Black Knight: cappa e spada nel mondo degli Avengers
Parlare di Black Knight implica chiedere ai lettori di fumetti una sospensione dell’incredulità maggiore del solito. L’erede di un cavaliere della Tavola Rotonda membro dei Vendicatori? Davvero? Certo, se nelle fila degli Avengers ci sono stati soggetti come Spadaccino e Kid Due Pistole, allora anche il Cavaliere Nero può avere il proprio ruolo di rilievo.
Tuttavia ci troviamo di fronte a un personaggio diverso dal solito. Vuoi per la sua storia editoriale, forse figlia della necessità di riciclare qualche idea del periodo della Golden Age, vuoi per la sua capacità di utilizzare con disinvoltura una spada magica in mezzo a conflitti cosmici contro alieni invasori e viaggiatori del tempo. Nuff said!
Eppure funzionava. A modo suo la “purezza” del personaggio, fedele a ideali di amore cortese e cavallereschi, ne faceva uno dei soggetti più carismatici tra le fila dei Vendicatori. Anche per questo il fatto che sia stato scelto Kit Harington per interpretarlo suscita qualche perplessità. Anche se passare da Game of Thrones a Camelot il passo è breve.
Vedremo se il fu Jon Snow saprà dare una valida interpretazione di Black Knight, al secolo Dane Whitman. Nel frattempo sarà bene ripassare un po’ la storia del Cavaliere Nero. Anzi, dei Cavalieri Neri, dato che sotto questo nome si sono riuniti personaggi diversi, ognuno con la propria storia e il proprio obiettivo.
Storia editoriale: dal Cavaliere nero della Golden Age, al Black Knight degli Avengers
Il personaggio del Cavaliere Nero apparve per la prima volta sul finire della Golden Age del fumetto. Siamo nel 1955 quando Stan Lee, con l’aiuto di Joseph Maneely, diede vita al personaggio di Sir Percy di Scandia. Siamo in un periodo in cui per l’allora Atlas Comics era facile pensare a diversi generi, senza preoccuparsi troppo di racchiudere in un unico universo narrativo le proprie storie.
Non deve perciò sorprendere che una casa editrice nota soprattutto per le avventure di supereroi come Captain America scegliesse di dare vita a un’avventura cavalleresca ambientata alla corte di Re Artù, dove era possibile vedere spade magiche e stregoni al centro della vicenda.
Black Knight Vol 1. durò solo cinque numeri, ma la run era comunque apprezzabile nell’insieme dando al personaggio una storia completa e gettando le basi per quello che sarebbe stato, molto anni dopo, l’eroe parte del Marvel Universe.
La successiva incarnazione del Cavaliere Nero in realtà ebbe poco a che fare con il suo predecessore. Nathan Garrett comparve per la priva volta nel 1964, su Tales to Astonish #52. Si trattava di un villain nemico di Henry Pym (l’originale Ant-Man) che, dopo aver fallito nell’ereditare il titolo del proprio antenato Sir Percy, decideva di diventare un criminale, assumendo l’identità di Black Knight per vendere segreti militari ai comunisti cinesi. Può sembrare strano, ma era una dinamica tipica della Silver Age e dei fumetti di Giant Man in particolare, venati ancora da un certo “maccartismo” per il terrore rosso.
Garrett mantenne l’alias di Cavaliere Nero per qualche anno, scontrandosi a più riprese con diversi membri dei Vendicatori e alleandosi col Barone Zemo. Nonostante tutto il personaggio non è certo ricordato come uno dei villain più iconici del Marvel Universe.
La redenzione per Black Knight arriverà solo qualche anno più tardi. Siamo nel 1967 quando Roy Thomas e John Buscema decidono di togliere il personaggio dalla naftalina e metterlo in scena al fianco degli Avengers sul volume #47. Viene così creato Dane Whitman, l’eroe che più a lungo si è distinto con il nome di Cavaliere Nero, diventando abbastanza popolare proprio per la sua militanza negli Avengers e per essere stato il motore degli eventi che avrebbero portato al famoso ciclo Vendicatori Vs Difensori.
Sono poche le serie dedicate al Cavaliere Nero, appena quattro, tra cui una molto sfortunata nel 2010 chiusa dopo appena un numero. Degna di nota è stata la run del 2016, in cui per la prima volta Dane Whitman è stato a tutti gli effetti il protagonista della vicenda. Ma anche in questo caso la durata è stata breve. Che il nuovo ruolo nel cast degli Eterni possa ridare nuova linfa editoriale al personaggio?
Storia del personaggio: l’eredità della Lama d’ebano
La storia del Cavaliere Nero si intreccia a doppio filo con quella di una potente arma leggendaria, la Lama d’Ebano. Creata da Merlino (sì, quel Merlino!) dal ferro di un meteorite questa spada magica possiede una propria volontà, insieme a un numero vasto di grandi poteri.
Il primo a brandire la spada fu anche l’originale Black Knight, Sir Percy di Scandia, il quale ottenne l’arma dal per poter contrastare Mordred, nipote di re Artù e principale nemico di Camelot. Sir Percy perirà nello scontro contro il proprio rivale, ma il suo spirito sarà indissolubilmente legato alla spada. Sarà lui stesso a donare l’arma al figlio, passandogli anche il titolo di Cavaliere Nero.
La potente Lama, tuttavia, porta con sé una particolare maledizione. Essendo legata al portatore e avendo una propria volontà essa è in grado di assorbire le emozioni di chi la brandisce. Questo implica che compiendo buone azioni la Lama si mantiene un’arma del bene, pura e nobile. In caso contrario essa assorbe una volontà maligna, che solo una grande forza di volontà può contrastare.
Nella sua lotta contro Mordred il pur onorevole Sir Percy aveva versato molto sangue, imprimendo la spada di una volontà nefasta, capace di soggiogare anche il portatore e farne un’estensione della spada. Sir Percy divenne quindi desideroso solo di tagliare e uccidere tutto ciò che incontrava.
Nei secoli la Lama d’Ebano e il titolo di Cavaliere Nero con essa passarono più e più volte di mano. Questo fino ad arrivare al Secolo XX, quando lo spirito di Sir Percy chiese a Nathan Garrett di diventare un paladino del bene. Garrett tuttavia si dimostrò incapace di impugnare la spada, cosa che causò un profondo moto di frustrazione in lui.
Assunta comunque l’identità di Black Knight grazie a un equipaggiamento tecnologico, iniziò a lavorare come spia comunista, lottando a più riprese con gli Avengers. In seguito a uno scontro con Iron Man finito malamente, Garrett scelse di fingere la sua morte e far perdere le sue tracce. Stanco della vita del criminale si ritirò a vita privata finché, in punto di morte, decise di rivelare a suo nipote Dane Whitman l’ubicazione della leggendaria Lama d’Ebano.
Dane è giovane fisico, nutrito di ideali cavallereschi e un forte senso dell’onore, degno di impugnare la spada dei suoi avi. Deciso a essere una forza del bene accetta di unirsi a una nuova incarnazione dei Signori del Male solo per poterli distruggere dall’interno.
In seguito rivelerà i suoi piani e chiederà agli Avengers di diventare parte del team, ma nonostante l’aiuto fornito agli eroi il gruppo stenterà a fidarsi del nuovo Cavaliere Nero. Solo il suo aiuto nella lotta contro Kang il Conquistatore convincerà i Più Potenti Eroi della Terra ad accettarlo.
I primi anni da eroe di Dane non sono però particolarmente fortunati. In una missione con i Difensori il giovane Black Knight viene ingannato dall’Incantatrice che riesce a trasformarlo in una statua con un bacio, bloccando il suo spirito sul piano astrale. Qui verrà raggiunto dal Doctor Strange, il quale tenterà di riportarlo indietro con l’aiuto dell’Occhio di Avalon, artefatto magico diviso in sei frammenti. Dopo un’incomprensione coi Vendicatori e uno scontro, i due gruppi riescono a collaborare per ricostruire l’Occhio e tentare di riportare Dane indietro.
Lo spirito del Cavaliere Nero si era nel frattempo incarnato nel suo antenato del Secolo XII, nel quale resterà per lungo tempo, combattendo in sua vece la Prima Crociata. Nonostante questo Dane riuscirà a tornare nel presente dopo diverse avventure combattute in epoca medievale, unendosi ancora una volta agli Avengers. Le sue abilità tecnologiche, la sua conoscenza della fisica e le sue abilità si riveleranno fondamentali per i Vendicatori in diverse occasioni, come nel nuovo scontro con i Signori del Male.
Purtroppo la maledizione della Lama d’Ebano riprenderà vigore a causa di un’avventura andata male con Namor. Quando il Sub-Mariner userà la spada nera per uccidere sua moglie mutata in un mostro, il potere maligno della Lama si risveglierà. Questo porterà poco alla volta Dane verso la follia. Sarà grazie all’aiuto del Doctor Strange se riuscirà a tenere a bada per un po’ la malignità dell’arma. Tuttavia alla lunga i poteri della Lama tramuteranno ancora una volta in pietra Dane. Per spezzare la maledizione tuttavia dovrà intervenire il suo antenato Sir Percy.
Al suo ritorno nelle fila dei Vendicatori Dane sceglierà di accantonare la Lama, preferendole una “spada neurale” di sua invenzione. Proprio con questa arma affronterà anche la missione Tempesta nella Galassia e ucciderà l’Intelligenza Suprema Kree.
Gli ultimi anni con gli Avengers vedranno Dane coinvolto più in azioni amorose che in avventure eroiche. Prima il fisico si innamorerà dell’Inumana Crystal, moglie dello storico Vendicatore Quicksilver. In una scena straziante il mutante, notoriamente orgoglioso e poco incline al dialogo, pregherà Dane di farsi da parte per poter salvare quel matrimonio e proteggere sua figlia. Cosa che Dane, sorprendentemente, accetterà pur con molto dolore.
Successivamente il Cavaliere Nero intreccerà una relazione con la bellissima Sersi. Nonostante la sincera passione per l’Eterna, Dane si troverà a dover scendere a compromessi con il suo codice morale nella relazione con lei, specie per via del legame psichico che Sersi imporrà al Cavaliere. Le implicazioni di questa scelta saranno enormi, dato che sarà questa la causa scatenante che porterà una versione alternativa di Dane chiamata Proctor a rintracciarlo nella sua realtà. Lo scopo di questo doppio di Black Knight è quello di uccidere ogni versione alternativa di Sersi, rea di averlo lasciato.
Con l’aiuto dei Vendicatori Dane e Sersi riusciranno a sventare la crisi. Tuttavia il prezzo da pagare sarà alto, in quanto l’Eterna perderà il senno, costringendolo a un folle viaggio nel Multiverso. Il senso dell’onore del Cavaliere Nero gli imporrà di seguirla e starle accanto fino alla sua guarigione, anche dopo che l’amore tra i due si era ormai spento del tutto.
Tornato nella nostra realtà abbandonerà il suo ruolo di Vendicatore, unendosi prima agli Eroi in Vendita, quindi al gruppo europeo Excalibur. Entrerà infine nella Euroforce, con la quale affronterà l’Hydra comandata da Steve Rogers, impedendole di prendere il potere in Europa.
Poteri e abilità: domare la maledizione
Per quanto il Cavaliere Nero non sia il più potente degli eroi presente nelle fila dei Vendicatori è innegabile che si sia sempre distinto per una fedeltà, una dedizione alla causa e un senso dell’onore encomiabili. Proprio questa sua caratteristica, oltre al look da guerriero medievale, hanno negli anni conquistato i lettori.
Dane Whitman è stato un uomo capace di rinunciare all’amore provato per Crystal, pur di non essere la causa della fine di un matrimonio. Allo stesso tempo ha deciso di non abbandonare la sua compagna Sersi, nonostante fosse ormai impazzita, seguendola per il Multiverso.
Le sue principali abilità in combattimento sono ovviamente legate alle sue doti di spadaccino. Con l’aiuto di Captain America ha sviluppato anche altre abilità acrobatiche e di combattimento corpo a corpo, diventando un avversario temibile con e senza la propria Lama d’Ebano, fonte di eccezionali poteri.
La lama creata da Merlino è praticamente indistruttibile e in grado di tagliare qualsiasi cosa. Solo l’adamantio, il vibranio e lo stesso ferro meteorico della spada hanno resistito ai suoi poteri. La spada dona al suo portatore l’immunità alla magia, oltre a una sorta di immortalità garantita dall’incantesimo di Merlino. Il portatore della Lama d’Ebano può infatti essere ferito in duello, ma non morire. Questo a meno che non venga colpito da un’altra arma creata da Merlino col ferro celeste.
La spada è dotata di una propria volontà e crea un legame col suo portatore. Questo fa sì che il Cavaliere Nero possa trasportarsi dove si trova la Lama. Dane in alcune occasione si è anche incarnato nel corpo di un suo antenato portatore della spada.
Questi numerosi vantaggi tuttavia sono bilanciati da una terribile maledizione. Un portatore che non sia in grado di dominare la Lama d’Ebano viene infatti poco alla volta risucchiato dalla volontà dell’arma. Questo ne fa una mera estensione dell’arma, desiderosa solo di fendere tutto ciò che gli capita a tiro. Dane è tuttavia riuscito a combattere in più occasioni il potere della spada, benché la cosa gli sia quasi costata la follia e la vita.