decadi, ma altri sono stati riuniti in raccolte personali dell’autore. In Italia, la maggior parte sono state pubblicate dalla collana Urania Mondadori, come Storie di Terra e Spazio e Spedizione di soccorso. Trattandosi però di collane da edicola non è facile recuperarle, se non nell’usato. Fortunatamente, Mondadori ha appena pensato di proporre The Collected Stories of Arthur C. Clarke del 2001, che riunisce praticamente tutta la produzione breve dell’autore, in un unico volume intitolato semplicemente Racconti, primo titolo della neonata collana Oscar Draghi Urania.
I romanzi di Arthur C. Clarke
Se i racconti sono innumerevoli, i romanzi a loro volta non sono certo pochi: se ne contano una quarantina, tra serie, collaborazioni e romanzi brevi. Spesso nei suoi romanzi Arthur Clarke riprende spunti trattati in precedenza nei racconti e li espande in storie più complesse, che portano l’idea iniziale fino alle estreme conseguenze nello spazio e nel tempo. Anche in questo caso, ci limitiamo a citare i titoli più significativi, che hanno in qualche modo influenzato non solo la fantascienza ma l’immaginario collettivo.
Naturalmente è inevitabile citare per primo 2001: Odissea nello Spazio. Come si è detto, questo romanzo è nato come espansione del racconto La sentinella, nella quale si trovava l’idea iniziale del monolito alieno sepolto sulla Luna. Il romanzo è stato scritto in parallelo alla sceneggiatura del film di Stanley Kubrick, anche se presenta alcune differenze (ad esempio, nel libro l’astronave Discovery viaggia verso Saturno invece di Giove). Dato l’enorme successo del film, Clarke passò a scrivere tre seguiti: 2010, 2061 e 3001. Se 2010 propone approfondimenti interessanti dei temi di base, gli altri due non riescono a mantenere la grandiosità dell’affresco galattico, si concentrano invece su aspetti molto più terreni. Addirittura per stessa ammissione dell’autore, il finale di 3001 è poco all’altezza della portata della serie, in quanto basato su un’idea all’epoca innovativa ma superata molto in fretta.
Altra serie di grande fascino è quella di Rama, che inizia da Incontro con Rama e prosegue con tre seguiti (scritti insieme a Gentry Lee). Rama è un manufatto alieno, un cilindro di dimensioni colossali che interseca il Sistema Solare durante la sua traiettoria nello Spazio. Un team di astronauti e ricercatori viene mandato a investigare il fenomeno, e per tutto il romanzo si assiste a una serie di esplorazioni e scoperte all’interno della gigantesca astronave disabitata. Il primo romanzo è uno dei libri con il maggior concentrato di sense of wonder che la fantascienza abbia mai prodotto, e rimane memorabile proprio perché tratteggia un’umanità schiacciata dall’immensità della propria ignoranza ma comunque affamata di conoscenza.
La città e le stelle è invece un romanzo ambientato interamente sulla Terra, ma a distanza di diversi miliardi di anni dal presente. Il pianeta è cambiato profondamente, e l’umanità ridotta a poche migliaia di individui risiede tutta nella città di Diaspar, completamente isolata dall’esterno. A destabilizzare questo equilibrio ci penserà il protagonista Alvin, che si avventura all’esterno della città eterna per scoprire la verità sulla storia dell’uomo.
Le guide del tramonto è a sua volta basato sul precedente racconto Gli angeli custodi. In questa storia, una razza aliena dall’aspetto di demoni visita la Terra, innescando profondi sconvolgimenti nella società che portano a un vero e proprio salto evolutivo dell’umanità . Questo romanzo è tra i preferiti di Clarke stesso, e ne è stata tratta la miniserie tv Childood’s End prodotta da SyFy nel 2015.
Sono molti altri i romanzi di Arthur Clarke che trattano i temi dello sviluppo della società umana, da Le fontane del paradiso a Terra Imperiale, e il contatto con altre intelligenze anche non extra-terrestri, come Le porte dell’oceano. Una menzione particolare va fatta per Le sabbie di Marte, storia dei primi viaggiatori sul Pianeta Rosso (ma scritta precedentemente ai primi viaggi nello spazio!), che è stato il primo romanzo pubblicato in Italia dalla collana Urania.
Le collaborazioni con altri autori
In molti casi, sopratutto verso la fine della sua carriera quando il lavoro iniziava a essere più pesante, Arthur Clarke ha scritto a quattro mani con altri autori. I già citati sequel della serie di Rama sono stati scritti insieme a Gentry Lee, mentre 2001 Odissea nello Spazio si può per certi versi considerare una collaborazione con Stanley Kubrick.
Uno degli autori con cui Clarke ha collaborato di più nei suoi ultimi anni è Stephen Baxter, uno degli esponenti della new space opera inglese. Con Baxter ha scritto il romanzo La luce del passato e la serie Odissea nel Tempo. Quest’ultima è una trilogia che, secondo la definizione dell’autore, fa da “orthoquel” a Odissea nello Spazio, ovvero prende le stesse premesse ma le sviluppa in una direzione ortogonale, appunto.
Il primo libro L’occhio del tempo racconta di una Terra che si ritrova d’improvviso scomposta in tanti pezzi ricavati da epoche diverse. Si trovano così a convivere l’esercito di Gengis Khan e quello di Alessandro Magno, gli astronauti russi della Soyuz e le truppe delle Nazioni Unite, giubbe rosse e ominidi, tutti sotto lo sguardo di misteriose sfere levitanti refrattarie a qualunque tipo di analisi. Nei seguiti L’occhio del sole e L’occhio dell’universo si apprende che è la razza aliena dei Primogeniti ad aver alterato la Terra per comprendere la pericolosità della razza umana e decidere del suo destino. Purtroppo la trilogia si chiude su un cliffhanger che dopo la morte dell’autore non è più stato risolto.
L’ultimo romanzo firmato di Arthur Clarke è invece L’ultimo teorema, pubblicato nel 2008 insieme a Frederik Pohl. È la storia di un matematico dello Sri Lanka (paese nel quale Clarke ha vissuto da metà degli anni 50 in poi) che durante un rapimento scopre la dimostrazione dell’ultimo Teorema di Fermat, uno dei grandi misteri della matematica. La vicenda si intreccia poi con un’invasione aliena scatenata da uno dei primi esperimenti sulle armi nucleari, anche stavolta con l’intenzione di tenere sotto controllo la possibile minaccia dell’evoluzione tecnologica umana. Per la verità questo romanzo non si è rivelato particolarmente innovativo e non aggiunge molto a quanto già realizzato da entrambi gli illustri autori, tuttavia ha sicuramente un valore affettivo per tutti i lettori legati alla narrazione e alle idee di Clarke.
Sir Arthur Charles Clarke non è stato solo un grande scrittore, ma anche divulgatore e influencer del mondo scientifico, in un’epoca in cui questa parola non esisteva ancora. Intere generazioni di ricercatori sono stati spronati e motivati dalle sue storie. La portata delle sue intuizioni ha plasmato il mondo attuale e sta tuttora indirizzando gli sviluppi per il futuro. Il che non è poco, per un autore che scriveva solo fantascienza.