Abbiamo messo sul lettino dello psicologo Dutch di Red Dead Redemption 2
(Articolo a cura di Francesca Del Signore)
All’interno del vasto universo videoludico sono presenti tantissimi personaggi psicologicamente interessanti, dalle cui storie, scelte, azioni e personalità è possibile farsi un’idea sul loro funzionamento globale. Di fatto, la costruzione di un caso clinico si fonda proprio sulla raccolta di poche, ma rilevanti, informazioni psicologicamente significative per formulare delle prime ipotesi diagnostiche. Un personaggio che, in tal senso, colpisce particolarmente è sicuramente Dutch van der Linde. Egli compare in entrambi i capitoli della saga di Red Dead Redemption, targata Rockstar Games, ma mentre nel primo capitolo si configura come una sorta di antagonista secondario, a cui il giocatore deve dare la caccia, nel secondo capitolo, che è in realtà un prequel, scopriamo che egli era un tempo il leader della banda protagonista, nonché una sorta di figura paterna per molti dei suoi membri veterani.
Red Dead Redemption II è ambientato alla fine dell’era del proverbiale selvaggio west, epoca in cui legge e modernità cominciavano a prendere il sopravvento. Di fatto, il gioco inizia proprio con la banda che, a seguito di un grosso colpo fallito, lascia l’ovest in tutta fretta, con le forze dell’ordine alle calcagna. Fin dai primissimi momenti del gioco, Dutch si presenta apparentemente come un leader autorevole ed un oratore carismatico, in cui il gruppo ripone cieca lealtà e fiducia. A sua volta, egli sembra genuinamente concentrato sui bisogni e le necessità della sua gente, più e più volte sostenendo che se potesse prendere il posto nella tomba dei suoi compagni caduti, lo farebbe all’istante. In questo senso, Dutch si pone di fatto al polo opposto rispetto al suo acerrimo nemico, Colm O’Driscoll, leader della banda rivale che vede nei suoi membri poco altro che carne da macello senza nome. Fin da subito si nota, inoltre, come Dutch esiga dalla propria famiglia di sottoposti non solo fiducia e lealtà, ma una vera e propria fede assoluta, che è per definizione inscindibile, imperscrutabile e, di certo, incontestabile. Egli si eleva di fatto ad un ruolo di leader divino e guida spirituale per la sua banda, sulla quale esercita un’influenza quasi incrollabile. È un maestro della manipolazione ed un grande stratega, che sfrutta il suo potere all’interno della banda per ispirare i suoi seguaci a perseguire i propri obiettivi, spesso egoistici. Difatti, nei momenti in cui, durante il gioco, le sue azioni ed i suoi piani vengono messi in discussione, egli si infuria, accusando il diretto interessato di slealtà e tradimento.
Tuttavia, man mano che la trama si dispiega, portando la banda a momenti sempre più duri e difficili, l’idealismo e la costante lotta per la detenzione assoluta del controllo portano Dutch a diventare paranoico, rivelando una natura sempre più oscura. Tale desiderio di controllo e potere porterà pertanto il fuorilegge a prendere decisioni sempre più pericolose e moralmente discutibili, appellandosi di volta in volta ad un fantomatico piano che avrebbe rappresentato la salvezza della banda, un onnipresente “ultimo lavoro” per sistemare tutto e che invece li condurrà a cicli di uccisioni, furti e fughe, determinando, infine, la disfatta e la rovina di Dutch stesso e della sua banda.
Sulla base di quanto emerso dai dati raccolti rispetto a tale personaggio, è possibile valutare due ipotesi diagnostiche: disturbo antisociale di personalità e disturbo narcisistico di personalità. Entrambi questi disturbi rientrano nel gruppo B dei disturbi di personalità, all’interno del quale sono racchiuse personalità particolarmente impulsive ed imprevedibili, con scarsa regolazione emotiva.
Per definizione, un disturbo di personalità, in generale, si manifesta quando l’individuo presenta tratti di personalità, ovvero pattern cognitivi, emotivi e comportamentali, eccessivamente rigidi e disadattivi e che causano un disagio clinicamente significativo o una compromissione del funzionamento globale della persona. Di fatto, la caratteristica essenziale di un disturbo di personalità è un pattern abituale di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo, risultando inflessibile e pervasivo in un’ampia varietà di situazioni personali e sociali.
Per quanto riguarda la nostra prima ipotesi diagnostica, vediamo che la caratteristica essenziale del disturbo antisociale di personalità, spesso chiamato anche psicopatia, è costituita da un pattern pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altri. Gli individui con disturbo antisociale di personalità non riescono a conformarsi alle norme sociali per quanto riguarda il comportamento legale, compiendo ripetutamente atti passibili di arresto, come distruggere proprietà, molestare gli altri, rubare o svolgere attività illegali. Tendono a mentire ripetutamente, usare nomi ed identità false, truffare o simulare. Gli individui con questo disturbo, inoltre, non rispettano i desideri, i diritti o i sentimenti degli altri e sono frequentemente disonesti e manipolativi per profitto o per compiacere i propri desideri egoistici. Sono anche caratterizzati da una marcata impulsività, che li rende incapaci di pianificare funzionalmente, spingendoli a prendere decisioni avventate senza riflettere e senza considerare le conseguenze per sé e per gli altri. Questi soggetti tendono inoltre ad essere irritabili, aggressivi e irresponsabili, mostrando una noncuranza sconsiderata della sicurezza propria o altrui. Gli individui con disturbo antisociale di personalità mostrano scarso rimorso per le conseguenze delle proprie azioni, e possono essere indifferenti o fornire una razionalizzazione superficiale dopo avere danneggiato, maltrattato o derubato qualcuno, tendendo ad attribuire la colpa alla vittima, ritenuta stupida, incapace o meritevole del danno subìto.
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Tutto questo suona incredibilmente familiare quando si pensa a Dutch e al suo comportamento all’interno del gioco. Fuorilegge per eccellenza, egli non solo è incapace e riluttante ad adeguarsi ai cambiamenti della propria epoca, ma, al contrario di molti altri personaggi del gioco, presenta una moralità e una capacità di pianificare pressoché inesistenti, persistendo, nonostante la precarietà della loro condizione, in azioni sempre più sconsiderate volte a preservare il proprio stile di vita e la sua leadership all’interno della banda. Tali decisioni non solo mettono costantemente in pericolo i componenti della squadra, nella sempre più accentuata noncuranza di Dutch, ma porteranno infine ad una vera e propria disfatta totale della banda, nonché alla morte di molti dei suoi membri.
A questo proposito, spesso si osserva come un disturbo di personalità possa risultare esacerbato in seguito alla perdita di persone che rappresentano un supporto significativo per il soggetto. Questo risulta particolarmente evidente per Dutch, il cui declino psicologico viene marcatamente accentuato dalla perdita di Hosea, suo braccio destro e più vecchio amico, che da sempre rappresenta la bussola morale, e razionale, di Dutch e della banda. Con la morte di questo importantissimo personaggio, infatti, si consolida sempre più rapido il logoramento e il disfacimento delle relazioni interpersonali all’interno della squadra. Ogni suo membro, a partire soprattutto da Dutch, inizia a ragionare in termini sempre più egoistici, ed il suo tentativo di mantenere la facciata di leader premuroso lascia via via il posto alla sua vera, autentica natura psicopatologica.
Per quanto riguarda la nostra seconda ipotesi, vediamo che la caratteristica essenziale del disturbo narcisistico di personalità è un pattern pervasivo di grandiosità, necessità di ammirazione e mancanza di empatia. Gli individui con questo disturbo hanno un senso grandioso di importanza e manifestano una tendenza a sovrastimare le proprie capacità ed esagerare i propri talenti, sminuendo contemporaneamente quelli altrui, apparendo spesso arroganti e presuntuosi. Essenzialmente, queste persone credono di essere superiori, speciali e uniche, e si aspettano che gli altri le riconoscano come tali. Ciò li porta generalmente a richiedere e ad aspettarsi eccessiva ammirazione, a causa di un’autostima che, nonostante la facciata vanagloriosa, risulta invariabilmente molto fragile.
Pertanto, appaiono spesso preoccupati di quanto si stiano comportando bene e di quanto vengano giudicati favorevolmente dagli altri, cosa che frequentemente si trasforma nella costante necessità di attenzione e ammirazione. Gli individui con questo disturbo si aspettano di venire costantemente soddisfatti e validati e, quando questo non accade, sono sconcertati e furiosi. Sono infatti soggetti che generalmente mancano di empatia e hanno difficoltà a riconoscere i desideri e i sentimenti degli altri. Ciò può sfociare nello sfruttamento, cosciente o involontario, degli altri, e può portarli ad esigere da essi grande dedizione, abusandone senza riguardo per le conseguenze sulle loro vite.
Anche in questo caso, le ricorrenze sintomatiche con il personaggio di Dutch sembrano evidenti. Carismatico e affascinante, egli ricopre un ruolo di leadership all’interno della propria banda, la quale porta addirittura il suo nome, e tiene molto alla fede, alla lealtà e alla dedizione dei membri nei suoi confronti. Egli tenta costantemente di apparire come un leader benevolo e premuroso, preoccupandosi che il gruppo riponga sempre in lui massima stima e fiducia. In realtà, la scarsa empatia che caratterizza gli individui con disturbo narcisistico rende però Dutch poco interessato ai desideri e alle necessità della propria squadra e pertanto, come la trama stessa fa emergere nel corso del gioco, egli pianifica le mosse della banda in virtù dei propri fini egoistici, volti soprattutto a preservare il proprio stile di vita e mantenere controllo e potere sulla propria famiglia di fuorilegge. Come molti narcisisti, Dutch non riesce a gestire la frustrazione di essere messo in discussione, infuriandosi davanti ad ogni piccola insubordinazione secondo quella che viene solitamente definita ferita narcisistica.
Ciò può essere determinato, come rimarcato in precedenza, da un’autostima essenzialmente bassa, per cui l’individuo ha bisogno di costante validazione e ammirazione da parte degli altri, in particolare dalla propria cerchia sociale, per sentirsi importante. Non è un caso, quindi, che Dutch ricopra un ruolo così autorevole all’interno della propria banda, di cui è capo, padre e persino leader dai tratti filosofico-spirituali.
Concludendo, alla luce delle due ipotesi diagnostiche prese in esame e dei dati raccolti, è possibile stabilire la prevalenza di un disturbo antisociale di personalità con compresenza di tratti narcisistici importanti. Dutch è infatti maggiormente caratterizzato da un forte comportamento impulsivo e orientato alla criminalità, che spesso lo porta a compiere azioni volte a tutelare il proprio ruolo di leader, più che a proteggere il suo ego, che è comunque estremamente amplificato. Del disturbo narcisistico di personalità condivide infatti un sé grandioso ed un bisogno di ammirazione da parte degli altri, agli occhi dei quali cerca di apparire sempre favorevolmente. La sua essenziale mancanza di empatia, caratteristica di entrambi i disturbi presi in esame, lo rende però estremamente irresponsabile verso i membri della sua banda, mettendoli costantemente in pericolo. Oltre a questo, l’assenza di empatia lo porta spesso a falsificare e, persino, a mimare le proprie emozioni, manifestando sentimenti che in realtà, fondamentalmente, non prova.
La sua spregiudicatezza, disonestà e impulsività lo rendono essenzialmente un esaltato, che sfrutta il suo ruolo all’interno della banda per perpetrare i propri fini egoistici, non tanto per un concreto bisogno materiale – come potrebbe essere quello di arricchirsi o sopravvivere – quanto piuttosto per un proprio piacere personale fondamentale: quello di essere un fuorilegge.
Alla fine, sarà proprio la natura psicologicamente problematica di Dutch a condurre la banda alla propria triste sorte; abbandonata ogni lealtà verso i suoi membri e amici più fedeli e senza più nessuno da governare, Dutch si darà alla macchia, passando di banda in banda nel tentativo di recuperare la propria posizione ed il proprio stile di vita, i suoi giorni di gloria ormai un lontano ricordo. Fintanto che la legge, o qualche vecchio amico, non lo ritrovino.