La grande arte sul grande schermo
Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, è stato uno dei più grandi pittori italiani e uno dei più famosi artisti al mondo. Animo tormentato ed eclettico genio, i suoi capolavori immortali sono esposti nei più grandi musei al mondo e sono stati fonte d’ispirazione per chiunque si sia avvicinato al mondo dell’arte dopo di lui.
A renderlo famoso sono stati i suoi dipinti a olio, in cui un uso innovativo della luce donava profondità e realismo ai soggetti, l’utilizzo di modelli scelti tra i ceti meno abbienti (famose le sue madonne raffigurate con il volto di famose prostitute dell’epoca) e il suo carattere a dir poco inquieto.
Queste tre caratteristiche hanno creato uno dei miti immortali dell’arte cinquecentesca, al cui talento la storia dell’arte successiva ha un notevole debito di riconoscenza.
Nei prossimi 19, 20 e 21 febbraio ci sarà la possibilità di avvicinarsi alla vita di Michelangelo Merisi e analizzarne le opere insieme ad alcuni dei massimi esperti del campo: grazie alla collaborazione tra Sky, Magnitudo Film, Nexo Digital e svariati partner istituzionali (Mibact, Palazzo Reale e Comune di Milano e Vatican Media), il documentario verrà distribuito in oltre 330 sale in tutta Italia.
Partiamo proprio da quest’ultimo dato: in un momento storico in cui vengono letti pochissimi libri e gli accessi nei musei calano a vista d’occhio, è confortante scoprire che il film sarà distribuito in così tante sale da rappresentare un record assoluto per l’arte al cinema. Un modo in più per avvicinare il grande pubblico all’arte, alla cultura, alla Storia.
Il documentario ha il pregio di unire l’analisi delle opere del Caravaggio, fatta da tre personalità di spicco della storia dell’arte italiana (Claudio Strinati, Mina Gregori e Rossella Vodret) con la sua vita, raccontata sia attraverso documenti originali dell’epoca sia con testimonianze ripescate dagli archivi storici. A questi due aspetti si unisce una teatralizzazione dei moti dell’animo che caratterizzarono la vita dell’artista lombardo, grazie alla performance dell’attore Emanuele Marigliano e una drammatizzazione della voce dell’io interiore dell’uomo, che accompagna e sottolinea i passaggi più difficili della tormentata esistenza del Merisi e che si concretizza nella voce di Manuel Agnelli.
Il risultato è un giusto mix tra una lezione di storia dell’arte ed un avvincente documentario sull’avventuroso (e forzato) peregrinare di Michelangelo. Le due facce di questa medaglia hanno il pregio di incollare lo spettatore allo schermo e di tenere alta l’attenzione mentre vengono analizzate la Storia e i rapporti di potere della Roma del 1500, le influenze e la crescita artistica del talento lombardo e l’impatto delle vicende personali sulla poetica dell’artista. Non poco, se pensate che tutto è condensato in poco meno di due ore.
A supportare il racconto arriva la moderna tecnologia, con delle sorprendenti innovazioni in termini di ripresa delle immagini e relativa definizione.
Anche in questo il documentario rappresenta un punto di svolta sul tipo di lavorazione fatta in pre e post produzione: grazie a dei movimenti di camera virtuali con diverse focali, è stato possibile avvicinare moltissimo l’obiettivo alle tele, donando allo spettatore un punto di vista impossibile da raggiungere per l’occhio umano. Ci viene fornita, ad esempio, una percezione quasi tridimensionale delle opere, con il dettaglio della trama, delle pennellate e della tela, enfatizzando al contempo l’illuminazione che tanto ha caratterizzato le opere di Caravaggio. Il team grafico del Production and Creative Hubd di Sky ha aggiunto, proprio con questa finalità, luci e ombre capaci di svelare il quadro da prospettive e punti di vista inediti.
Dove non arriva l’innovazione tecnologica, si compensa con la bellezza dei luoghi e delle opere: il film, infatti, passa attraverso sei luoghi cardine per la vita del Merisi (Milano, Roma, Firenze, Napoli, la Sicilia e Malta) in un excursus emozionale che segue le vicende dell’uomo e le principali opere dell’artista, tra cui Canestra di frutta, Ragazzo morso da un ramarro, Giuditta e Oloferne, Davide con la testa di Golia o lo Scudo con la testa di Medusa. A completare il tutto, una rigorosa ricerca documentale che rende al meglio questo viaggio sulle tracce e dentro Caravaggio.
Infine, occorre segnalare che la voce dell’io interiore del pittore milanese, emotiva, evocativa ed intima – prestata per l’occasione da Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours – ci accompagna lungo tutto il percorso, sottolineando il moto continuo degli stati d’animo dell’artista e dandoci la possibilità di entrare ulteriormente in contatto con il suo lato più nascosto.
Verdetto:
Caravaggio – L’anima e il sangue è un ottimo prodotto culturale, capace di entusiasmare il neofita e di incuriosire l’appassionato: da un lato racconta la travagliata e turbolenta vita del pittore lombardo, dall’altro la mette in stretta relazione con le sue opere, analizzate grazie al contributo di alcuni tra i massimi esperti sul tema. Un’operazione portata avanti grazie alle eccellenti collaborazioni tra enti pubblici e produttori privati, in cui la passione per l’arte e la divulgazione di massa si unisce allo stato dell’arte delle tecnologie moderne e alla grande distribuzione cinematografica.