Quando si dice “vistoso”
Proseguendo su di una linea tracciata ormai diverso tempo fa, la linea G-Shock di Casio continua a mietere successi presentando al pubblico una linea di orologi caratterizzati da dimensioni generose e design sempre ricercati e mai banali. Con questa filosofia ben in mente vi presentiamo oggi uno degli ultimi nati di questa scuola di pensiero Casio che con G’Mix GBA 400 porta sui nostri polsi un dispositivo per nulla contenuto e dall’aspetto “stravagante”, forse per questo non proprio soggetto ai gusti di tutti, ma comunque figlio della tipica qualità Casio che ormai ci ha abituati ad alcuni dei migliori orologi sul mercato.
Figlio della linea G-Shock, il GBA 400 è un orologio voluminoso e dall’aspetto aggressivo e spigoloso, ricco di quelle rifiniture “futuristiche” che sempre caratterizzano il ben noto brand di Casio e che qui si sposano anche con una eccezionale resistenza, giustamente sbandierata dal produttore, e che dona all’orologio la capacità, non da sottovalutare, di resistere agli urti, alla polvere, ed a ben 200 metri di profondità. Il tutto cercando, ancora una volta, una fusione versatile tra l’aspetto analogico tipico degli orologi a lancette, ed il più tecnologico approccio digitale che porta nel nostro orologio classicamente inteso, alcune delle funzioni che sono proprie degli smartwatch, seppur facendo effettivamente parte di una categoria di prodotti completamente diversa. E così il G’Mix GBA 400 presenta sia il quadrante analogico classicamente inteso, sia ben due piccoli schermi LCD, dediti alle funzioni più disparate tra cui l’immancabile orario, la data ed ovviamente le impostazioni più “smart”, ormai ampiamente consolidatesi nel modus operandi di Casio e disponibili previa la connessione con il proprio smartphone via bluetooth. In tal senso, come Casio ci ha ormai abituati, la connessione allo smartphone funziona più che degnamente, lasciando che molte delle funzioni siano in stand by sino al loro effettivo utilizzo il che, ricordiamolo, permette anche un risparmio di batteria notevole che corrisponde, stando ai dati diffusi dal produttore, a circa 2 mesi di autonomia con funzioni attive.
Una volta connesso al cellulare, il GBA 400 ci permetterà dunque di accedere a varie funzioni, per lo più di notifica, che ci metteranno sul polso notifiche, messaggi, e soprattutto la gestione della riproduzione musicale che, con questo modello, compie una scelta stravagante rispetto a quanto Casio aveva fatto con i precedenti orologi Bluetooth. Se da un lato troviamo un dispositivo per certi versi ancor più tecnologico che in passato, alcune funzioni che avevano intrigato l’utenza in precedenza, come la lettura delle notifiche, sono adesso sparite costituendo un netto passo indietro rispetto a quanto Casio sembrava volerci abituare. A farla da leone è stavolta la riproduzione musicale, che permette invece una serie di azioni che sinceramente non ci saremmo aspettati, e che vengono gestite grazi al sapiente uso di un software proprietario che non intacca, o rallenta, l’esperienza sullo smartphone. I numerosi tasti funzione, presenti sul dispositivo onde permettere lo switch tra le varie funzioni tipiche degli orologi digitali (timer, calendario, ecc…), trovano qui anche nuove funzioni,che possono essere “sbloccate” previa l’installazione dell’app G’Mix sul cellulare che permette la giusta configurazione e connessione del cellulare con l’orologio.
Certo, lo smacco di dover usare adesso non 1 (G-Shock+) ma ben due app per un solo dispositivo non è proprio il massimo della comodità, e l’augurio è che questo bug concettuale venga presto fixato dall’uscita di una applicazione unica. Tuttavia dobbiamo ammettere che le funzioni cui i tasti vengono adibiti grazie all’app G’Mix sono certamente interessanti. Ad app avviata i tasti dell’orologio acquistano la capacità non solo di regolare audio e riproduzione, ma addirittura l’equalizzazione e persino per la ricerca della musica. Da questo punto di vista le funzioni sono davvero numerosissime e richiedono, da parte dell’utente, una certa pratica, salvo avere sul polso un dispositivo dal potenziale non pienamente utilizzato.
Il GBA 400, con i suoi circa 2 mesi di batteria, è comunque un dispositivo interessante ma ricco di compromessi, che come i suoi predecessori va a cercare spazio in un mercato non esattamente chiaro e, per forza di cose, molto “ricercato”. Questo trend sta inoltre cominciando a palesare dei problemi di design non da poco. Esulando infatti dal mero aspetto dell’orologio (che per ovvi motivi è soggetto ai gusti del singolo), l’ammassarsi di quadranti e schermi sta portando ad una leggibilità delle lancette sempre minore, la qual cosa in questo GBA 400 è particolarmente accentuata. Il punto non è che il quadrante non sia chiaro o luminoso, semplicemente le lancette sono spesso parte di un marasma, per una mera scelta di design del quadrante, non sempre risulta leggibile. Questa sensazione è palese nelle prime ore di uso, e viene pian piano risolta dall’utilizzo di certi trucchi come la lettura dell’ora digitale su schermo LCD anche se, a questo punto, verrebbe da chiedersi il perché non rinunciare alle lancette per un quadrante puramente digitale e, magari, anche con più spazio per le numerose funzioni che sono spesso sin troppo compresse e che hanno portato, come detto, anche alla perdita delle funzioni di notifica.