Il Circo Barnum è ancora aperto
Il circo di Phineas Taylor Barnum, nel XIX secolo, divenne famoso anche per le decine di creature strane e meravigliose che venivano esposte nei “freak show” all’interno dei suoi tendoni. Nani macrocefali spacciati per folletti, uomini effetti da gigantismo esposti come mostri, donne con le gambe atrofizzate chiamate “sirene” e così via. In tanti pagavano per osservare con i loro occhi tali incredibili bizzarrie. Oggi non ce n’è più bisogno, perché la miseria umana è gratis online.
Uno potrebbe credere che una roba riprovevole come un circo che espone individui sfortunati al pubblico ludibrio sia qualcosa che appartiene al passato. Chi oserebbe oggi mettere dietro una teca di vetro uno sfortunato disabile, spacciarlo per una creatura fantastica, e invitare gente ad osservarlo? Rispetto a due secoli fa, ci siamo evoluti. Certe cose degradanti non sono più consuetudine, direste. Vero?
E invece il circo Barnum è ancora aperto. Anzi, tanti circhi sono ancora aperti. Ogni circo è una pagina di facebook o un profilo twitter o di instagram, dove il Phineas Taylor Barnum di turno raccoglie in giro il disagio di persone diverse da noi, e ce le mette in vetrina. Non vi suona familiare? Scommetto che in tanti vi divertite a deridere le schermate in cui uno o più imbecilli con cultura zero discutono di scie chimiche. O che vi spanciate dal ridere di fronte alle richieste di quelle “mammine” che si domandano se possono farsi una collana con il cordone ombelicale del figlio. Per non parlare di “questi votano!”. Quante volte l’avete scritto sotto le idiozie del solito fondamentalista cattolico che se la prende con gli omosessuali? E adesso che sta arrivando Halloween, i vari circhi Barnum della rete non vedono l’ora di mettere in mostra nei loro tendoni i commenti di quelli che “è la festa del demonio” o “mio figlio ama Gesù, non gliela faccio festeggiare”.
E i “freak show” della rete crescono, accumulando consensi e continuando a mettere in ridicolo e in berlina gente con seri problemi comportamentali, sociali e in alcuni casi anche mentali. Sono certo che seguire queste pagine e commentare con cattiveria certi post vi fa sentire meno miseri, vi fa sentire superiori. Buon per voi. Non che non lo siate, beninteso, ma lo dimostrereste molto di più se la smetteste di frequentare quei circhi Barnum moderni.
A cura di Luigi Bigio Cecchi