Il giorno della marmotta in salsa horror

Dal 9 novembre le sale cinematografiche italiane accoglieranno Auguri per la tua morte, quarto film del regista Christopher B. Landon. Noi di Stay Nerd l’abbiamo visto in anteprima, e ve ne parliamo come sempre nella nostra recensione (senza spoiler, naturalmente).

https://www.youtube.com/watch?v=tfrf1RXP6YE

La storia è estremamente semplice: Tree Gelbman, studentessa universitaria appartenente a una sorellanza molto in, viene barbaramente uccisa la sera del suo compleanno da un oscuro figuro che indossa la maschera della mascotte dell’università. Incredibilmente, la ragazza – non appena passa a miglior vita – si risveglia di nuovo, sempre nel giorno del suo compleanno. Dopo l’iniziale incredulità, Tree si renderà conto che è stata condannata a rivivere incessantemente la giornata in cui verrà uccisa.

Il riferimento al film Ricomincio da capo (Groundhog day, nella versione originale) uno dei classici del cinema interpretato da Bill Murray, è inevitabile ed è stato il primo pensiero che abbiamo fatto in sala (anche l’ultimo, e se vedrete il film capirete il perché).

Le somiglianze con la pellicola del 1993, però, finiscono qui: il tono, la regia, la recitazione di Auguri per la tua morte hanno tutt’altro stile. Lungi da noi voler fare un confronto – operazione insensata, date le differenze dei due film – e preferiamo concentrarci sulle nostre impressioni sull’opera di C. B. Landon.

I novantasei minuti scorrono via molto tranquillamente, per una serie di motivi: nonostante il film rientri nel genere degli horror, il sangue che si vede è davvero pochissimo e nei momenti più efferati allo spettatore viene fatto immaginare ciò che accade più che mostrarglielo direttamente. Fin dall’inizio le gag comiche che intervallano i momenti più tesi, lo rendono una specie di commedia surreale e divertente e, infine, le emozioni con cui Tree vive la sua condizione escono ben poco dai binari canonici: stupore iniziale, panico a seguire, poi rassegnazione, consapevolezza della propria condizione e tentativo di riscatto.
Niente di nuovo sotto al sole, quindi.

Il film si basa interamente sulla performance di Jessica Rothe, dato che gli altri attori si limitano sostanzialmente a fare i comprimari. La bella (e discretamente brava) attrice ha già recitato in una parte minuscola in La la land (è una delle amiche della protagonista, Mia) e in alcune serie televisive. In Auguri per la tua morte è per la prima volta sullo schermo in un ruolo importante che, tutto sommato, regge anche bene.

Il regista fa lo stretto indispensabile sfruttando i cliché di genere, dalle soggettive del killer fino alle sue apparizioni improvvise e utili a far saltare il pubblico sulla sedia; la scuola che ha fatto lavorando alla saga Paranormal Activity, come sceneggiatore del secondo, terzo e quarto episodio e girando lo spin off Il segnato, hanno dato – evidentemente – un’impronta specifica al suo stile.

Le pecche, in conclusione, stanno tutte nella somma di questi fattori: la scarsa originalità del plot, i personaggi poco delineati – diciamo pure piatti –, la paura che scivola via una volta capito il meccanismo fondante della trama (ossia nel giro di pochi minuti), le battute da risata forzata e il buonismo che si manifesta verso la fine, fanno di Auguri per la tua morte un film facilmente dimenticabile.

Se, d’altra parte, avete voglia di passare un paio d’ore in tranquillità e avete come unico scopo quello di provare a indovinare chi è il misterioso, cruento e inspiegabilmente onnipresente killer della giovane studentessa, allora è decisamente il film che fa per voi.

auguri per la tua morte recensione

Verdetto:

Auguri per la tua morte è una divertente commedia che prende il tema della ripetitività della singola giornata e lo rielabora in salsa horror. Pur non offrendo alcuno spunto originale, il film si lascia guardare facilmente, complice la buona prova d’attrice di Jessica Rothe, le gag spezza-tensione, i pochi boo moments presenti e quella curiosità che ogni buon amante del genere possiede e che fa affiorare la fatidica domanda: cosa si saranno inventati, stavolta, per far fuori la protagonista?

Felice Garofalo
Fin da quando riesce a ricordare è stato appassionato di fumetti, di cui divora numeri su numeri con buona pace dello spazio in libreria, sempre più esiguo. Ogni tanto posa l’ultimo volume in lettura per praticare rigorose maratone di Serie TV, andare al cinema, videogiocare, battere avversari ai più disparati giochi da tavolo, bere e mangiare schifezze chiacchierando del mondo. Gli piace portare in giro la sua opinione non richiesta su qualsiasi cosa abbia visto o letto. Sfoggia con orgoglio le sue magliette a tema.