Atlas Rises Update: le novità!

Trascorso un anno dall’uscita di No Man’s Sky, Hello Games dimostra attenzione e affetto per la propria IP continuandone il supporto sul lungo periodo attraverso il rilascio di Major Update apprezzabili e decisamente succulenti. Dopo il Foundation Update e il Path Finder Update, è infatti arrivato il turno di Atlas Rises, un nuovo DLC (gratuito come i precedenti e disponibile al download da pochi giorni) capace di riaccendere il dibattito e la curiosità sul travagliato lavoro di Sean Murray e compagni. Senza troppo tergiversare, vi presentiamo le più importanti novità introdotte da questo aggiornamento (per maggiori informazioni, comunque, vi consigliamo di dare una sbirciata direttamente al sito della software house (https://www.nomanssky.com/atlas-rises-update/).


Per cominciare è stata introdotta una nuova razza aliena interdimensionale, la cui presenza non solo giustificherà quella dei portali nei vari pianeti (utili come sistema di teletrasporto rapido) ma sarà fondamentale per la nuova storyline presente nel gioco, grazie alla quale avremo finalmente nuovi contenuti e un discreto numero di ore da giocare, ed anche nuova lore e nuove interazioni con il mondo di gioco. In parallelo, l’aggiunta di un nuovo sistema di missioni secondarie permetterà di affrontare nuove quest di vario genere (come effettuare scansioni di minerali, recuperare individui scomparsi, eliminare determinati nemici, ecc…) e ottenere ricompense una volta portate a compimento. Segnaliamo la presenza di quello che possiamo considerare come un primo tassello di una futura modalità multiplayer, poiché ad ora l’interazione co-operativa fra più giocatori è limitata alla semplice chat vocale.

Per quanto riguarda le ottimizzazioni e i miglioramenti estetici, non possiamo non citare quelli relativi alla mappa galattica, ora più navigabile e con maggiori informazioni su schermo, e quelli riguardanti l’interfaccia grafica in generale, molto più leggibile e completa e con scorciatoie intelligenti, senza tralasciare un potenziamento tecnico-grafico mirato a restituire un quadro ancora più morbido, suggestivo e capace di restituire panorami mozzafiato. Anche i biomi planetari hanno subito un bel boost in temini di varietà, risultando meno tendenti a un immediato senso di déjà-vu procedurale. Per concludere è senz’altro gradita l’introduzione di una nuova classe di navicelle (la classe S), insieme a miglioramenti riguardanti i combattimenti spaziali, la gestione del commercio e l’esplorazione/interazione con i pianeti.

No Man’s Sky e il tempo che verrà

Come prima anticipato, è trascorso un anno dall’uscita di No Man’s Sky. Un anno pieno di dibattiti e discussioni in merito alla liceità di alcune dichiarazioni, di una campagna marketing sibillina e fumosa e alle possibilità e mancanze di un’idea di gioco (quella della proceduralità) così straordinaria ma anche così fragile. Azioni strategiche che, a torto o ragione, sono ricadute contro la software house e contro Sean Murray, i quali, dopo diversi mesi di sospettoso silenzio, sono tornati alla carica intraprendendo quel percorso di supporto che (anche se non ancora finito) li ha portati fino a questo importantissimo update. L’Atlas Rises Update è nevralgico non solo perché immette sostanza dove prima vi era solo forma e formule matematiche, ma soprattutto perché palesa in maniera incontrovertibile come al momento dell’uscita NMS fosse un prodotto ancora acerbo e troppo in fieri per poter reggere le aspettative createsi nel tempo. L’inserimento di una linea narrativa “canonica”, pur nella sua semplicità in quanto a struttura ed elaborazione, permette a qualsiasi giocatore di essere accompagnato lungo un percorso che è contemporaneamente narrativo e ludico, avvicinandolo a comprendere in maniera migliore le peculiarità del titolo e le possibilità offerte senza subire lo spaesamento e la desolazione dello spazio infinito, e della noia, dinnanzi a sé.

I numerosi ma importanti accorgimenti, hanno reso NMS un prodotto più maturo, più equilibrato e meno grezzo, meno schiavo delle soggettività imperante che richiedeva. Perché è vero che il tutto era ricamato al millimetro intorno alla figura di determinati utenti, i quali erano di conseguenza più che soddisfatti dall’esperienza di gioco offertagli, ma nella individualità essi rimarcavano il fallimento interpersonale del titolo: un titolo foriero di momenti primigeni e ancestrali, incapace di farsi ascoltare e di farsi comprendere.

no man's sky atlas rises

No Man’s Sky rimane tutt’ora un titolo sui generis, particolare, ammaliante, ma ancora tremendamente vincolato ai suoi limiti (vi rimandiamo alla nostra recensione per un’analisi più approfondita) e soprattutto lontano dal poter essere definito un prodotto completo in ogni suo aspetto, men che meno dalla possibilità di far espiare le colpe del passato ai propri creatori. Tuttavia bisogna ammettere che l’evoluzione contenutistica, ludica e narrativa intrapresa è la rotta giusta, la rotta che illuminerà il cammino di Hello Games e di tutti i viaggiatori spaziali negli anni a venire.

Andrea Bollini
Vivacchia fra i monti della Sibilla coltivando varie passioni, alcune poco importanti, altre per niente. Da anni collabora con diverse realtà (riviste, associazioni e collettivi) legate alla cultura e all'intrattenimento a 360 gradi. Ama l'arte del raccontare, meno Assassin's Creed.