Yoshiyuki Sadamoto contro la statua che rappresenta una Comfort Woman: è polemica tra Giappone e Corea del Sud
Il character designer di Neon Genesis Evangelion e Summer Wars, Yoshiyuki Sadamoto è al centro di alcune polemiche che hanno riacceso la mai sopita rivalità tra Giappone e Corea del Sud, per via di una serie di tweet controversi relativi a una statua che raffigura una Comfort Woman, esposta in una mostra attiva al Museo di Arte della Prefettura di Aichi.
Si tratta della scultura di Kim Seo-kyung e Kim Eun-sung, Statue of Peace, del 2011 che rappresenta una “Comfort woman” della Seconda Guerra Mondiale, esposta nella mostra in questione, chiamata “After ‘Freedom of Expression’?”
Si tratta dell’eufemismo con il quale venivano chiamate le donne o le ragazzine coreane costrette a lavorare nei bordelli al servizio dell’esercito giapponese. Nei suoi tweet, Sadamoto ha definito la statua “sporca” e “volgare”, non concedendole alcun valore artistico, ma di semplice propaganda.
“Una volgare statua di una ragazza. Un film che mostra la foto dell’Imperatore del Giappone bruciata e schiacciata sotto i piedi. È indistinguibile dallo stile propagandistico di un certo paese. Non ha assolutamente niente di interessante, bello, commovente o intellettualmente stimolante come ci aspetteremmo di vedere dall’arte moderna. È solo volgare e tediosa.” ha scritto Sadamoto nei suoi tweet.
Le risposte non hanno tardato a presentarsi. Alcuni fan coreani hanno scritto all’artista in giapponese, ma anche dagli stessi fan suoi connazionali non sono mancate le critiche: “La statua di una ragazza che è stata creata come una preghiera per le ragazze che sono state costrette a subire violenza sessuale durante la guerra. Riflette un cuore che desidera delle scuse adeguate. Vari paesi tra cui le Filippine hanno queste statue a loro volta. La sttua dà anche alle donne giapponesi l’opportunità di pensare ai diritti delle donne. E tu la chiami “sporca”?” si legge in uno dei tweet.
Le parole di Sadamoto e le conseguenti proteste, sia dei suoi detrattori, sia di chi come lui invece pensava che fosse giusto rimuovere la statua, hanno portato alla chiusura della mostra, per via della troppa pressione esterna. I curatori hanno descritto tale avvenimento come “il peggior incidente legato alla censura in Giappone dal dopoguerra”.
Stando al Mainichi Shimbun, oltre 700 lamentele sono state ricevute dagli organizzatori della mostra, tra cui alcune minacce che parlavano di “portare una tanica di benzina al museo”, probabilmente riferendosi alla tragedia dell’incendio che ha colpito la Kyoto Animation.
Insomma, non un bel periodo per l’arte giapponese.
(Fonte: Anime News Network)