Padre, ladro, eroe.
Alle volte è strano pensare a quanto possa essere diversa la percezione esistente tra il lettore di fumetti e lo spettatore di cinecomic.
Piccolo esempio: se chiedete a un fan del Marvel Cinematic Universe il nome di Ant-Man è probabile che vi risponda Scott Lang. Se domandate a un lettore di fumetti la risposta potrebbe essere la stessa, ma corredata da un ricco corollario riguardante i precedenti possessori di quel nome.
Certo, i nomi degli eroi sono eterni e immutabili. Tuttavia gli uomini dietro alle maschere possono cambiare spesso. Lo abbiamo visto con Iron Man, con Cap, persino con Thor. Ecco quindi che neppure il nome di Ant-Man, lo stesso di uno dei membri fondatori dei Vendicatori, è stato proprietà fissa ed immutabile di un solo personaggio. Oltre a Hank Pym, primo eroe “formato formica” dei fumetti Marvel, c’è stato anche un agente S.H.I.E.L.D. noto come Eric O’Grady dentro al costume rosso. Ma, prima di lui, abbiamo avuto appunto Scott Lang, erede diretto del creatore delle particelle Pym.
Ed è su questo Ant-Man che vogliamo concentrarci. Quanto conosciamo, realmente, di questo personaggio e della sua strana carriera? Cerchiamo di scoprirlo insieme.
Storia editoriale: un figlio della Bronze Age
Il personaggio di Scott Lang nacque nel pieno della Bronze Age del fumetto americano, quell’era che molti fan ricollegano alla morte di Gwen Stacy sulle pagine dell’Uomo Ragno. Se la golden era stata la nascita e la silver la sua infanzia, la bronze age diventava la sua adolescenza. Un’adolescenza traumatica, disturbata e piena di problemi, in cui la figura stessa del supereroe non poteva più essere la stessa di prima.
Nel mondo degli eroi con il fallimento di Spidey entrarono anche violenza, compromessi, droga e alcol. I prodromi di questa nuova linea, poco gradita alla CCA, iniziarono già nel 1971, quando per la prima volta su un fumetto dell’Uomo Ragno si fece esplicito riferimento al consumo di droga. Lo stesso anno la DC Comics rilanciò, mostrando al mondo la dipendenza del sidekick di Green Arrow dall’eroina; e, a sua volta, la Casa delle Idee decise di spingersi ancora più in là, con un ciclo di storie di Captain American segnate dalla fine del sogno americano e, soprattutto, con la saga “Demon in a Bottle” del 1979, dove vennero mostrate la depressione e l’alcolismo di Iron Man.
Insomma, gli eroi erano cambiati. Si erano fatti più oscuri, meno naif e, soprattutto, più dipendenti dall’azione, dalla necessità di poter scendere sul campo e combattere. Questo concetto, ben espresso vero il finale del sopracitato ciclo di Iron Man, fu una delle molle per la creazione di un nuovo personaggio, quello di Scott Lang.
Scott fu creato nel Marzo del 1979 da David Michelinie e John Byrne. Michelinie aveva in mente da tempo il ritorno del personaggio di Ant-Man, favorito dal fatto che Hank Pym aveva da tempo sviluppato le personalità di Giant-Man e di Yellowjacket. Il prescelto per questo ritorno fu una figura quasi passata inosservata al momento della sua prima comparsa, un tecnico delle Stark Industries apparso sulle pagine di Avengers (Vol. 1) #181.
L’idea era quella di creare un eroe con un passato per nulla limpido, un genio che si era volto al crimine per riuscire per la scarica di adrenalina dovuta all’idea di infrangere la legge. Questa sua dipendenza dall’azione sarebbe poi stata incanalata nel pericolo e nelle azioni eroiche della sua nuova identità di Ant-Man, in un graduale processo di trasformazione.
L’idea, di per sé, era innovativa, ma le vendite non parvero arridere al personaggio. I due numeri di prova di Marvel Premiere #47 e #48 furono un fallimento, cosa che costrinse Scott Lang a ruoli secondari sulle pagine di Iron Man.
Sarà Tom DeFalco a dargli una seconda chance nel 1982, facendone un comprimario dei Fantastici Quattro. La notorietà del nuovo Ant-Man aumenterà abbastanza da permettere il suo inserimento nella testata di Heroes for Hire e di farne, più o meno nello stesso periodo, un membro dei Vendicatori, almeno fino alla chiusura della testata con il celebre evento “Vendicatori Divisi”, durante il quale troverà la morte.
La dipartita, nel mondo dei fumetti, si sa che non è mai necessariamente definitiva. Il ritorno di Scott Lang avverrà quindi sulle pagine di Avengers: The Children Crusade, dove la figlia Cassie, ormai diventata l’eroina Stature, riuscirà a salvarlo dalla morte.
Il ritorno di Ant-Man in azione avviene su Future Foundation, testata su cui militerà fino agli eventi di AXIS, dopo i quali, grazie al successo ottenuto dal suo film, Scott otterrà la sua prima testata in solitaria, Ant-Man Vol. 2, che durerà per cinque numeri alla fine dei quali, dopo il recente evento Secret Empire, si unirà ai Guardiani della Galassia.
Biografia del personaggio: l’uomo delle seconde occasioni
La vita del futuro Ant-Man non sembra essere di quelle destinate all’eroismo per buona parte della sua vita. Figlio di Robert Lang, Scott nasce in Florida, dove cresce in una casa priva di amore da parte della figura paterna. Il genitore è severo e distaccato, tanto con lui quanto con la sorella Ruth.
Crescendo Scott sviluppa una notevole abilità con le componenti elettroniche, diventando da adulto un abile ingegnere. Il matrimonio con Peggy Rae darà alla luce sua figlia, l’amatissima Cassie Lang, con cui intratterrà sempre un rapporto speciale, desideroso di non essere come il genitore. Sarà proprio l’affetto verso la figlia a spingerlo prima al crimine e poi all’attività eroica.
Incapace di sostenere la famiglia come vorrebbe, convinto che il suo talento vada sprecato e desideroso di migliorare la sua vita e quella dei suoi cari, decide di darsi al furto. Le sue notevoli capacità in campo elettronico gli permettono di eludere i più sofisticati sistemi d’allarme, cosa che tuttavia non gli impedirà di essere catturato.
Dopo la condanna in tribunale, Peggy chiederà il divorzio, mentre sua figlia verrà adottata da Ruth e dal suo compagno. Gli anni in prigione passeranno in fretta: uscito per buona condotta verrà assunto da Tony Stark in persona per migliorare gli impianti di sicurezza dell’Avenger’s Mansion, cosa che porterà poi alla nascita di una lunga amicizia col miliardario mecenate dei Vendicatori.
L’amore per la figlia Cassie e la speranza di redimersi per poter ricostruire la propria famiglia si scontreranno però con i problemi della bambina. Cassie soffre di una rara malattia cardiaca, curabile solo dalla dottoressa Erica Sondheim, rapita dal CEO delle Cross Technological Enterprises, Darren Cross. Per poter salvare la bambina Scott torna alla sua vecchia vita da ladro, ma non sono soldi e gioielli il suo obiettivo questa volta: penetra nella casa di Hank Pym, l’originale Ant-Man, sottraendogli il costume e l’attrezzatura, riuscendo quindi a salvare la dottoressa Sondheim e sua figlia.
Finita la missione con successo Scott decide di consegnarsi a Pym, intenzionato a pagare il proprio debito alla giustizia per il suo furto, ma con sua enorme sorpresa lo scienziato decide di regalargli l’attrezzatura, nominandolo di fatto nuovo Ant-Man.
Alla sua vita di padre e ingegnere si affianca così quella di avventuriero, collaborando con diversi supereoi, tra cui spicca Iron Man, al quale rivelerà che il criminale Spymaster aveva sottratto i progetti della corazza (dando il via, di fatto, alla Guerra delle Armature). Dopo che la scalata ostile alla Stark International da parte di Obadiah Stane avrà successo, Scott lascerà il suo lavoro, mettendosi in proprio e collaborando con i Fantastici Quattro per un po’ di tempo.
Le cose, tuttavia, non vanno bene come potrebbe sembrare. Oberato dai debiti e ufficialmente senza lavoro, Scott perde l’affidamento di Cassie. Per poterlo aiutare a rimettersi in carreggiata i Vendicatori lo invitano a far parte del loro gruppo, facendone un membro ufficiale, con cui resterà fino al fatidico giorno in cui il redivivo Fante di Cuori, eroe dato per disperso tempo prima, si presenterà nel giardino della Mansion.
Scott, felice e confuso all’idea di rivedere il vecchio amico, gli andrà incontro, poco prima che l’eroe esploda, portandolo con sé e, apparentemente, disintegrandolo. Sembra sia la fine per il secondo Ant-Man, tuttavia non è così. Scott è stato salvato dai Giovani Vendicatori, un gruppo di adolescenti che desidera emulare gli Eroi più Potenti della Terra, in cui milita anche sua figlia Cassie, ora divenuta l’eroina Stature.
Se per Ant-Man sono passati solo pochi istanti, Cassie può riabbracciare il padre dopo anni di separazione. Il ricongiungimento dura tuttavia poco: la ragazza viene uccisa nel corso di uno scontro col Dottor Destino, lasciando a Scott solo il desiderio di vendicarsi. Per poterlo fare l’eroe si unisce alla Future Foundation, un’organizzazione creata dai Fantastici Quattro, con lo scopo di poter affrontare Destino e vendicare la figlia.
Inaspettatamente sarà lo stesso Victor Von Doom, convertito al bene durante gli eventi di AXIS, a riportare in vita Cassie, allo scopo di fare ammenda verso Scott. Il ritorno della figlia cambia le carte in tavola: Ant-Man decide di “mettere la testa a posto”, fondando la Ant-Man Security Solutions, allo scopo di poter dare a Cassie una vita stabile e serena, poter essere presente per lei come suo padre non era stato. Con Cassie ormai distante dal mondo degli eroi Ant-Man sembra aver raggiunto un proprio equilibrio, che tuttavia viene sconvolto prima dagli eventi di Secret Wars II e, successivamente, da quelli di Secret Empire.
Con la versione malvagia di Captain America al comando dell’Hydra, il governo degli Stati Uniti inizia una feroce caccia agli eroi non allineati al nuovo Leader Supremo. Tra questi c’è anche Scott, che si è unito alla Resistenza fondata da Occhio di Falco. Nonostante abbia coscienziosamente deciso di far espatriare la figlia, mandandola a studiare in Francia, l’Hydra riesce comunque a ritrovarla, ponendo Scott di fronte a un perfido aut-aut: la vita di Cassie o quella dei membri della Resistenza. Ant-Man, straziato, non ha scelta: consegna a Steve Rogers l’ubicazione degli eroi rimasti, assistendo a quella che sembra essere la fine per i suoi compagni per mano del redivivo Hulk, posto sotto il controllo dell’Hydra.
Quando il vero Steve Rogers riesce a tornare e sconfiggere la sua controparte fascista, Scott sembra non avere più un futuro sul pianeta Terra: ha tradito amici e alleati, sua figlia Cassie non riesce più a guardarlo in faccia dopo quello che ha fatto. La sua carriera come eroe pare finita: sceglie perciò la fuga, nascondendosi nella navicella dei Guardiani della Galassia. Una volta scoperto riceverà l’offerta di unirsi al gruppo guidato da Peter Quill, cosa che accetterà volentieri, consapevole che la vita gli ha consegnato, ancora una volta, una seconda occasione per ricominciare.
Poteri e abilità: il ladro formato formica
Parlare dei poteri di Scott Lang è abbastanza semplice. Pur essendo un semplice umano, Scott riesce grazie alle particelle Pym a cambiare le proprie dimensioni, diventando piccolo quanto una formica.
Nonostante questo la sua forza fisica resta invariata, e ciò gli permette di sferrare colpi terribili contro i propri nemici. Immaginate un pugno tirato a dimensione formica direttamente contro il cervello umano. Un colpo da KO senza appello. Questa sua capacità ha avuto spesso diverse applicazioni in battaglia, tra cui resta particolarmente famosa la combo con Occhio di Falco, oltre che per le tante azioni di infiltrazione.
Nonostante le iniziali difficoltà nel controllo delle Particelle Pym, Scott è in seguito riuscito a sfruttarle a dovere, imparando a cambiare la propria statura a piacimento. Le particelle Pym consentono in teoria anche di ingrandirsi fino a diventare un gigante, cosa che tuttavia Scott ha utilizzato relativamente poco negli anni.
Il suo costume, lo stesso progettato e usato in passato da Hank Pym, è dotato di diversi accessori che gli consentono di respirare in assenza di ossigeno, di comunicare con gli insetti e vedere al buio.
Oltre a questo Scott è un abilissimo ingegnere elettronico e un ladro di prima categoria, fattori rivelatisi molto utili nel corso di molte avventure sotto copertura al fianco delle diverse formazioni di eroi in cui ha militato.