Paesini irreali, sentimenti alla buona e l’arrivo delle feste: c’è davvero tutto all’interno di Un castello per Natale, su Netflix
Sotto le feste il genere che funziona di più è quello romantico. Tantissime rom-com sono ambientate durante il periodo natalizio, offrendo un’atmosfera magica all’amore pronto a sbocciare, che potrà farlo tra fiocchi di neve, cori festivi e alberi illuminati. Se ai buoni sentimenti che nascono nel periodo di Natale si vanno ad aggiungere anche dei reali e un castello, allora il gioco è fatto. È il caso di Un castello per Natale, film Netflix dal 26 novembre sulla piattaforma che agglomera al proprio interno esattamente tutto ciò che di più zuccheroso e romantico sia mai stato concepito.
A fare da ciliegina sulla torta è il mestiere di scrittrice della sua protagonista, il suo essere una donna divorziata che ha appena fatto morire l’eroe sentimentale dei suoi romanzi e che come introduzione alla sua saga letteraria ha inciso le parole: “Credete all’amore a prima vista? Io no.”. Dettagli significativi ai fini della costruzione e comprensione di un’operazione cinematografica come Un castello per Natale, che non richiede nulla di più se non il buon cuore dello spettatore e il suo voler credere a quelle che si presentano come favole folkloristiche da fruire durante il periodo della Vigilia.
- Leggi anche: 5 film non (troppo) mainstream da vedere a Natale
Un castello per Natale nei territori scozzesi
È infatti spostandosi dall’America alla Scozia che la scrittrice Sophia Brown (Brooke Shields) ritroverà la sua ispirazione, la sua famiglia e le proprie origini. Tutte all’interno di un cognome che aveva abbandonato da tempo e che le era appartenuto da nubile, che la lega al ricordo di un padre di cui vuole onorare la memoria. È acquistando il castello di fronte a cui il genitore abitava che la donna vuole riconciliarsi con i suoi familiari, e in cui spera di poter scrivere riparando a quello che i fan dei suoi libri hanno ritenuto come un tradimento – ossia la morte del già citato personaggio romantico. Ma sarà Sophie stessa a trovare tra le stanze del palazzo regale un Duca (Cary Elwes) lontano da qualsiasi perfezione, burbero e scontroso eppure dal cuore d’oro, quello di cui finirà per innamorarsi.
L’aria scozzese del film contribuisce alla delineazione di un clima bonario e caratteristico, che ricorda immediatamente tante di quelle pellicole passate sulla TV generalista e che hanno conquistato l’attenzione di spettatori assonnati dopo un abbondante pranzo domenicale o di signore intente a cucire a maglia. La prevedibilità di Un castello per Natale è studiata a tavolino per non essere mai originale rispetto ai canoni che ci si aspetta debba seguire e che ricalcano con accortezza le intenzioni fiabesche e spesso infantili di certi tipi di prodotto.
Un mondo irreale quello che viene riprodotto all’interno del film Netflix, il quale inganna lo spettatore su paesini in cui tutti si conoscono dall’infanzia e in cui ognuno contribuisce ad aumentare la felicità dell’altro, fatti appositamente per trasmettere la sensazione di un universo inesistente che appartiene solamente a quello della fantasia.
I volti di Brooke Shields e Cary Elwes
Un paese incantato quello in cui la protagonista Sophie si reca, come sospeso nel tempo, dove la comicità delle scene e i battibecchi col suo futuro principe hanno tutta l’artificiosità buffa e impacciata di queste operazioni, che potrebbero però tranquillamente conquistare zie attempate e nonne affettuose. La peculiarità del cast richiama inoltre un certo cinema popolare ormai andato, un ricordo lontano per gli spettatori che in TV vedevano i volti giovanili e rinomati nel cinema pop anni Ottanta di Brooke Shields e Cary Elwes.
Lei interprete di Emmeline in Laguna Blu, lui il principe de La storia fantastica: insieme una coppia che riaccende nei ricordi un vecchio panorama cinematografico, più innovativo di quello che promette d’essere Un castello per Natale. Ma, in ogni caso, espressione anche assieme di un desiderio di attivare nella mente di spettatori di età più avanzata un certo languore, quello della rimembranza di cult andati che vengono come uniti dalla fusione tra i due protagonisti.
Con leggende cavalleresche, ispirazioni per romanzi pronti a diventare bestseller e un cameo di Drew Barrymore nel ruolo di se stessa – momento effettivamente imbattibile all’interno del film – Un castello per Natale è tutto ciò che la televisione sui canali secondari propina e che potete trovare (purtroppo?) facilmente anche su Netflix. Una pellicola per anime tenere, ma anche estremante indulgenti, di quelle che sanno essere buone tutto l’anno e non solamente a Natale.
Un castello per Natale è su Netflix.