Niente inquadratura dei tempi, nessuna legittimazione del mestiere dell’influencer: con Carnaval su Netflix si assiste solamente a un carnevale simpatico e naïf
L’epoca degli influencer ha reso sempre più centrali le personalità nate e formatesi sui social, diventate delle vere e proprie icone per un mestiere che, ormai, non è più possibile ignorare. Conseguenza di politiche economiche e commerciali che vedono nelle vetrine di Instagram e TikTok le nuove piattaforme di pubblicità del futuro, che in fondo non hanno poi nulla di così differente rispetto a quelle classiche di ieri, se non che a diventare centrale è spesso la figura del singolo rispetto al prodotto che si ritrova a sponsorizzare.
Le singolarità del web sono diventate perciò di numero sempre crescente, conquistando una centralità che l’audiovisivo non ha potuto ignorare, soprattutto per il poter inquadrare la realtà odierna e, inoltre, poter avvalersi di nuove storie.
Se in Italia l’esempio più lampante del mestiere dell’influencer è la pellicola Genitori vs Influencer, con Carnaval su Netflix il Brasile offre una visione scalmanata e divertente incentrata sulla vita di un’aspirante star dei social e l’esperienza che le permetterà di raggiungere il suo grande obiettivo: toccare il milione di followers su Instagram.
Nina (Giovana Cordeiro) sarà ospitata insieme al suo gruppo di amiche nella città di Salvador durante il periodo del carnevale, evento che le permetterà di avvicinarsi al noto cantante Freddy Nunes (Micael) e alla influencer da nove milioni di followers Luana (Flavia Pavanelli). L’ossessione che i like possono suscitare è però a portata di clic, soprattutto quando si è pronti a qualsiasi post pur di conquistare il proprio scopo. Compreso lasciare la mano alle proprie amiche.
Quando la futilità è il punto di forza
Nessun trattato sulla vita al tempo dei social quello di Carnaval. Né critica sociale o culturale, alcun avvertimento su come trovarsi “un vero lavoro”. Nemmeno una frecciatina su come sia inutile fare l’influencer o della vuotezza che comporta a livello civico o umano. Il film diretto da Leandro Neri – e dai lui scritto assieme a Peu Barbalho, Audemir Leuzinger e Luisa Mascarenhas – sulla carriera di una giovane influencer è una pura giostra di colori e coriandoli, di feste e luccichii.
È una baraonda ironica e auto-ironica che ride tanto di sé per far ridere anche il suo spettatore. Una commedia leggerissima, talmente evanescente da sembrare aria, come una boccata a pieni polmoni che si riempiono così di alcol e scompostezza. Opera dove anche la morale che si vuole dare alla fine risulta ingenua e infantile, ma la si accetta nello stesso modo con cui ci si accinge all’invito che la pellicola ci fa: quello di recarci al resort in cui sono ospitate le protagoniste e vivere insieme a loro un’avventura frivola e godibile.
In Carnaval c’è davvero una simpatia molto pronunciata che il film riesce ad esprimere e di cui le sue interpreti sono le maggiori fautrici. Non molto brave, probabilmente per nulla talentose. Eppure in grado di suscitare un’allegria dilagante che, anche quando si esprime con moine e esagerazioni, riesce comunque a strappare più di un sorriso.
Una futilità, quella dalla narrazione, delle motivazioni, dell’assoluta noncuranza del fatto che effettivamente non c’è né merito, né recriminazione nel voler intraprendere un futuro da influencer, che però vacilla quando il film tenta di intraprendere la strada del destino. Della fede, del comprendere se stesse. Una profondità che invece di arricchire l’opera ne impoverisce la sregolatezza, sicuramente anche molto naïf, ma che acquista carattere proprio per la sua spinta sguaiataggine.
Come poter ridere dei social
Quello che, infatti, si apprezza maggiormente di Carnaval è proprio la fatuità del complimento di un influencer ad un’altra che si congratula per l’incremento dei suoi follower. È l’insensatezza dell’essere state tradite e chiedersi come si possa andare a letto con una ragazza seguita solamente da 1.4000 persone su Instagram.
Volendo ovviamente riportare che l’apparenza dei social non corrisponde mai alla realtà, la pellicola mostra tutta la sua amatorialità proprio quando cerca linee narrative impegnate, facendo sperare così il pubblico in una nuova reazione incontrollata della chiassosa Michelle (dell’interprete Gessica Kayane). La speranza è perciò quella che il film abbandoni al più presto la sua anima spiritualista, per poter così tornare ai party in piscina e ai baci strappati in discoteca.
Carnaval è un carnevale lungo una vacanza ingiustificatamente vitale e frastornante. È un evento che vorresti condividere su Instagram, anche se l’opera vuole dirti esattamente il contrario: che le vere emozioni sono quelle da assaporare fino in fondo. Ma, alla fine, la formula delle stories le si addice parecchio. Lì visibile a tutti per le sue 24h e poi, subito dopo, dimenticata.
Carnaval è su Netflix dal 2 giugno 2021.