Bruised – Lottare per vivere è la storia di una donna che cerca la sua rivalsa, nella vita e nello sport
Halle Berry è alla sua opera prima con Bruised – Lottare per vivere, il nuovo film di Netflix uscito il 24 novembre 2021 nato dalla sceneggiatura di Michelle Rosenfarb. Oltre ad esserne la regista, Halle ne è anche la protagonista, Jackie Justice, una famosa ex lottatrice di MMA.
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Lottare per vivere
“Lottare per vivere” è davvero appropriato. Di solito, nello sport, si “lotta” per vincere. In questa pellicola c’è lo sport, ma c’è anche un percorso profondo di crescita interiore. Jackie ha dovuto lasciare l’MMA per motivi che emergono nel corso della trama, e si ritrova a vivere un po’ alla giornata quando viene licenziata nell’ennesimo lavoro. Vive con il suo agente e compagno, Desi – Adan Canto, un uomo che si dimostra subito abbastanza instabile ma, comunque, affettuoso con lei. La sua triste routine cambia quando le viene riportato suo figlio di sei anni Manny, che lei aveva lasciato in adozione appena nato.
Per una serie di eventi, Jackie si trova di nuovo nel mondo nell’MMA, e conosce Buddhakan – Sheila Atim, la sua nuova allenatrice, ed Immacolate – Shamier Anderson, il suo nuovo agente. Si dovrà rimettere in sesto, lasciar andare quella parte arrendevole di sé che troppo spesso aveva cercato consolazione nell’alcol. Nel corso del film Jackie cambia molto, in continuazione, rinunciando a vizi, modi d’agire, relazioni, per un bene più grande: l’amore per suo figlio.
Come ogni pellicola del genere che si rispetti, in Bruised – Lottare per vivere appena Jackie ritorna ad allenarsi si prospetta davanti a lei un incontro importantissimo con la campionessa mondiale – interpretata da una vera lottatrice, Valentina Shevchenko. Perciò, da quel momento in poi, la sua concentrazione è tutta diretta a questo incontro che dovrà, per forza di cose, ribaltare la sua situazione. Lei ci ripone molte speranze: vuole cambiare vita e l’MMA è l’unico modo per farlo. È la cosa che le riesce meglio fare.
La tipica storia alla Rocky Balboa. In molte scene è facile sovrapporre ciò che accade in Bruised con scene iconiche dei film sul pugile italoamericano. Solo che invece di Sylvester Stallone c’è Halle Berry, al posto di Adriana c’è un dolce bambino che non riesce a fidarsi della sua mamma appena ritrovata. Il loro percorso è incentrato sulla rivalsa e sul raggiungimento di obiettivi, soprattutto negli affetti, oltre che nello sport.
All’inizio Jackie non accetta volentieri di essere riconosciuta come una lottatrice – c’è stato un evento particolare che l’ha fatta allontanare dal ring… ma no spoiler. Aveva imparato, costringendosi, a dimenticare quella parte della sua vita. Decidendo, dopo quattro anni, di ributtarsi a capofitto di nuovo tra le quattro mura di rete mette in discussione tutto. Jackie ha una vera e propria crescita che si trasforma, pian piano, in una conoscenza sempre più profonda di sé stessa.
In generale, in Bruised è apprezzabile la preparazione al ruolo di Halle Berry, che per mesi si è dilettata in tutte le arti marziali che compongono l’MMA per risultare credibile. Anche il confronto con la lottatrice è stato esemplare: a quanto pare, le è stato chiesto di fare sul serio, e lei lo ha fatto. Un paio di costole rotte e via, di nuovo ad allenarsi.
La trama è piena di spunti che, purtroppo, non hanno modo di realizzarsi appieno. Nonostante sia elaborata, con diversi personaggi che si interfacciano tutti a modo proprio con Jackie, nelle due ore e passa di Bruised – Lottare per vivere non si riesce a raccontare la storia di ognuno di loro. E ce ne sarebbero di cose da spiegare. L’espediente del figlio che ritorna è fondamentale per il cambiamento della protagonista, che, altrimenti, non avrebbe motivo di “lottare per vivere”. Halle Berry è, al solito, bravissima, mentre il resto del cast, a causa dell’indagine superficiale fatta sui personaggi, sembrano comparse che hanno fatto carriera, ed è un peccato.
Il pro assoluto è che questa storia sia completamente al femminile – nonostante non manchino personaggi maschili. Jackie non è solo una donna che vuole riprendersi la sua vita. Lei pretende di cambiare radicalmente la sua vita. Seguire la strada giusta, mettersi in riga. E lo fa in un mondo che, nella concezione della società odierna, è riservato, per la maggior parte, agli uomini. Non solo, ricordiamo che lei ha un’allenatrice: se da una parte potrebbe sembrare un patetico riferimento alla solidarietà femminile, dall’altra c’è un ribaltamento di questa associazione immediata.
Bruised – Lottare per vivere è su Netflix.