LE 6 PEGGIORI BUFALE DEL 2017
Ne sentiamo parlare. Fanno parte della nostra vita. Ci circondano. Vivono in mezzo a noi.
No, non stiamo parlando degli acari, ma delle bufale.
Ormai da qualche anno costellano il web e le nostre home di Facebook come punti luce incastonati in una galassia di pianeti di futilità e video di cuccioli. Oltre a comparire, sempre più spesso purtroppo, anche su siti di giornali (più o meno) istituzionali.
Permeano ogni ambito della vita, dalla politica con “kondividi se 6 indignato!!111!” annessi e connessi al mondo degli animali (ai limiti di ogni mitologia e fantascienza), passando per il declassamento della scienza a un misto di superstizioni e opinioni senza un minimo di autorevolezza, con il risultato di una comunità scientifica bollata come inaffidabile e soprattutto corrotta.
Noi di Stay Nerd abbiamo stilato una lista delle migliori (o peggiori) 6 bufale del 2017.
- APOCALISSI (IMPROBABILI). ISTRUZIONI PER L’USO.
Con più frequenza che negli altri anni, il 2017 ha visto susseguirsi diversi allarmi per presunte apocalissi in arrivo. A teorizzarle il numerologo David Meade che, sulla base di interpretazioni di testi biblici, lo studio dei corpi celesti e delle incisioni sumere e babilonesi presenti anche nelle piramidi, prevede il pericoloso avvicinamento di Nibiru, il misterioso pianeta X (o pianeta 9) che si troverebbe ai margini del nostro Sistema Solare, pronto a entrare in collisione con la Terra.
A dare la terribile notizia il sito Centrometeoitaliano.it, profetizzando una fine del mondo con “uragani, terremoti e tsunami che devasteranno la Terra” prevista per il 23 settembre. Poi corretto in “sette anni di catastrofi sul nostro Pianeta”. Evidentemente il pianeta Nibiru avrà trovato traffico, perché la catastrofica fine è stata prima rinviata al 21 ottobre (le coincidenze interstellari e il loro famosissimo ritardo che Trenitalia non sei proprio nessuno), ma poi, con una mirabolante cometa-freccia bianca ad alta velocità, si pensava arrivasse per il 19 ottobre. Data poi ulteriormente posticipata al 19 novembre. La notizia è rimbalzata tra le maglie della Rete, fino ad apparire anche sul sito del Il Mattino.
A confermare il tutto una foto di Nibiru, sfocata, ma attendibilissima. Quante foto (anche sgranate) di Tatooine sono state trovate? Nessuna.
La NASA ha smentito l’esistenza di Nibiru, ma cosa volete che ne sappiano questi maestri del complotto che vogliono tenerci tutto nascosto.
- E RENZIE KE FFAAAAA?!
È stato davvero difficile scegliere tra le miriadi di articoli allegati alle foto di politici italiani e/o presunti parenti e extraterrestri addomesticati che traggono in qualche modo vantaggio dai “nostri soldi!!111!”.
L’obiettivo preferito, il personaggio politico più gettonato dal web è senza dubbio la presidente della Camera Laura Boldrini.
Una fake news raccontava della sorella della presidente, Luciana, accusata di gestire 340 cooperative che si occupano dell’assistenza ai migranti.
La Boldrini ha in seguito personalmente smentito la bufala, dichiarando che la sua unica sorella, morta anni fa per malattia (e che peraltro si chiamava Lucia e non Luciana) non si fosse mai occupata di migranti, ma restaurasse e dipingesse affreschi.
Che ne avessero azzeccata una!
- NON SOLO SIRENE.
Ormai a foto e videomontaggi siamo abituati. Animali mitologici e strane creature popolano non solo i mari e i cieli, ma anche le nostre bacheche, a volte talmente ben fatti che quasi quasi vien da crederci (e il QI si ribella, scalciando). Scalpore aveva fatto per esempio una creatura ibrida, un incrocio tra un folletto e un angelo rinvenuta in un bosco che si era poi rivelata essere un’opera d’arte. Ma peggio dei fotomontaggi, ci sono avvistamenti reali di reali animali, spacciati per misteriose e leggendarie creature aliene.
È quello che è successo in Indonesia, sull’isola di Seram, nell’arcipelago delle Molucche in cui un video amatoriale riprende una enorme creatura marina morta (circa 22 metri per una larghezza di 4), in avanzato stato di decomposizione, immersa in un liquame di colore rosso vivo. Le inquadrature non eccellenti e la decomposizione avanzata hanno reso difficile l’identificazione dell’animale. Tuttavia i giornali (tra cui l’italiano Corriere.it) non hanno perso occasione per definirlo un “misterioso mostro marino gigante”, anche se Nessie rimarrà sempre il nostro preferito.
A differenza del misterioso dinosauro, però, nell’animale spiaggiato in Indonesia non c’è niente di mostruoso e no, non era una creatura leggendaria.
Dopo aver escluso che si trattasse di un enorme calamaro gigante, l’ipotesi più accreditata è invece quella di un cetaceo di taglia gigantesca.
Forse Moby Dick è esistito davvero.
- CI CASCANO PROPRIO TUTTI.
Quando il fenomeno si sposta dalla rete alla carta, la situazione diventa più problematica. Quando una fake news campeggia in prima pagina e non in un piccolo blog di “controinformazione”, sembra avere quasi la pretesa di essere presa sul serio.
“La museruola dell’Islam” è un articolo (con tanto di box fotografico) di Libero, il quotidiano diretto da Vittorio Feltri. L’articolo parla di un’”evoluzione dell’Islam, dal burqa alla museruola”, una vera e propria “trovata degli estremisti musulmani”, l’ultima “moda” per “azzittire e umiliare le proprie donne”. Il tutto nel completo silenzio della stampa occidentale.
Ovviamente non si tratta di una “nuova trovata”, ma di una tradizione secolare e soprattutto non si tratta di una museruola, ma del boregheh, una vera e propria maschera che sembra emulare i baffi maschili e ripara gli occhi e la pelle dal Sole. Può essere in ottone o in stoffa, avere forme e fantasie diverse ed essere molto colorato, a differenza del niqab o del burqa a cui siamo abituati. Vengono indossate dalle bambine a partire dai 9 anni in occasione di eventi sociali e mondani. La tradizione appartiene al popolo Bandari da secoli e sono diverse le ipotesi sulla sua origine. Per alcuni sarebbe nata durante la dominazione portoghese di alcune aree del Golfo Persico; queste maschere richiamavano la forma degli elmi dei soldati e indossandole, le donne speravano di essere scambiate per uomini ed evitare quindi il riconoscimento da parte degli schiavisti, che cercavano belle ragazze da soggiogare.
Altra ipotesi riguarda la collocazione geografica; essendo le aree costiere più esposte ai nemici di quelle interne, i Bandari usavano il trucco delle maschere per confondere gli invasori che alla vista di così tanti soldati (donne mascherate) desistevano in fretta.
- DALL’AMERICA CON FURORE
L’espressione “fake news” è stata abbondantemente utilizzata da Presidente USA Donald Trump, soprattutto durante la campagna elettorale che lo ha in seguito visto vincitore. Tuttavia si è anche lui ritrovato invischiato tra le briglie di una vera e propria bufala. Sulla pagina Facebook del Presidente campeggiava una notizia falsa pubblicata dal giornale giordano Al Bawaba.
L’articolo riportava che il Kuwait aveva vietato ai cittadini di cinque paesi a maggioranza musulmana (Siria, Iraq, Iran, Pakistan e Afghanistan) di entrare nel paese, con un provvedimento simile al “muslim ban” di Trump.
Il post è tuttora online, condiviso più di 68 mila volte. Il commento di Trump all’articolo è stato semplicemente “Smart!”, cioè “Svegli!”.
La smentita della notizia è arrivata dallo stesso ministero degli Esteri del Kuwait, con un comunicato che dichiara che lo stato del Kuwait crede che concedere i visti non sia “una questione legata al terrorismo, alla violenza, alla nazionalità o al credo religioso”.
Un colpo basso per il ciuffo rosso più famoso dopo Dexter.
- GOMBLODDO!!!1111!!
Se siete stanchi di sentir parlare di piogge anomale o acide, vi potrebbe interessare conoscere il fenomeno delle nevicate metalliche generate dalle famosissime scie chimiche.
La storia non ci viene nuova, perché, come riportato da diversi siti di debunking, la bufala circola in diverse forme già da qualche anno.
Questa notizia presentata addirittura come “a rischio censura”, è stata allegata a un video, pubblicato su Youtube, superando le 160 mila visualizzazioni e diventando in questo modo virale.
Nel filmato viene mostrato un esperimento che avvalora la tesi sostenuta. La “finta neve” viene quindi sciolta e analizzata.
Tuttavia nel video non viene mostrata tutta la sequenza degli eventi, ma solo alcune fotografie che rappresenterebbero i momenti chiave per dimostrare la presenza di metalli nei fiocchi di neve.
Scaldando la neve in padella e facendo quindi evaporare l’acqua, è possibile notare sul fondo del contenitore un residuo costituito da una polvere di colore scuro. Avvicinando un magnete al misterioso materiale, si nota come questa si attacchi, mostrando le sue proprietà magnetiche e confermando che si tratti di particelle metalliche, potenzialmente letali.
Ovviamente il pulviscolo mostrato nel video non ha né il colore né le dimensioni che ci si aspetterebbe da una polvere metallica e non è neanche accertato che i residui si trovassero davvero nella neve. Nel caso fossero davvero presenti, potrebbe trattarsi di sabbia che dai deserti africani si sia agganciata alle perturbazioni ed è arrivata fino all’Italia, proprio come accade a volte quando piove.
Che altro dire. In fact-checking we trust.