Presto il mantello lo indosseremo noi, per l’ultima volta.
Il 2014 avrebbe potuto essere un anno ancora più memorabile per il Cavaliere Oscuro, se i suoi 75 anni di onorata carriera come vigilante mascherato fossero stati coronati dall’uscita del terzo atteso capitolo della serie Arkham. Purtroppo invece, con un rinvio a detta di Rocksteady Studios finalizzato a “garantire ai giocatori un’esperienza di alta qualità”, dovremmo attendere l’anno prossimo per conoscere l’epica conclusione che gli sviluppatori britannici hanno riservato al loro personalissimo corso dell’Uomo Pipistrello. Previsto per Xbox One, PlayStation 4 e PC, Batman: Arkham Knight sarà uno dei primi giochi only next gen, nonché la forma finale di un concept che con il primo capitolo, Batman: Arkham Asylum ha dato un’interpretazione videoludica del celebre eroe della DC, che a testa alta si può affiancare a quelle cartacee e cinematografiche, consegnando alla storia non solo i più riusciti titoli dedicati ad un’eroe nato su un altro media, ma anche dei veri e propri capolavori del videogioco.
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Bat Déjà vu?
Evoluzione, e non rivoluzione è una distinzione netta da evidenziare sulla base di quanto siamo riusciti a carpire fino ad oggi circa la struttura generale di Arkham Knight. Pare infatti che ancora una volta, la formula originale, verrà ampliata con delle meccaniche e delle features tese ad estendere gli orizzonti ludici della struttura di gioco senza però intaccare minimamente l’inconfondibile fascino della saga. Se dovessimo infatti ridurne il gameplay ai minimi termini diremmo, senza paura di svilire l’opera, che si basa essenzialmente sul riuscitissimo FreeFlow combat, sull’intelligente e stimolante utilizzo dei bat-gadget brillantemente inseriti nel level design di ogni capito, e, infine, su una consapevolissima direzione artistica e narrativa, attenta a restituirci l’universo di Batman nel migliore e dei modi possibili, dando una dignità estetica, simbolica e “psicologica” a location, personaggi comprimari e storici villains. Se quindi Arkham City ha portato l’azione fuori dal manicomio per permetterci di spiegare le nere ali all’interno -o meglio, esterno- di una bella porzione di Gotham City, Arkham Knight pare avere l’intenzione di darci ancora più libertà e fluidità di movimento lungo la grossa area di gioco (l’intera città) grazie forse all’ultimo grande e iconografico elemento del bat-universo che ancora mancava all’appello: la Batmobile!
Sapete, ci ho riflettuto su ed effettivamente, è davvero l’unica cosa che andava fatta porre il focus su questa nuova feature. Pensateci, se la serie arriva leggermente stanca al suo ultimo capitolo, è soprattutto a causa dello spin off di Warner Bros. Games Montréal, Batman Arkham Origins. L’unico capito sviluppato non dalla casa madre, è sicuramente stato un capitolo eccellente, personalmente dal punto di vista puramente narrativo, anche superiore a Arkham City, ma non portando sostanzialmente nessuna meccanica veramente diversa dai capitoli precedenti, non ha potuto che esasperare quelle già esistenti stressandole un pochino. Non ci siamo lamentati perché si tratta di un’alchimia di elementi di game design perfettamente riusciti che non a caso, hanno dato nuovo lustro alla figura di Batman anche nel mondo dei videogiochi. Un esempio di quando il more of the same non è necessariamente un male.
Gli attrezzi del mestiere
Insomma, quale alternativa se non spostare il focus su qualcosa di totalmente nuovo, seppur come espediente che probabilmente non rivoluzionerà l’esperienza generale ma piuttosto la vivacizzerà a dovere? Durante l’E3 abbiamo avuto un assaggio di tutto questo e tra motivi di entusiasmo conditi da qualche legittima perplessità, il nostro Bat rivelatore di Hype rimane piuttosto alto. Quasi scontato sottolinearlo ma partendo proprio dalla veste grafica, il balzo avanti è davvero notevole. L’ovvio upgrade che ha coinvolto qualsiasi componente visiva del gioco ha reso il colpo d’occhio veramente stratosferico ai nostri occhi ancora piuttosto “vergini” e non abituati a vere prove di potenza da parte dei nuovi hardware. Ma quello che è più particolare è il tentativo di diversificare la direzione artistica rispetto al passato, ora più alla ricerca di un velato realismo, avvicinandosi di fatto più alle ultime apparizioni cinematografiche dell’uomo pipistrello piuttosto che quelle fumettistiche. Non mi spiace nemmeno il ritorno a una figura più longilinea per il nostro Bruce Wayne, che capitolo dopo capitolo, stava effettivamente diventando un po’ troppo tozzo. Più opinabile può essere il cambio di design per il costume, che ormai è una vera e propria armatura con parti meccaniche semovibili. Troppo eccessivo il nuovo cyber look di Batman? Mah… non saprei, a me personalmente non spiace affatto, e ben si sposa con il taglio aggressivo che pare avere Arkham Knight. In fondo, se tanto mi da tanto, e basandoci anche sull’”apocalittico” trailer di presentazione, avremo il capitolo più “prepotente” e cattivo della serie, visto che Gotham City se la vedrà brutta come non mai a causa del temibile Spaventapasseri e soprattutto del nuovo avversario tutt’ora avvolto dal mistero creato direttamente negli studi di Rocksteady con la collaborazione di DC. Parliamo di quell’Arkham Knight, che sicuramente i fan più accaniti dell’uomo pipistrello come il sottoscritto, almeno per un attimo avranno associato in qualche modo a Batwing, un alleato di di Batman che non si può negare, somiglia non poco nella sua ultima rappresentazione al main villains di questo titolo.
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Pipistrelli patentati
Che possiamo dire in pratica, sull’introduzione di questa benedetta Batmobile nell’economia di gioco? Non tantissimo, in realtà. Sappiamo che si fonderà fluidamente con il controllo di Batman stesso; che si potrà richiamarla in ogni momento per accelerare l’esplorazione di una Gotham City visibilmente più estesa che in passato (con ogni probabilità anche sul piano verticale); che potremmo balzare fuori dall’abitacolo durante la corsa per spiccare il volo, e a quanto pare, anche utilizzarla in battaglie corpo a corpo, per effettuare nuovi Takedowns durante i combattimenti a mani nude (mi aspetto qualcosa sullo stile della mossa finale di Batman in Injustice: Gods Among us) che tra le altre cose, permetteranno ora di rubare l’arma all’avversario e rivoltargliela contro. È stato dichiarato inoltre che il mezzo verrà impiegato anche in modo non offensivo per risolvere puzzle ambientali: probabilmente significherà buttar giù muri, fare salti improbabili e cose di questo genere. L’aspetto più “controverso” dell’argomento però, è la strana sensazione che mi ha fatto vedere i filmati di gameplay dell’E3, con la Batmobile, già di per sé piuttosto simile ad un carro armato, comportarsi esattamente come un mezzo militare. Razzi, esplosioni e dispute tra corazzati per la città, sono elementi che non abbiamo dubbi, i talentuosi ragazzi di RockSteady fonderanno a dovere con il gameplay del titolo, in fondo unire meccaniche tanto diverse in modo fluido e convincente è un po’ il loro “super potere”. Ma d’altro canto ci chiediamo se spingere troppo l’acceleratore su questo non rischi di intaccare in qualche modo le atmosfere da sempre legate alle storie di Batman, molto meno chiassose di così e più vissute nell’ombra. Vedremo. Tutto sta nel giusto equilibrio, anche se non nascondo che il mio desiderio sia che la Batmobile venga sfruttata come espediente stimolante e divertente per avere una deambulazione veloce e snella di un’area vastissima piuttosto che altro. Certo perché no, ci sta bene anche qualche momento tutto dedicato all’accattivante automobile di Batman, ma non la ritengo ad oggi, un’aggiunta che debba togliere spazio agli altri elementi storici della serie quali narrazione, combattimenti, esplorazione e velleità investigative. Spero invece, che sia una feature che affianchi equamente tutto il resto per chiudere con i botti questa fantastica trilogia, con un titolo bilanciato, vario e realizzato con una perizia pari a quella riservata agli scorsi capitoli. E scusate se è poco.