Louis Clichy e Alexandre Astier di nuovo all’opera
Asterix è a tutti gli effetti un brand di fama mondiale che vanta numeri da capogiro.
Più di 300 milioni di copie di fumetti vendute in tutto il globo, tradotte in tantissime lingue per arrivare ovunque. Va da sé che un successo del genere abbia portato negli anni a numerosi adattamenti cinematografici, sia in animazione che in live-action, oltre ad un merchandising incredibile.
Dopo Asterix e il regno degli dei, del 2014, i registi Louis Clichy e Alexandre Astier tornano alla carica portando sul grande schermo un secondo film realizzato in computer grafica, Asterix e il segreto della pozione magica, ispirato alle storie a fumetti di René Goscinny e Albert Uderzo e in arrivo nelle sale cinematografiche italiane il 7 marzo.
La storia vede Asterix e Obelix girovagare per tutta la Gallia insieme a Panoramix, il druido del villaggio, che ha ormai deciso di appendere il mestolo al chiodo e trovare un degno erede a cui tramandare il segreto di quella pozione magica che dona enormi poteri, e che serve pertanto a preservare le loro terre dagli attacchi dei romani.
I due registi riescono nell’impresa di convogliare nell’arco limitato di 80 minuti una storia densa ma soprattutto già costruita, contagiandola con il proprio stile senza tuttavia stravolgerla e senza intaccare gli elementi che hanno reso quest’opera immortale. In questo Astier e Clichy trovano la quadra, senza dubbio grazie alla loro passione verso ciò che raccontano.
A differenza del film precedente, ambientato nel villaggio o nei dintorni dello stesso, qui si esce fuori e ci viene mostrata la Gallia a 360°, in questo continuo viaggio alla ricerca del druido perfetto, che si distacca anche un po’ dai soliti standard in cui Asterix è il protagonista assoluto, poiché qui tutto ruota intorno alla pozione magica, vero fulcro del racconto.
Il fiero guerriero gallo e il fido amico Obelix diventano accompagnatori del mago Panoramix, che deve però però fare i conti con Sulfurix, un druido che un tempo era un compagno fraterno ed ora è soltanto un temibile rivale, che vuole scoprire il segreto della pozione magica ed impossessarsene per fini oscuri.
Il villain è uno degli elementi più riusciti del film, sia a livello di design che per le caratteristiche del personaggio, che rappresenta il vero archetipo del cattivo e che proprio per questo si differenzia dalla maggior parte dei villain delle storie di Asterix, spesso goffi ed impacciati. Sulfurix è crudele e subdolo, e soprattutto molto pericoloso, al punto che per un momento le annose divergenze tra galli e romane verranno messe da parte per combattere una minaccia comune.
Proprio quest’ultimo è uno dei temi trattati dal film di Astier e Clichy, che tuttavia riesce a toccare in modo delicato e adatto ad un’opera e un pubblico di questo tipo tanti argomenti, anche attuali, come la condizione della donna in determinate realtà o il sempre attuale tema della vendetta.
È per tutto questo che Asterix e il segreto della pozione magica è un film molto diverso dai precedenti, con particolari scelte di CGI che in qualche modo omaggiano lo stile di Uderzo e Goscinny e che si lascia apprezzare grazie ad una storia intrigante e un ritmo sempre scorrevole, che dà nel complesso risultati migliori anche rispetto alla precedente pellicola. Di certo è un racconto che ameranno principalmente i più piccoli, ma anche gli accompagnatori più grandi potranno passare quasi un’ora e mezzo in serenità e facendosi qualche risata, senza annoiarsi mai.