Come non amare il Trono di Spade e vivere felici
È cominciata. L’invasione delle bacheche di citazioni, meme, foto, video, minacce di morte agli spoileratori, articoli e battute. Esci di casa, abbandoni il telefonino, sbrighi commissioni, fai una passeggiata e puntuale come una bolletta ti piomba la domanda fra capo e collo: “Allora, l’hai vista?!” A quel punto adotti automaticamente lo stesso sorriso congelato che tieni da parte per le domande provenienti dal parentado come “Quando ti fidanzi/sposi/laurei?”, e fai il vago. Sei stato capace di difendere i manga anche quando tutti i tuoi coetanei guardavano con sospetto ogni forma di lettura. Non ti vergogni di avere in camera un modellino limited edition di Gundam e uno di Voltron. Magari sei riuscito a giocare di ruolo (e a dirlo anche in giro) quando questo significava attirarsi attenzioni scomode di bulletti e la classificazione di sfigato. Eppure dire “Non guardo Game of Thrones” proprio non ti riesce.
Perchè lo sai cosa succederà dopo: si volteranno a guardarti con un’espressione sconvolta e delusa, nemmeno avessi detto che passi il tempo libero a cacciare cuccioli di foca. Anzi, quasi ti tenta l’idea di dire che hai l’abitudine di picchiare anziani per fregare loro la pensione all’uscita alle poste, certo che sarebbe comunque meglio. Perchè tu lo sai. Sai ogni dannata congettura su chi siano “le tre teste del drago”, sai che Khal Drogo è morto in modo scemo, che Tyrion ha ucciso suo padre sul cesso, sai come è morta Margery, chi è la Montagna, quanto è tosta Lyanna Mormont, sai tutto. Peccato che non sia stata una tua scelta.
Sono informazioni che sono state subdolamente assorbite a ogni link, condivisione, tag, scambio di battute durante un sushi, un compleanno, qualsiasi occasione sociale. Perfino la parrucchiera guarda Game of Thrones e quel che è peggio è che tutti danno per scontato che anche tu lo adori, solo perchè ti piace “il Medioevo e quelle cose fantasy lì”. A questo punto come fai a spiegarlo? Eppure, sarebbe come presupporre che qualcuno adora Bones perchè era un fan di Buffy. Come dire che sicuramente Luciano De Crescenzo adora Pollon.
Per fortuna il web serve a unire le genti. In pochissimi, però, hanno osato alzare la manina e affermare la loro estraneità al fenomeno. Eppure non dovrebbe essere così difficile, insomma, i gusti sono gusti e certo non si può definire un prodotto “per tutti”. Il fatto è che, mentre quando ammettevi di non guardare Beautiful, Beverly Hills, Grey’s Anatomy et similia, in fondo in fondo o le persone se lo aspettavano o ti faceva piacere sconvolgerle un po’. Tutti i nerd hanno interessi settoriali, precisi e piuttosto stravaganti, quasi per definizione. Questa volta però sono “i tuoi”, il tuo gruppo, la tua tribù, quelli simili a te che devi deludere, schierandoti contro il Trono di Spade. Che siano quelli con cui hai discusso a lungo delle affinità e differenze fra Vulcaniani ed Elfi Alti o quelli che ti hanno ascoltato parlare del tuo videogame preferito anche se nessuno ci aveva mai giocato, sono comunque i tuoi. Solo che improvvisamente ti senti escluso. Succede perchè la normale varietà del gruppo si uniforma e tu… tu sei il te stesso di prima, ed è come se ora ti mancasse un pezzo, un tassello. Come prima cosa, allora, vogliamo dirti che non sei solo. Anzi, probabilmente sei più in compagnia di quanto tu non possa immaginare.
I motivi? Non sono neanche tanto pochi, a pensarci bene. Il primo e più importante potrebbe essere il tipo di approccio ai libri o alle serie TV, o più genericamente alle storie. C’è chi legge/guarda un film per rilassarsi, per smettere di pensare al capo, al prof, al tizio che gli ha rigato la macchina o alla consegna con scadenza “per ieri”. Ora, siamo onesti, al gioco del trono si vince o si muore e principalmente, se stai simpatico al pubblico, se sei buono, carino e puccioso… si muore. E si muore in maniera variegatamente disastrosa. Certo, tutti lo sanno, il mondo è ingiusto, la vita fa schifo e tante cose del genere, ma per quale motivo andarsi a cercare questi principi filosofici anche nei momenti di svago ed evasione? Basta prendere in mano un qualsiasi libro di storia e la maggior parte dei giornali di approfondimento, per trovare questo e molto altro. Eppure il mondo non è solo questo, ragion per cui c’è chi ama leggere il Daniel Pennac de Il paradiso degli orchi, chi l’Alexander McCallSmith de Le lacrime della giraffa. Senza contare che anche il verismo a tutti i costi non è una grande novità letteraria: basta leggere Elsa Morante per ritrovare pagine e pagine di descrizioni e sventure crudelmente “martiniane”.
Poi, si può essere in disaccordo con il modo scelto di trattare, per “contingenza”, le molte tematiche V. M. 18. C’è chi preferisce guardare un film o leggere un romanzo che aderisca al 100% ad un genere specifico (sia esso l’erotico, il bellico, o dell’intrigo di corte) piuttosto che avvicinarsi a un prodotto borderline che tocca tutti quei temi senza addentrarvisi troppo. Si potrebbe condividere il pensiero di C. S. Lewis, autore delle Cronache di Narnia: questi sosteneva che inserire scene di sesso o descrizioni di cibo fosse un modo facile per catturare l’attenzione, entrando in empatia con istinti comuni a tutti e ingraziandosi il lettore/spettatore, pur con pagine prive di una buona idea che regga il tutto. Il buon Martin non è uno che va molto per il sottile e, certo, anche Spartacus è pieno di nudi e “scene allegrotte”, nemmeno in Penny Dreadful o in American Gods si usano poi molti filtri, ma se “andare per la maggiore” volesse dire “piacere a tutti”, lo stesso concetto di Nerd non esisterebbe, o sarebbe quantomeno molto diverso da quello che è oggi.
Fra i motivi per non voler leggere la Canzone del Ghiaccio e del Fuoco c’è anche lo stile di scrittura, spesso piuttosto “colorito” (per non dire tendente al volgare) e di sicuro non scevro da buchi di trama e salti logici. Ci sono perfino nerd che non amano gli “high fantasy” (in parole molto povere, libri con draghi, magie e morti che tornano in vita), o addirittura il fantasy in genere, magari preferendo ambientazioni futuristiche. Naturalmente, ci sono decine di motivi opposti per cui tutto questo può piacere, e infatti piace: l’ambientazione, la raffinatezza degli intrecci politici, la caratterizzazione dei personaggi e tanto altro ancora. Resta il fatto che in entrambi i casi si parla insindacabilmente di gusti personali e che quindi, senza nulla togliere alla validità di Game of Thrones, non è poi così strano essere impermeabili al suo fascino (che invece, tanto spesso, è causa da una parte di vergogna sociale e dall’altra di stupore orrorifico).
Detto questo tu, nerd che non aspetti con smania il prossimo episodio del Trono di Spade, pensaci: la tua è una posizione che ti rende potenzialmente l’amico più utile e richiesto, perchè sei immune agli spoiler. Tutti quelli che sentono la necessità di raccontare il nuovo episodio, commentare entusiasti quanto sia grandioso che finalmente Ramsay Bolton sia stato sbranato dai suoi stessi cani o di quanto sia infame Cersei Lannister… beh, loro hanno te. In fondo, quando qualcuno fa un riassunto di qualcosa che gli piace, qualsiasi storia diventa intressante ed è comunque meglio di quando ti parlano di cosa abbia fatto o non fatto il loro partner per farli imbestialire o di come sta andando la preparazione di un esame di cui tu fatichi a capire anche solo il nome della materia.
Sei anche l’interlocutore ideale per quando vogliono spiegare quanto sia figo il loro personaggio preferito, perchè non risponderai mai: “Ma vuoi mettere con quell’altro?!“. No, tu ascolti, ti godi gli aneddoti e magari nel frattempo ti fai offrire un bel tè coi biscotti (se senti di nuovo la citazione “Vinoooohhh!” rischi di diventare astemio), potendo concordare con loro in completa sincerità. D’altronde, ti avranno plausibilmente elencato solo i pregi del loro personaggio preferito, quindi sarà inevitabile.
Tanto dovrebbe bastare per rendere te, un nerd che non guarda Game of Thrones, una preda ambita, ricercatissima da tutti i fan più accaniti della serie. Tutto sta nel presentare i vantaggi della questione, la rarità della tua condizione, il fatto che di persone che hanno visto il telefilm se ne possono trovare a iosa e che, non avendolo mai guardato o particolarmente, solo con te non rischiano spoiler di nessun tipo. Potrebbe essere perfino un servizio socialmente utile, quello dell’amico spoiler-free che esce con chi non ha ancora avuto modo di guardare l’ultimo episodio: non ti devono nemmeno minacciare per stare tranquilli, giusto? Insomma, a noi non amanti del gioco del trono serve solo una buona strategia di marketing per passare da emarginati sociali a V.I.P. richiesti ad ogni uscita.
In attesa di riuscire a riorganizzarci, non ci rimane che rinchiuderci da qualche parte fino alla fine della stagione o continuare a mimetizzarci come Randall Boggs sulla carta da parati. L’inverno è arrivato, ma finirà prima o poi e quel giorno, visto che “il Nord non dimentica“, avrete di che rinfacciare qualora non volessero sentirvi parlare della nuovissima e fighissima serie/libro/film che avete/letto visto solo voi e la nonna dell’autore.