Il ritorno degli Igavania
Se non conoscete Koji Igarashi, sicuramente conoscerete almeno le sue opere. A lui si deve infatti, tutto il “corso moderno” della saga di Castlevania, per la precisione parliamo dei titoli usciti da Symphony of the Night in poi. Igarashi è stata diciamo, un’altra vittima dell’industria videoludica odierna che preferisce fare a meno di autori troppo onerosi o troppo lontani dal popolo dei casual (quello che porta i soldi che contano), un brutto trend iniziato in realtà anni fa, quando autori di spicco come Shinji Mikami o Kenji Inafune, hanno dovuto allontanarsi da Capcom, e che continua e peggiora tutt’oggi come ha dimostrato per esempio, la recente scissione tra Konami e Kojima. Fortunatamente, questa però è anche l’epoca del crowdfounding, e quindi game designer con Igarashi, che hanno segnato positivamente le esperienze di moltissimi gamer con giochi iconici, possono riuscire in qualche modo a sostenere i loro progetti anche al di fuori di un mercato che diciamocelo senza mezzi termini, mette ogni giorno sempre più in primo piano quantità e profitti piuttosto che qualità e scelte artistiche. Nello specifico Igarashi ha deciso che i tempi sono maturi per un degno seguito spirituale di Castlevania presentando al mondo intero, con un video rivolto ai fan, il progetto Bloodstained: Ritual of the Night sul sito di Kickstater. Inutile dire che la risposta da parte dei fan è stata non solo immediata ma anche prorompente. In meno di tre ore dall’apertura della campagna di raccolta fondi, Igarashi aveva già raccolto la somma di 500.000 dollari necessaria a confermare lo sviluppo, e nel momento in cui vi scrivo, sono stati già superati i 2 milioni e mezzo. Incredibile insomma quanto nonostante tutto, molti gamers nel mondo sono ancora affezionati ad un certo modo di far giochi che ormai sembra sempre più in estinzione. Ovviamente quelli che a noi sembrano grandi numeri, agli occhi delle multinazionali appaiono sempre come “briciole”, ed è per questo che le cose vanno come vanno…
Poco male, a noi interessa solo che le risorse ci siano e il buon Iga possa lavorare come dio comanda, pare anzi che in parte ci fossero comunque da parte di un produttore, ma che si sia voluto aprire una campagna di crowdfounding per consolidare il finanziamento, o a detta dello stesso sviluppatore giapponese, per dimostrare quanto i fan ci tengano. In ogni caso, prepariamoci al ritorno di un “igavania” in piena regola, ovvero un gioco dalla struttura del tutto simile a Castlevania 2D (o a Metroid volendo, anche se l’autore preferisce allontanarsi da questa analogia), e nello specifico, un enorme, gigantesco, castello tutto da esplorare, tra enigmi ambientali, nemici e boss di ogni genere, decine e decine di oggetti, armi e molte altre piccole/grandi caratteristiche che hanno reso la saga una leggenda. Del gioco si sa ancora davvero poco, per non dire nulla, ma parliamo di un titolo destinato ad un pubblico talmente specifico, che è impossibile non sapere cosa aspettarsi. Lo stesso video, divertentissimo, girato da Igarashi per promuovere Bloodstained, è chiaramente rivolto agli appassionati della serie, gli unici che possono cogliere le tante piccole citazioni, come il bicchiere di vino gettato a terra in modo del tutto simile a quanto faceva Dracula all’inizio di Symphony of the Night, oppure la trasformazione in pipistrello viola. Ovviamente ogni riferimento al setting di Castlevania sparirà, trattandosi di una IP di Konami, ma tutto verrà contestualizzato da capo con elementi diversi per richiamare però le stesse atmosfere. La protagonista sarà Miriam, una ragazza forte e determinata, che convive con una maledizione che la sta trasformando in un essere di cristallo e della quale cerca disperatamente una cura. Il compito di sostituire “Dracula”, ovvero il ruolo di tenebroso signore del castello, sarà invece coperto da un certo Gebel, un misterioso figuro che ha subito ed è sopravvissuto alla stessa maledizione e che ora evoca sulla terra forze demoniache per vendicarsi degli esseri umani.
Tecnicamente, il gioco sarà creato con una tecnica che mischia 2D e 3D, insomma, avremo probabilmente sprite bidimensionali e sfondi poligonali. Sarebbe stata sicuramente una scelta più gradevole una grafica completamente bidimensionale, ma probabilmente si è optato per questo ibrido in modo da contenere i costi (per quanto in realtà, forse i soldi ci sarebbero stati visto il supporto massimo che ha ricevuto il progetto…). In ogni caso inutile fasciarsi la testa prima del dovuto, sono stati rilasciati solo dei bozzetti perciò è impossibile determinare la qualità di qualsiasi cosa, tutt’al più possiamo vedere lo stile utilizzato. Per quanto riguarda quest’ultimo, si leggono alcune critiche per essere troppo lontano da quello di Symphony of the Night e per ricordare piuttosto un po’ troppo gli anime di ultima generazione. Ma va ricordato che rimane piuttosto coerente in realtà con gli ultimi lavori di Igarashi con la serie Castlevania. Aria of Sorrow e Dawn of Sorrow per esempio, avevano un character design molto giapponese.
In conclusione, direi che qualsiasi speculazione più concreta è da rimandare in fase di anteprima quando effettivamente verrà mostrato qualcosa del gioco, per ora non possiamo che mantenere altissime le nostre aspettative, considerato che tutta una serie di goal che dovrebbero inspessire la produzione sono stati ampiamente raggiunti, per cui è già scongiurato il rischio di avere un titolo indie incompleto o sterile, avremo quindi il massimo dei contenuti, dei boss, delle armi, delle modalità e una versione per tutti i sistemi, o quasi. Vediamo infatti lì in fondo alla pagina di Kickstarter dedicata a Bloodstained quello che ci pare tanto un logo del Wii U pixelloso e mezzo nascosto come traguardo ai 3 milioni, chissà…