Call of Duty: Advanced Warfare… solita advanced solfa?
E’ ormai una appuntamento annuale quello con la nuova versione di Call of Duty che, come equitalia, strappa nei mesi da settembre a dicembre qualche euro dal nostro portafoglio per consegnarci una più o meno rinnovata esperienza bellica. Sono passati ben sette anni da Modern Warfare e di acqua sotto i ponti ne è passata: abbiamo attraversato il periodo dello “sfruttamento” del brand, il tentativo di rinnovarlo, la distruzione e rinascita di Infinity Ward con tanto di caccia all’uomo e siamo finiti del gorgo danzate di qualche spin-off che ha provato a tamponare l’attesa per il titolo definitivo, “CoD quello vero!”. Il 2014 ci porta, con Call of Duty: Advanced Warfare una nuova versione dell’amatissimo sparatutto ma con qualche novità sostanziale. Infatti non è solo la primissima versione sviluppata interamente da Sledgehammer, ma anche e sopratutto il primo CoD che prova a fare un salto epocale, nel futuro, spostando il concetto di Modern Warfare verso i limiti estremi. Call of Duty: Advanced Warfare, quindi, non è solo un nuovo pezzo nell’interminabile saga bellica più amata di tutti i tempi, ma anche una nuova prospettiva sul franchise. Bando alle ciance e acchiappate la vostra Exosuit (What?!) se volete provare a sopravvivere in questa pirotecnica scarrozzata tra droni e proiettili perforanti.
[youtube url=”http://youtu.be/kkDv4kus6eo”]
Advanced
Come in ogni CoD che si rispetti, anche Advance Warfare ha una sua modalità campagna che aiuterà il giocatore ad entrare nel mood del titolo. Activision non sembra considerare questa come una delle parti fondamentali del titolo, in perfetto accordo con i giocatori di tutto il mondo che, se dovesse sparire, non se ne accorgerebbero nemmeno. Per questo motivo la affronteremo molto brevemente, invitandovi se avete voglia (e coraggio) ad investire dalle sei alle otto ore di gioco per arrivare ai titoli di coda.
In Call of Duty: Advanced Warfare, vestiremo i panni di un veterano dell’esercito americano il quale, per motivi che non possiamo svelarvi, viene arruolato dalla Atlas, un’associazione paramilitare che si occupa di portare a termine in modo sporco e veloce quelle missioni che gli eserciti regolari non posso affrontare. La Atlas mette a disposizione dei propri soldati, non solo un equipaggiamento di tutto rispetto, ma anche una serie di gadget tecnologici che gli donano capacità che vanno ben oltre quelle dei comuni mortali. Tra tutte spicca la Exo-suit una sorta di imbracatura meccanica (praticamente un esoscheletro) in grado di conferire ai soldati velocità, abilità di salto inusitate e forza straordinaria. Il paragone con la nano-suite di Crysis viene facile, anche se, come vedremo, l’Exo-suit è esclusivo supporto al giocatore, non riuscendo mai ad innescare nuove dinamiche di gioco come, invece, fece a suo tempo la controparte sviluppata da Crytek. La storia si snocciola lungo diversi capitoli che affrontano le tematiche più o meno classiche del genere con qualche citazione dal primo Modern Warfare che faranno piacere agli appassionati della serie. Sledgehammer ha investito sicuramente molto nella ristrutturazione dell’ambientazione di gioco che risulta più curata e suggestiva degli ultimi capitoli. Qui siamo di fronte ad un futuro prossimo nel quale zone di estrema povertà sono ulteriormente piagate da conflitti sanguinosi esattamente come ai giorni nostro, con l’aggravante che la potenza di fuoco di alcune armi e l’avanzamento tecnologico di alcuni strumenti hanno perfezionano le capacità di uccidere della nostra specie. Tra gli elementi più suggestivi e registicamente affascinanti ci sono le sequenze in Nigeria, dove il comparto action è un grado di mixare il classico approccio da film “di guerra” con alcuni elementi hardboiled in puro stile Speed o Die Hard. Sicuramente più che esprimere qualcosa di innovativo, Call of Duty: Advanced Warfare nella campagna riesce a capitalizzare quanto raccolto nei capitoli precedenti e a restituire un’esperienza sicuramente accattivante e d’intrattenimento, facendo leva sulla performance squisitamente attoriale di Kevin Spacey in grado di bucare lo schermo.
Warfare
Ovviamente il gameplay non poteva rimanere totalmente immutato, dopo l’introduzione di tutti i giocattoli elencati sopra. C’è così tanta carne al fuoco nel titolo di Sledgehammer che a volte risulta troppa. L’Exo-suit è il pezzo pregiato in grado di dare al giocatore soluzioni tattiche prima impossibili in uno qualsiasi dei CoD precedenti. Questo discorso vale non solo nella modalità campagna che sfrutta a pieno le capacità dell’esoscheletro, quanto e sopratutto nel multiplayer dove l’introduzione dei gadget ha apportato più cambiamenti. L’indice massimo di questa “rivoluzione” (almeno per i titoli CoD) è proprio lo sviluppo delle mappe in verticale con spazi più angusti sul terreno e una maggiore linea di tiro sui livelli rialzati, ai quali si può accedere grazie al jump potenziato dell’Exo-suit. Altra chicca di Call of Duty: Advanced Warfare è l’introduzione dell’Overdrive (parola così di moda quest’anno che D&G ci sta facendo una linea di capi d’abbigliamento), ossia la capacità dei nostri soldati di rallentare il tempo con la semplice pressione del tasto giù sul pad digitale. In questo modo alcune delle sequenze di gioco possono essere affrontate con l’abusato effetto slow-motion che, però, da sempre una certa soddisfazione, sopratutto quando riesci a tirare giù un gruppo di uomini super armati senza neanche un graffio.
[youtube url=”http://youtu.be/bj3-RsyJKfA” hd=”1″]
Multiplayer… for noob?
E’ impossibile valutare il comparto multiplayer, dopo poche sessioni di gioco. Va, sicuramente segnalata la re-introduzione del Pick-10 system che diventa un Pick-13 system per via del fatto che le scorestreak vanno ad essere integrate nel Class-A system e l’aggiunta di una nuova modalità di gioco Uplink: in questa modalità ad obiettivo due team composti da quattro a sei giocatori dovranno raccogliere un drone e portarlo alla stazione nemica. Il twist interessante è che chiunque sia in possesso del drone è sempre visibile a nemici e compagni, rendendo più facile la sua protezione ma anche l’assassinio. Una grande cura è stata dedicata alla customizzazione dei nostri avatar online che potranno essere personalizzati non solo nell’aspetto fisco, ma anche e sopratutto nell’equipaggiamento di base. In questo modo potrete essere sicuri di avere il look più alla moda anche quando vi trovate sotto il fuoco di un drone e non avete altro riparo che un cassonetto ribaltato.
Same old s***…
Ho già utilizzato il titolo che leggete sopra per altri chiudere le recensioni di altri CoD e non ho intenzione di usarne altri fin quando questa serie non accenna ad un sostanziale rinnovamento. Call of Duty: Advanced Warfare è un polpettone di idee prestate, modificate e superficialmente riadattate che non riescono a cambiare la sostanza di meccaniche di gioco ormai ampiamente sfruttate e vetuste. Se gli altri anni il titolo di Actvision aveva avuto vita facile grazie alla sostanziale mancanza di reali competitor (escluso Battlefield) c’è da vedere quale sarà il destino di questa serie con la nuova generazione di console che promette di rimpolpare il comparto degli sparatutto o simili con prodotti diversi quali Evolve e Destiny per citarne alcuni ma pur sempre indirizzati allo stesso tipo di pubblico.