Todd Howard di Bethesda parla dei giochi in fase di sviluppo

Nelle ultime ore Todd Howard di Bethesda ha avuto la possibilità di parlare dello stato dei lavori per due dei titoli di punta della casa di sviluppo nel prossimo futuro: The Elder Scrolls VI e Starfield.

I due giochi, molto attesi dai fan, non verranno presentati durante l’E3 di Los Angeles. Nonostante questo Howard ha voluto rassicurare i giocatori sullo stato di avanzamento dei lavori.

Per prima cosa si è concentrato sul sesto capitolo di The Elders Scrolls, promettendo che il gioco sarà molto longevo.

“Il modello da seguire sarà Skyrim” ha spiegato Howard. “Pur essendo uscito nel 2011 il titolo è tuttora uno dei più giocatori e venduti sulle console”. La questione della longevità di Skyrim lascia spazio a diverse interpretazioni. L’intenzione sarà quella di supportare a lungo il titolo, magari con dei DLC, oppure sarà quella di proporlo negli anni per più piattaforme? Difficile dirlo al momento attuale.

Non sono state dette altre parole sul gioco o sulla sua data di uscità, che a questo punto sarà molto probabilmente sulla prossima generazione videoludica.

the elder scrolls vi Bethesda

Se l’imitazione come forma di adulazione è la via da seguire per Elder Scrolls, il discorso è del tutto diverso quando si parla di Starfield.

Starfield sarà unico” ha dichiarato Howard, senza mezzi termini. “Vogliamo creare qualcosa che stia alla fantascienza, così come Fallout è sta al genere post-apocalittico. Vogliamo che sia il titolo di fantascienza che ogni giocatore ha sempre desiderato di avere sulla propria console. Abbiamo talenti, valide tecnologie e l’esperienza necessaria per riuscirci. Di certo ci sono i presupposti per poter creare un videogioco mai visto prima“.

Anche in questo caso tuttavia non è stata resa nota una possibile data di lancio. Come per TES 6 non è improbabile che il titolo arrivi con la prossima generazione di console.

(fonte: GameSpot.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.