Benvenuti nel Clan del Pipistrello
Avete mai provato a creare qualcosa di veramente bizzarro? A mescolare, magari, elementi palesemente in disaccordo tra di loro per provare a vederne gli effetti dell’improbabile fusione? O, semplicemente, siete affamati di novità e di opere fuori dagli schemi e che ostentano con forza la loro originalità? Beh, in questo caso allora siete capitati nel posto giusto.
Batman Ninja è una vera e propria esplosione di “personalità”, carattere, colori e che basa la maggior parte delle proprie fortune su una follia di fondo papabile e ben marcata.
Del resto, non ci si poteva aspettare niente di meno dall’accoppiata Junpei Mizusaki (Le Bizzarre Avventure di JoJo) e Kazuki Nakashima (Gurren Lagann, Kill la Kill), desiderosi di cimentarsi in una missione davvero ardua e coraggiosa, almeno sulla carta.
Anche soltanto immaginare di attingere a piene mani dall’universo DC Comics ed ambientare l’intera storia nel Giappone Feudale è una scelta degna del Joker, folle e capace di strappare più di una risata, ma che alla fine risulta geniale e riuscita come poche.
Batman Ninja è una pellicola solida, che non si prende mai veramente sul serio, con situazioni al limite ed “esagerazioni” varie sempre dietro l’angolo. Attenzione, però, non pensate di ritrovarvi per le mani un prodotto scadente: la qualità con la quale i vari eroi e villain vengono riprodotti, adattandoli al tipico stile orientale dell’epoca, è di elevata caratura e non vi deluderà sotto questo aspetto.
L’opera non è esente da difetti, ma andiamo con ordine ed analizziamo il tutto con la dovuta calma. Siete pronti a vedere Deathstroke con un’armatura in stile Nioh? Allora proseguite nella lettura!
Lost in time
Il filone narrativo della pellicola è, in verità, tutt’altro che un’opera d’arte. Senza dubbio ha il merito di cominciare nel migliore dei modi, lasciando immaginare l’inizio di una storia di grande impatto e, soprattutto, originale.
Ad onor del vero, l’originalità c’è ed è anche tanta, ma col passare dei minuti cede il passo ad una narrazione pressoché scontata ed esagerata, che culmina, alla fine, nel più classico degli scontri tra Batman ed il Joker. La storia parte nei pressi dell’Arkham Asylum, dove Batman è intento a sventare il solito, diabolico, piano del villain di turno, stavolta riscontrabile in Gorilla Grodd.
Quest’ultimo ha costruito un dispositivo super tecnologico dagli effetti sconosciuti che, durante lo scontro col Cavaliere Oscuro, finisce con l’innescarsi, dando vita ad un’esplosione o, per meglio dire, un’implosione, che avrà degli effetti assolutamente inattesi.
Una volta ripreso conoscenza, Batman scopre di essere stato catapultato indietro nel tempo, fino alla lontana Epoca Sengoku, in mezzo al più classico dei villaggi dell’epoca.
Come se non bastasse, qualche istante dopo, l’uomo pipistrello comprende di non essere il solo ad essere stato proiettato indietro nel tempo. Con grande stupore, si scopre che anche il Joker, insieme all’inseparabile Harley Quinn, è lì ed ha assoggettato l’intero Paese alla sua volontà.
Non soltanto il Joker però accompagna l’avventura orientale del nostro eroe: nella pellicola infatti si possono ammirare praticamente tutti gli eroi e i villain più importanti della “mitologia” legata all’uomo pipistrello. Da Selina Kyle (Catwoman) a Robin, da Poison Ivy a Pinguino, per un cast semplicemente stellare.
Alcuni di essi poi, durante la permanenza (durata all’incirca due anni) all’interno della nuova realtà, hanno finito per assoggettare dei paesi, dando vita ad un predominio quasi totale ed equamente diviso.
Al centro di tutto, chiaramente, c’è però il Joker, che vuole a tutti i costi accorpare al suo regno anche quelli di Poison Ivy, Deathstroke, Pinguino e Due Facce che, nel frattempo, sono diventato padroni di quattro diversi Paesi.
In mezzo a tutto questo ci sono, ovviamente, Batman, desideroso di ritornare alla sua epoca, e Grodd, un personaggio più importante ancora di quel che sembra e che ha ancora tanto da dire nell’economia generale della produzione.
Un esplosione (in tutti i sensi) di piacere
Se la trama, seppur originale, non convince più di tanto, ciò che ci lascia di stucco è la realizzazione tecnica. I disegni sono eccezionali, ricchi di dettagli e perfettamente calzanti. Ogni personaggio è prodotto con una fedeltà ottima, con un pizzico di differenza rispetto all’originale, quel poco che basta a dare al tutto un tocco personale. Non solo: l’abbigliamento del Giappone Feudale addosso ai personaggi è davvero ben fatto, tanto da farli sembrare parte di quell’universo e non degli outsider.
Non sono gli abiti sono perfettamente riprodotti e ben adattati, ma anche i movimenti, i combattimenti e l’utilizzo delle armi. Vedere i nostri eroi preferiti battersi contro le loro nemesi a colpi di katana è davvero piacevolissimo, e la produzione merita un elogio per la capacità dei suoi autori di “insegnare” le arti marziali orientali a Batman e a tutta la cricca che porta con sé. Il risultato è quello di un anime giapponese a tutti gli effetti, uno shonen davvero ben costruito, con tutte le animazioni curate, convincenti e che non trascendono mai la propria natura differente.
Un plauso va fatto anche ad una sequenza, che dura alcuni minuti, in cui vediamo il Joker, Harley Quinn e Cappuccio Rosso discorrere con uno stile completamente diverso dal resto della produzione: sembra qui quasi di guardare degli antichi dipinti giapponesi muoversi e parlare.
Si tratta di un omaggio alla cultura folkoristica nipponica, riuscito più che mai e davvero degno di nota.
Il comparto sonoro ha… due facce!
Anche il comparto sonoro della produzione alterna diverse fortune. Se la colonna sonora è davvero splendida e a tratti toccante, grazie agli splendidi arrangiamenti musicali di Yugo Kanno, un discorso diverso, invece, va fatto per quanto concerne il doppiaggio.
Quello originale si difende più che bene, mentre quello in italiano, seppur di buona qualità, non è affiancato da una localizzazione altrettanto adeguata, che dà vita più di una volta a traduzioni che sfociano nel ridicolo, con alcuni nomi e definizioni varie veramente dimenticabili.
Complessivamente però ci troviamo di fronte ad un lavoro ben orchestrato, grazie in particolare alle voci di Joker, Harley e Batman stesso, molto convincenti e perfettamente calzanti ai personaggi in questione.
Verdetto
Batman Ninja è un vero e proprio “balzo della fede” da parte dello staff che ha deciso di metterlo in piedi, una scommessa importante e coraggiosa, vinta però soltanto in parte.
Se da un lato la pellicola si difende benissimo sotto il profilo della caratterizzazione degli eroi e della loro contestualizzazione al Periodo Sengoku, ben riuscita e convincente, lo stesso non si può dire della trama che, in alcuni frangenti, tocca punti qualitativi di caratura veramente bassa e dimenticabile.
Nel mezzo, troviamo una direzione artistica solida e convincente, una realizzazione tecnica sontuosa ed una colonna sonora di grandissimo spessore. Tutte queste cose, sommate insieme, aumentano esponenzialmente la qualità complessiva generale.
Se siete fan dell’animazione nipponica e, soprattutto, dell’universo DC Comics e di Batman in generale, non potete in ogni caso mancare all’appuntamento con l’opera in questione, non ve ne pentirete. Per tutti gli altri invece il pericolo di stufarsi velocemente o semplicemente di non reputare utile continuarne la visione è dietro l’angolo.
Resta, complessivamente, un prodotto di tutto rispetto, che andrebbe premiato a prescindere anche soltanto per la grandissima volontà di apportare qualcosa di nuovo a due realtà vetuste, svogliate e spolpate.