A Blind Legend non è solo un gioco per ciechi…
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Se c’è una cosa che bisogna riconoscere al medium videoludico è il non lasciare mai nulla di intentato; tra pionerismo tecnico e trovate di stile, nel corso degli anni il mercato ha rilasciato tutta una serie di prodotti che, indipendentemente dal successo, hanno reso il videogame non più un semplice passatempo ma un’ecosistema culturale ricco di sfaccettature, dove il “giocatore” o meglio il target che dovrebbe rappresentare questa parola, è un’universo di possibilità in continua espansione. Ad oggi sono poche le persone che nella loro vita non si sono approcciate – anche solo per una partitina veloce – ai videogames, proprio grazie a quello sperimentalismo accennato poco fa. Ed è per lo stesso motivo che prodotti come A Blind Legend, vengono fuori di tanto in tanto dal cappello di qualche mente brillante come quella di Pierre-Alain Gagne. Se non si fosse capito, A Blind Legend è un videogame per non vedenti attualmente in sviluppo per smartphone in uscita gratuitamente su Google Play e Apple Store durante il 2015. Tralasciando l’aspetto puramente ludico, perché parlare di A Blind Legend? Il titolo è l’esempio lampante – ma non è il primo nella storia del gaming – di come il mercato sia in grado di sfornare prodotti, adatti a qualsiasi gusto ed esigenza e ben vengano esperimenti capaci di allietare almeno un po’ la giornate di un non vedente. Del resto non è la prima volta che Stay Nerd si occupa del connubio tra enterteinment e disabilità, e già in tempi non sospetti vi abbiamo parlato di Finger Reader, un dispositivo di lettura per non vedenti.
Tornando al gioco, in A Blind Legend vestiremo i panni di Edward Blake, cavaliere reso cieco dal rivale Thorke che, oltre il danno fisico gli ha anche rapito la moglie. L’incipit non è dei più ispirati ma del resto il gioco ha ben altre peculiarità. Il motore portante di A Blind Legend, per forza di cose, è il sonoro. Saranno infatti i suoni a descriverci con estrema precisione l’ambiente di gioco e a guidarci nella scelta migliore da fare. Grazie alla figlia Louise, Blake sarà in grado di muoversi nei diversi scenari e riuscire – ce lo auguriamo sentitamente – a ritrovare la moglie rapita. Trattandosi di un gioco per non vedenti, gli sviluppatori hanno cercato di rendere questa avventura sonora quanto più immersiva possibile. Come dicevamo in passato sono stati fatti esperimenti simili, tuttavia nessun titolo era riuscito a coinvolgere il giocatore al punto tale da stimolarne l’immaginazione e renderlo realmente partecipe del gioco. Pierre-Alain Gagne sta lavorando intensamente per rendere quanto più coinvolgente possibile il gioco, e donare ai non vedenti un’esperienza completa di gaming. Se questo articolo ha suscitato la vostra curiosità, sul sito ufficiale è possibile scaricare una demo, purtroppo è solo in francese ma ci auguriamo che il titolo venga tradotto in quante più lingue possibili.