Il ritorno di Carmen Sandiego
Nel 1999 andava in onda il quarantesimo e ultimo episodio di Dov’è finita Carmen Sandiego?, cartone cult di quel periodo, tratto da una serie di popolari videogiochi educativi che sfruttavano la componente investigativa della storia per inserire nozioni di cultura generale.
A vent’anni dalla fine di questa serie animata, Netflix ha deciso di rispolverare il trench rosso e il fedora della famosa ladra e di riproporre le sue avventure in una nuova veste grafica, con un tocco stilistico più semplice e stilizzato (merito dello showrunner Duane Capizzi, che ha già lavorato ad opere acclamatissime come Samurai Jack), lanciando uno show adatto ai più piccoli che potesse però ammiccare ai vecchi affezionati. Carmen Sandiego è dunque approdato in Italia, e in tutti i Paesi in cui il servizio Netflix è attivo, il 18 gennaio.
Chi è Carmen Sandiego?
La domanda principale che muoveva le fila della trama negli anni ’90, espressa già nel titolo stesso della serie, ci spingeva, da un episodio all’altro, a chiederci dove si fosse cacciata la ladra in rosso. Il reboot targato Netflix parte da un presupposto nuovo. Non ci si interroga più su dove possa essere Carmen Sandiego, ma piuttosto su chi sia veramente, su quale sia il suo passato e su cosa la spinga a commettere i suoi furti, come dimostra il doppio episodio introduttivo, dal titolo Becoming Carmen. La prima importantissima differenza con la serie originale è quindi proprio il ruolo della famigerata criminale, che da villain diventa eroina e protagonista indiscussa.
In Dov’è finita Carmen Sandiego? seguivamo le vicende dei due fratelli Zack e Ivy, agenti della ACME, sempre in giro per il mondo sulle tracce della scaltra leader dell’organizzazione criminale VILE (Villains International League of Evil), una donna matura e affermata, dai tratti marcatamente ispano-americani, del cui passato si sapeva ben poco. In questa nuova rivisitazione, Netflix ci propone una Carmen “svecchiata”, una ragazzina appena quindicenne in cui i giovani fruitori della serie si rispecchieranno certamente di più, che perde ogni traccia di ambiguità, diventando un personaggio positivo in toto, forse un po’ troppo politically correct.
La incontriamo come Pecora Nera, un’orfana trovata da piccolissima per le strade argentine dai membri della VILE., che la adotteranno per crescerla nel loro covo, in un’isola segreta quasi del tutto priva di contatti col mondo esterno. Qui, la ragazza diventerà allieva della scuola per malviventi della VILE., imparerà l’arte del furto, dimostrandosi una delle migliori borseggiatrici della sua classe, e verrà indirizzata verso la strada della criminalità.
Dopo aver fallito (perché sabotata da un insegnate) l’esame finale della scuola, decide di seguire di nascosto i suoi compagni nella loro prima missione. Scopre così che rubare non è un gioco e che il furto non è l’unica attività criminale a cui i membri della VILE si dedicano. I suoi principi morali la spingeranno quindi a fuggire da quella realtà, a ribellarsi alle persone che l’hanno cresciuta, ai suoi insegnanti e agli unici amici che conosca, per trasformarsi in una moderna Robin Hood, sotto la nuova identità di Carmen Sandiego. Il suo scopo, da quel momento in poi, sarà quello di alleggerire le tasche di quell’ente criminale che conosce tanto bene per restituire la refurtiva ai legittimi proprietari.
Tanti nuovi personaggi
Oltre alla protagonista, compare una rosa davvero ampia di personaggi. Da una parte troviamo vecchie conoscenze, in primis i fratelli Zack e Ivy, che adesso lavorano al fianco di Carmen. Inoltre, il giocatore in live action, visto sempre di spalle, che appariva di tanto in tanto (ad esempio nei primi secondi della sigla iniziale) a ricordare che tutto lo show era in realtà ambientato all’interno di un videogioco, diventa adesso uno dei principali alleati della ladra, un giovanissimo genio informatico che la aiuta da remoto con il nickname Player.
Debuttano anche personaggi completamente nuovi, sia tra le fila dei buoni, che tra quelle dei cattivi. Tra i più importanti, spiccano lo sbadato ispettore Devineaux e la sua meticolosa assistente Giulia, sulle tracce della femme rouge per conto dell’Interpol, che contribuiscono con i loro siparietti a smorzare i toni anche nei momenti più carichi di tensione; i vertici della ACME, che apparirà più avanti nella storia come agenzia investigativa per smascherare supercriminali; gli antagonisti, che tra ex insegnanti ed ex compagni di scuola di Carmen sono circa una decina.
L’approfondimento dei personaggi, non solo da un punto di vista di background, ma anche a livello psicologico e di interazione gli uni con gli altri, è sicuramente uno dei punti più importanti su cui questo reboot si è soffermato. In particolare, è da sottolineare l’attenzione dedicata ai cattivi della serie, tutti assolutamente riconoscibili e ben delineati, che sapranno senza dubbio riservarci dei risvolti interessanti nelle prossime stagioni.
Cosa rimane della serie originale?
Con la trama così stravolta e dei protagonisti rinnovati quasi in tutto, sembrerebbe quasi che le uniche cose in comune tra le due serie siano limitate al titolo e ai nomi dei protagonisti. In realtà, i richiami al passato sono molteplici, a partire dalla particolarissima sigla iniziale, in originale un adattamento del coro Singt dem großen Bassa Lieder, da Il ratto del serraglio di Mozart, che è stato ripreso e riadattato anche nel reboot.
Anche l’intento educativo alla base del cartone rimane, ed è anzi uno dei punti su cui Netflix sembra aver fatto più leva. Se infatti negli anni ’90 si inserivano ogni tanto delle informazioni di tipo storico o geografico per spiegare gli indizi che Zack e Ivy dovevano seguire per rintracciare Carmen, in questo riadattamento spiccano all’inizio di ogni puntata degli scambi di battute tra Carmen e Player volti a fornire agli spettatori una serie di informazioni sulla cultura, la popolazione e la storia dei luoghi in cui dovranno recarsi per i loro furti. Un altro dettaglio interessante riguarda la scelta delle voci attoriali per doppiare i personaggi. Rita Moreno (premio Oscar per West Side Story), indimenticabile interprete della ladra negli anni ’90, ha infatti passato il testimone alla giovane star ispano-americana Gina Rodriguez (pluricandidata ai Golden Globe grazie alla soap-opera Jane the Virgin) per interpretare la maestra Brunt, mentore di Pecora Nera ai tempi dell’addestramento alla scuola per criminali.
I nuovi progetti legati a Carmen
Il reboot in versione animata non è l’unico progetto che Netflix ha dedicato alla ladra gentildonna. La piattaforma ha infatti commissionato un film in live action di prossima uscita, in cui a impersonare la protagonista sarà la stessa Gina Rodriguez che le ha prestato la voce nel reboot. Se amate la lettura, invece, dal 24 gennaio sarà disponibile in Italia il romanzo La vera storia di Carmen Sandiego, edito da Magazzini Salani, con una speciale introduzione firmata dall’attrice.
Per chi continuava a domandarsi che fine avesse fatto Carmen Sandiego, la risposta è semplicissima: potete trovarla su Netflix in questa nuova serie animata, aspettando notizie sull’uscita del film a lei dedicato.