L’ibrido uomo-macchina
Negli ultimi mesi, fin da quando hanno cominciato a circolare in rete i primi trailer della Justice League, il grande pubblico si è interrogato sui vari personaggi che si stavano riunendo intorno a Batman.
Se per Wonder Woman, Flash e Aquaman sono stati utili rispettivamente il film dedicato alla supereroina, la serie sull’uomo più veloce della luce e il fatto che a interpretare il sovrano atlantideo fosse Jason Momoa, per Cyborg – il personaggio meno conosciuto della squadra – il pubblico ha riscontrato qualche difficoltà nel riconoscerlo.
Quindi, noi di Stay Nerd, abbiamo ritenuto fosse il caso di raccontarvi le origini di questo personaggio metà uomo e metà macchina.
Cominciamo da quanto abbiamo visto nel film (no spoiler, tranquilli).
Victor Stone è un ragazzo prodigio, talento del football con un cervello da genio a cui vengono impiantate delle componenti meccaniche in seguito ad un non proprio ben precisato incidente. Queste parti si integrano col suo corpo durante il film: all’inizio infatti lo vediamo titubante sull’utilizzo di questi poteri, mentre man mano che la storia procede la confidenza con le macchine che interagiscono con le sue parti ancora biologiche migliora notevolmente, di pari passo con la fiducia in se stesso.
Altre caratteristiche del Cyborg del film, infatti, sono il suo essere tormentato, l’inspiegato astio nei confronti del padre e la difficile accettazione della sua nuova condizione di ibrido uomo-macchina.
Chi è, quindi, Victor Stone? Qual è la sua storia?
La versione fumettistica di Cyborg è il figlio di Silas ed Elinore Stone, due scienziati dei Laboratori Star (un’organizzazione il cui scopo è migliorare la vita dell’umanità attraverso la ricerca né a scopo commerciale né sotto l’egida del governo). I due, votati al lavoro fino al limite del fanatismo, vedono in loro figlio una cavia potenzialmente perfetta: una tabula rasa su cui operare per anni, in condizioni di studio e ricerca ottimali. Per questo motivo il piccolo Victor viene sottoposto – fin dalla tenera età – a una serie di esperimenti il cui scopo è aumentarne notevolmente le capacità intellettive.
I risultati positivi di questi test si fanno vedere, ovviamente, e Victor Stone sviluppa un’intelligenza superiore. Di pari passo, però, il ragazzo cova un profondo odio nei confronti dei genitori, colpevoli ai suoi occhi di avere da un lato messo il lavoro davanti a tutto e dall’altro di aver sacrificato il loro unico figlio sull’altare della scienza. Anche per questi motivi, Victor si dedicherà anima e corpo alle discipline sportive, prendendo così ulteriormente le distanze dal mondo dei genitori. La strada del successo sportivo è un altro percorso senza limite di velocità per il futuro supereroe: nel giro di pochi anni, prima al college e poi tra i professionisti, Victor dimostra tutto il suo talento per il football, diventando una vera e propria celebrità.
Nei vari momenti fumettistici in cui Cyborg racconta il suo passato, la fase del successo sportivo è sempre velata dal risentimento nei confronti della figura del padre. In fondo, il geniale prodigio del football ha percorso la strada del successo solo per avere l’approvazione dei genitori. Approvazione costantemente negata dalla mancanza di attenzione di questi ultimi per qualsiasi argomento che non fosse strettamente correlato alla ricerca scientifica.
Lo strappo tra genitori e figli verrà poi risolto con il classico espediente alla base della nascita di tanti supereroi: un incidente. Elinor Stone, nel tentativo di aprire un varco per un’altra dimensione, libera un mostro che la divora e fa a pezzi il corpo del figlio, lasciandolo praticamente morto. Sarà quindi Silas Stone, padre del ragazzo, a recuperare i miseri resti di Victor e a renderlo quell’ibrido che tutti conosciamo come Cyborg.
Questo particolare momento, per quanto intenso e pieno di pathos, lascia sempre un certo amaro in bocca: gli sceneggiatori ci mettono di nuovo di fronte a una storia ambivalente, in cui Silas salva il figlio ma in fondo lo fa perché sa che in quel modo lo renderà il suo più grande esperimento.
Ed è così che Victor Stone diventa Cyborg, una perfetta combinazione di uomo e macchina, un ibrido capace di provare sentimenti umani e di essere contemporaneamente connesso con tutti i computer del mondo.
Evoluzione del personaggio
La storia editoriale di Cyborg comincia con il suo ingresso nella squadra de I Giovani Titani, in cui stringerà le prime amicizie e troverà il primo amore della sua vita: Sarah Charles, una dottoressa che lo aiuterà a potenziare ulteriormente le sue componenti meccaniche.
Durante lo scontro con il villain Jericho, Cyborg viene fatto saltare in aria su un missile, ritrovandosi ancora una volta smembrato all’interno dei Laboratori Star. Solo l’intervento dei più grandi scienziati DC permette il recupero della coscienza di Victor Stone, in un corpo però in cui la percentuale umana è estremamente minoritaria. Andando proprio alla ricerca di se stesso e della propria umanità, Victor si fonderà con una razza aliena dall’intelligenza ad alveare chiamata Technis. Questo passaggio è fondamentale perché rappresenta il primo vero stadio evolutivo del personaggio: da “semplice” ibrido uomo macchina a semidio potentissimo, Cyberion. In questa fase la coscienza di Victor è resa dormiente dai Technis, che usano la nuova forma di Cyborg per indebolire i Giovani Titani dall’interno.
Lo scontro tra l’entità aliena e la Justice League porterà a un ulteriore momento evolutivo: gli amici di un tempo e il suo amore di una vita, riusciranno a tirare fuori quanto di umano è rimasto all’interno del corpo di Cyberion, trasferendolo in un’armatura futuristica – tutta interamente dorata – facendo diventare Victor la creatura nota come Omegadrone. A questo punto nulla del ragazzo geniale è rimasto intatto, ponendo ulteriori dubbi sulla natura – umana, aliena, ibrida o solo tecnologica – di questo personaggio.
Poteri e abilità
Il fascino di Victor e delle sue parti meccaniche sta nel continuo tira e molla tra la parte umana e quella meccanica. I poteri di Cyborg, quindi, ricalcano quasi sempre questa dinamica: da un lato la parte tecnologica ha una peculiare capacità di evolversi e modificarsi in base alle esigenze del corpo biologico, e ad esempio, di fronte a una necessità di difesa, l’esoscheletro si comporta di conseguenza, indurendosi e rendendo Victor un tank inamovibile, e quando bisogna passare all’attacco, le braccia possono diventare potentissimi cannoni spara missili, dall’altro lato invece la componente umana – il suo genio smisurato – rendere necessaria la succitata evoluzione ogni qual volta si debba penetrare un sistema informatico, facendo di Victor l’imbattibile hacker del gruppo (i Giovani Titani nella versione a fumetti e la Justice League in quella cinematografica).
La complessità caratteriale di un personaggio come Cyborg, potentissimo sul piano fisico ma perennemente tormentato dal rapporto col padre, dall’interrogarsi sulla sua natura a metà tra uomo e macchina e dal giusto utilizzo dei suoi poteri, è l’altra caratteristica affascinante di questo nuovo supereroe: i suoi poteri inevitabilmente ne risentono – sia in senso negativo che positivo – donandogli la complessità che solo un carattere tormentato riesce ad avere.
Comprimari e nemici principali
Cyborg fa la sua apparizione su I Giovani Titani, dove stringe una forte amicizia con Beast Boy (più o meno la versione DC di Nightcrawler), Raven – fondatrice del supergruppo – e Sarah Simms, insegnante in una classe composta interamente da ragazzi dotati di protesi, che per questo vedono in Victor un fulgido esempio da seguire. La nascita dell’amore con Sarah Charles, scienziata dei Laboratori Star, risale a questa fase editoriale del personaggio e rimarrà una costante per tutta la storia di Cyborg.
Non avendo una sua testata di riferimento, ma apparendo quasi sempre su I Giovani Titani o in qualche spin-off dedicato a un evento particolare, i villain principali di Victor Stone sono gli stessi delle squadre in cui milita, quindi il demone Trigon (motivo per cui viene fondata la squadra dei Teen Titans), I Teen Tyrants (i loro alter ego crudeli) e la razza aliena dei Technis.
Quale futuro per Cyborg
Il materiale di partenza, come avete letto, è tanto ed estremamente variegato. Il rapporto uomo-macchina, l’etica della scienza, la necessità della sperimentazione tecnologica, il rapporto tra genitori e figli e i dubbi morali che dei poteri strabilianti portano con sé, tanto per citare solo i più evidenti. Speriamo che nei prossimi film del DC Extended Universe gli sceneggiatori e i registi riescano a dare il giusto risalto a tutti questi aspetti, facendo di Cyborg un personaggio di primo piano dell’immaginario di riferimento.