Quando l’istinto materno è portato all’estremo
Tra battaglie cruente, spiedini di soldati al forno e teletrasporti improbabili, c’è tempo per una riflessione su uno dei personaggi che sta avendo un ruolo preponderante in questa settima stagione di Game of Thrones. Regina, spietata stratega, ma soprattutto donna e madre. C’è chi la apprezza, c’è chi la odia. Al di là della coerente interpretazione di Lena Headey, la Cersei del TV Show è un personaggio particolare e complesso. Quando l’amore incondizionato di una madre incontra un maniacale senso del controllo, la voglia di dominare su tutti e di essere la migliore, nasce un mix esplosivo, distruttivo quasi come l’altofuoco che tanto piace alla Regina Madre dei Sette Regni. Ma lei non è l’unica madre degenere (per amore) che vediamo scorrazzare tra le serie TV che occupano i nostri piccoli schermi. Vediamo quindi di analizzarne una manciata delle più… “materne”, incominciando proprio da lei, la numero uno.
Cersei Lannister – Game of Thrones
L’amore che Cersei Lannister prova per i propri figli è illimitato e, a volte, inquietante. La Lannister che siede sul trono più ambito del mondo è la madre degenere per antonomasia. Disposta a tutto pur di proteggere i suoi figli, è capace di dar vita a lotte sanguinose e morti dolorose. All’apparenza fredda, calcolatrice e vendicativa, l’abbiamo vista “spogliarsi” letteralmente di dignità e regalità, l’abbiamo vista umiliata e derisa, ma l’abbiamo vista anche rialzarsi e reagire.
Mettere al mondo tre figli su cui pesa come spada di Damocle una profezia che ne delinea la prematura dipartita, rende il personaggio di Cersei forte e determinato, ma allo stesso tempo romantico e fragile. Emblematica, infatti, anche la sua reazione davanti alla morte dei figli. Disperazione allo spirare di Joffrey, morto tra i dolori atroci provocati dal veleno; rabbia e sconforto alla notizia della morte di Myrcella, altro veleno; stesso epilogo ed infine rassegnazione alla morte di Tommen, il più dolce tra i tre, come lei stessa soleva definirlo. Al suicidio dell’ultimo figlio, Cersei ha visto la profezia avverarsi e concludersi. Quindi la decisione di dedicarsi a chi è ancora “sangue e carne”, per cercare di creare una discendenza che regni per secoli.
Ellaria Sand – Game of Thrones
Rimaniamo sempre su Westeros, e in particolare a Dorne, che con il caldo di questi giorni è gemellato a ogni città di Italia. “Sand” è il cognome che a Dorne denota i bastardi. Ma, come ormai abbiamo imparato, essere bastardi nel mondo creato da George R. R. Martin è spesso l’asso nella manica per distinguersi e diventare qualcuno. Ellaria ne è l’esempio: affascinante, scaltra e con un cinismo non dissimile da quello di Cersei. Le sue figlie sono certamente meno indifese di Myrcella e Tommen. Conosciute come le Serpi delle Sabbie, le guerriere dorniane non sono state rese con giustizia nella trasposizione (che, tra le altre cose, ne ha inserite molte meno).
Ellaria, nonostante la giovane età delle figlie, riesce a coinvolgerle in un complotto che decreterà la fine dell’intera dinastia Martell. È infatti proprio grazie all’aiuto delle figlie che riesce ad uccidere sia Doran, che il figlio ed erede Trystane. In questo modo è Ellaria, la bastarda delle sabbie, ad avere il controllo di Dorne e a schierarsi con un’altra madre (ma di draghi), Daenerys Targaryen, progettando e tramando una vendetta concreta contro Cersei. Cosa che però, al momento, sembra lontana dal realizzarsi. Complotti ed omicidi di parenti, non proprio il massimo del buon esempio e dei sani principi per una madre, non trovate?
Caterina de’ Medici – Reign
Altra madre, altro regno, altra profezia. Siamo in Francia, nel periodo in cui Maria Stuarda, regina di Scozia, si trova al castello di Re Enrico II, per consolidare il patto tra i due Paesi attraverso il matrimonio con l’erede al trono Francesco. Il matrimonio e la storia tra i due ragazzi viene da subito ostacolata dalla madre del ragazzo, Caterina de’ Medici, che come guida nel labirinto di intrighi che è la corte, si rivolge al suo consulente di fiducia, il veggente Nostradamus.
Quest’ultimo la terrorizza con una profezia, secondo cui il matrimonio con Mary porterà Francesco alla morte. Caterina è perciò decisa a salvare suo figlio a qualunque costo. Dal veleno ai sicari, fa di tutto per uccidere la giovane scozzese, incurante dell’amore del figlio nei confronti della ragazza. La sua cattura e la sua prigionia sembrano essere l’ovvia conseguenza alle sue trame. Superstizione e istinto materno muovono all’azione una donna astuta, intelligente e determinata.
Carrie Hopewell – Banshee
È ormai risaputo che a Banshee niente è quello che sembra, neanche una innocua casalinga di buona famiglia. Il suo vero nome è Anastasia ed è la figlia del boss mafioso ucraino Rabbit. Dopo la fuga dal padre in compagnia del suo amato, con annessa rapina di diamanti, riesce a scappare ed evitare di essere arrestata insieme all’uomo. Il cambio di identità in Carrie ed il trasferimento la porta a crearsi una famiglia. Dopo una serie di peripezie, tuttavia, la vera identità di Carrie viene a galla.
Supponiamo che lo stupore nello scoprire che la propria madre sia in grado di svaligiare una banca anche da bendata e maneggiare senza problemi qualunque arma (persino un lanciafiamme) come un provetto sicario non sia poco. A ciò si aggiunge il fatto di essere ricercata dalla polizia in diversi stati e la questione, ancora più intricata, del “nonno misterioso”. Quando si dice che fare la mamma è il mestiere più difficile del mondo…
Aslaug – Vikings
Al di là delle differenze abissali di cultura e tradizioni tra il popolo vichingo e qualsiasi altro più “civilizzato”, il rapporto tra genitori e figli è una costante che, in modi diversi, si ripropone in diverse famiglie, siano esse di pescatori o regnanti. Severo ma dolce quello di Ragnar con tutti i propri figli, indistintamente, avuti dalle due mogli. Protettivo e amorevole quello di Lagertha, la prima delle due mogli. La seconda moglie, invece, riesce a dare alla luce quattro maschi, tre dei quali in perfetta salute, mentre l’ultimo nasce invece storpio. Ivar senz’ossa nasce con una malattia che non gli permette di camminare ed è quindi costretto a strisciare sulle braccia se nessuno lo porta sulle spalle o lo traina.
Dalla decisione di Ragnar di abbandonarlo ancora in fasce, al pianto disperato del neonato, fino al ritrovo da parte della madre, il destino del piccolo Ivar sembra essere segnato. La madre Aslaug però se ne prende cura quasi come fosse l’unico figlio, lo accudisce amorevolmente e lo preserva da ogni pericolo. Così facendo, Ivar sembra crescere “rammollito” e continuo bersaglio dei fratelli che lo deridono e lo apostrofano come “cocco di mamma”. L’eccessiva protezione da parte della madre non ha aiutato il ragazzo nel suo ingresso al mondo vichingo degli uomini, anche se nell’ultima stagione ha dato prova delle sue abilità e tutto sembra far pensare che anche nella prossima avrà un ruolo preponderante.
Catelyn Stark – Game of Thrones
Questa volta non ci riferiamo tanto alla serie TV, quanto direttamente alla saga di romanzi di Martin. Catelyn, rediviva in Lady Stoneheart, è una sorta di spirito di vendetta. Alcune scelte sbagliate hanno condotto sia lei che i suoi adorati figli alla morte, morte che non le ha impedito di avere la sua rivincita.
Unitasi alla compagnia di reietti che comprende anche Beric Dondarrion, colui che l’ha riportata in vita, il suo unico scopo è uccidere ogni Frey che abbia la sfortuna di incontrarla nel suo cammino. Non esiste pietà nei suoi occhi, né nei suoi gesti. L’essere spietata è forse un modo per dare giustizia alla sua (sfortunata, ma non troppo) prole. E come darle torto?
Laura Wyatt – Quantico
Bella, ricca e veramente degenere. La madre di Shelby appare nella serie come un colpo di scena del tutto inaspettato. La giovane recluta dell’FBI ha infatti da sempre creduto di essere rimasta orfana l’11 settembre, poiché i suoi genitori erano stati coinvolti nell’attentato terroristico. Tuttavia Laura, insieme al marito, Glen, si ripresenta alla figlia a distanza di diversi anni. Insieme alla sua presenza, arriva anche la spiegazione del perché abbia fatto credere alla figlia di essere rimasta orfana.
La decisione non è stata di certo semplice, ma sembrava essere la soluzione migliore per proteggere la figlia da trame e complotti in cui si trovavano coinvolti. E inscenare la propria morte pareva essere l’unico modo per permettere alla figlia di condurre una vita del tutto normale. Dopo il ricongiungimento, tuttavia, viene svelato, grazie anche all’aiuto di un’altra recluta, Caleb, l’ennesimo inganno ai danni di Shelby. Laura non è affatto quella che vorrebbe far credere di essere e non paga di aver tenuta nascosta la propria sopravvivenza alla sua stessa prole, ora torna soltanto per ingannarla ancora e… sparire di nuovo.