Crash Bandicoot 4: come guardare al passato per migliorare il presente

Esistono giochi su cui è difficile essere obiettivi, vuoi per il troppo clamore suscitato in fase di lancio (ricordate Death Stranding?), vuoi per una questione affettiva: ovviamente Crash Bandicoot 4: It’s About Time rientra in questo caso.

Per molti di noi Crash è qualcosa in più di un semplice personaggio videoludico. Il marsupiale creato da Naughty Dog rappresenta un passato venato di nostalgia. Quei momenti in cui accendevamo la console e tutto nei videogiochi ci sembrava nuovo e magnifico. Anche la non facile storia del personaggio, i suoi alti e bassi dopo un inizio grandioso, hanno contribuito a “mitizzarlo”.

Forse anche per questo (anzi, sicuramente anche per questo motivo) la seconda giovinezza di Crash e Coco su questa generazione di console è stata accolta così positivamente. Sotto l’egida di Activision è toccato a Vicarious Visions e poi a Beenox ridare lustro alla pelliccia arancione di Crash. E, senza timore si smentita, possiamo dire che tanto con N.Sane Trilogy quanto con il nuovo CTR l’obiettivo sia stato raggiunto. Crash è tornato in grande stile e un nuovo capitolo delle sue avventure sembrava essere solo questione di tempo.

L’annuncio di Crash Bandicoot 4, per quanto atteso, ha comunque causato una certa fibrillazione tra quei videogiocatori “nati sotto il segno del Bandicoot“. Forse per il cambio del design, forse perché i precedenti non erano dei migliori (chi ricorda le ere geologiche di caricamenti per i livelli de L’ira di Cortex?). Ma questo Crash 4 lo attendevamo al varco. Lo abbiamo desiderato, voluto. E, indovinate? Crash è tornato a farci imprecare come non mai. Ma in senso buono.

Toys for Bob, nel prendere in mano la serie, sembra essersi divertita a renderci le cose più difficili che mai. Ma lo ha fatto con enorme rispetto della saga e dei suoi fan. Insomma, Crash sembra proprio tornato in grande stile. E torna mostrandosi esattamente per ciò che deve essere: il quarto capitolo della saga, con i suoi spin-attack, i suoi doppi salti, le panciate e i power-up. In questo gli sviluppatori hanno voluto fare a noi fan, quella generazione di giocatori anni Novanta, un magnifico regalo (anzi, un presente…): il passato di Crash, in tutto il suo splendore.

It’s Wumpa Time!

Come ampiamente annunciato prima del lancio Crash Bandicoot 4 ci riporta al 1998, subito dopo la fine di Warped, terzo capitolo canonico della serie. Tuttavia, come spesso accade, i fratelli Bandicoot non hanno il tempo per godersi il meritato riposo dopo la vittoria. Sacrificando la maschera malvagia Uka-Uka gli scienziati pazzi N.Tropy e Cortex riescono a scappare dalla loro prigione temporale, squarciando il tessuto della realtà.

Questo risveglia la maschera Lani-Loli, una delle quattro maschere quantiche legate ai concetti di Spazio, Tempo, Materia Oscura e Gravità. Toccherà a Crash e Coco radunare i fratelli di Lani per porre fine alle macchinazioni di Cortex e ricucire la realtà. Anzi, le realtà, perché il nuovo viaggio condurrà i Bandicoot in diverse dimensioni parallele, ottenendo anche il supporto di una versione alternativa di Tawna, la Bandicoot scomparsa dopo il primo capitolo di Crash.

crash bandicoot 4 multiplayer

Già questa descrizione emerge quella linea di amore e rispetto per il passato di cui vi abbiamo accennato poco fa. Crash 4 prende a piene mani dai giochi della saga, nessuno escluso. Sono molti i riferimenti che troveremo all’interno della partita. Il tutorial ricalcherà N.Sanity Beach, il primo livello dell’Era Naughty Dog, così come il secondo mondo di gioco ci riporterà nelle Terre Rugginose viste in Nitro Fueled. Ma pensare che il nuovo gioco di Toys For Bob si limiti a citare senza innovare sarebbe limitante.

Più si va avanti nel gioco più ci si trova di fronte a scenari e livelli mai visti. Mondi giapponesi, isole dei pirati, Paesi dei Balocchi dal gusto “funk” e molto altro ancora costituiscono le nuove realtà di Crash e Coco, realizzate con maestria. Le ambientazioni che vedrete nel corso di questa avventure sono una gioia per gli occhi e pure il nuovo character design appare azzeccato: nuovo ma non per questo una cesura totale nei confronti della tradizione. Con queste premesse viene voglia di affrontare il prima possibile il nuovo Crash Bandicoot, lasciandosi trasportare nello spazio e nel tempo.

Chiamatelo Crash’s Souls

La prima cosa che balza all’occhio del giocatore è che Crash 4 non è cambiato per quanto riguarda il gameplay: i comandi sono gli stessi, e anche il level design cita la storia del Bandicoot.  Sono sostanzialmente poche le vere novità (su alcune pareti potremo correre, dovremo affrontare delle lunghe sessioni di scivolata su delle pertiche e ci troveremo davanti a qualche nuovo formato di cassa). Ciò che cambia è la difficoltà. Superare i bellissimi e coloratissimi livelli del gioco costerà non poca fatica.

Crash Bandicoot 4

Soprattutto i rompicampo che coinvolgeranno le nuove maschere richiederanno molta pazienza e diversi tentativi. Non c’è niente di semplice in It’s About Time: anche un salto apparentemente tranquillo può nascondere insidie e il giocatore dovrà essere abile a ponderare i tempi necessari per spostarsi e compiere al meglio un livello.

Anche per questo il classico sistema delle vite è stato accantonato. Certo, ai giocatori sarà ancora possibile seguire la tradizione e impostare come preferenza la modalità classica, in cui dovremo collezionare vite extra per sopravvivere. Ma, su suggerimento dello stesso gioco, sarà meglio preferire la nuova modalità, in cui avremo vite infinite e un simpatico “death counter” in cui verrà riepilogato il numero di volte che i nostri Bandicoot sono incappati in una fine prematura. Può sembrare una scelta facile, e forse lo è. Ma, quando si perde per ventisette volte (sic!) contro il robottone batterista di N.Gin, vi assicuriamo che non conviene scherzare col fuoco.

Oltre a questo riuscire a completare un livello al 100% non sarà cosa facile. Ognuna delle aree nasconderà sei gemme, che potranno essere ottenute solo completando delle missioni: raccogliere il 40, il 60 e l’80% dei frutti Wumpa ci darà tre gemme; un’altra, come da tradizione, ci verrà consegnata se romperemo tutte le casse. Più difficili le ultime due: una sarà in un’area nascosta all’interno del gioco, mentre l’altra sarà sbloccata solo se non perderemo più di tre vite. Cosa che vi farà disperare. Anche raccogliere le gemme colorate, tradizione di Crash dal 1996, richiederà sforzi ingenti e la soluzione di indovinelli nascosti nel gioco.

Oltre a permettere il completamento del gioco le gemme consentiranno di ottenere delle skin per Crash e Coco: può sembrare poco, ma alcune di queste valgono davvero un tentativo. Come in passato avremo anche la possibilità di affrontare le prove a tempo per ottenere le reliquie, ma ci troveremo anche di fronte a un nuovo premio, la Reliqua Perfettamente N. Sana, che richiederà ai giocatori di completare un livello senza perdere vite risolvendo tutte le missioni. Insomma, tutti momenti che faranno diventare la terribile Slippery Climb un caro ricordo d’infanzia.

Inversioni e reminiscenze del passato

Ritenere che la difficoltà sia l’unica parte realmente nuova in Crash Bandicoot 4 non renderebbe giustizia al lavoro di Toys for Bob. Certo, inserire nuove modalità in un platform non è mai facile e si rischia di cadere nel banale. Tuttavia, ancora una volta, il titolo riesce a mostrarci un interessante elemento di novità grazie ai livelli N.Vertiti.

Nel rigiocare i livelli già conclusi avremo infatti la possibilità di attivare questa modalità, che ci riporterà in uno scenario precedente con una nuova tavolozza di colori. Avanzando ci troveremo davanti i frutti Bumpa al posto dei Wumpa, vedendo i colori del livello vibrare e modificarsi nel corso dell’avventura. Descrivere questa esperienza non rende affatto l’idea: i livelli N.Vertiti sono qualcosa di folle, quasi un trip psichedelico a tema Crash Bandicoot. Provare per credere.

Allo stesso tempo il gioco ci propone i Livelli Flashback, che ci riporteranno al 1996, anno del primo Crash Bandicoot. All’interno delle aree di gioco dovremo trovare i Nastri Flashback, videocassette che ci permetteranno di affrontare le prove ispirate ai livelli Bonus di Cortex e Brio del primo gioco. Come in passato ci troveremo a dover saltare su un percorso fatto di casse, un appoggio decisamente poco solido per farci strada verso il completamento del livello.

 

A concludere le novità inserite nel gioco abbiamo anche un piccolo ma interessante comparto multiplayer locale. Da un lato la modalità Passa e Gioca, con cui potremo affrontare in modalità cooperativa la nuova avventura dei Bandicoot, alternando a ogni Checkpoint o a ogni vita persa il controller per proseguire nell’avventura. Avremo anche una modalità competitiva, la Battaglia dei Bandicoot, in cui potranno affrontarsi da uno a quattro giocatori.

Il rischio vale il frutto Wumpa

Arrivati a questo punto la domanda appare lecita: Crash Bandicoot 4: It’s About Time, è un gioco adatto solo ai fan della serie? Oppure ci troviamo di fronte a un titolo degno di essere giocato da tutti?

Il titolo, come detto, porta con sé un livello di difficoltà estremamente elevato. Questo, ovviamente, preclude la categoria del giocatore occasionale, capace di concepire il videogioco e il genere platform solo come qualcosa di rilassante. Crash 4, sotto ogni punto di vista, si rivolge a due categorie. Da un lato i fan della saga (quelli “nati sotto il segno del Bandicoot” di cui parlavamo prima). Dall’altro i gamer duri e puri, quelli che amano la sfida e non si rassegnano di fronte alla difficoltà.

I primi non si arrenderanno per puro amore dei Bandicoot: ed è vero amore, se si è disposti a perdere cinquanta vite su un livello. I secondi, probabilmente, continueranno per una sorta di masochistica missione di vita. Il problema nasce per tutti quelli che stanno nel mezzo. Completare il gioco richiederà tempo, costringendo i giocatori a lavorare intensamente sul post game per raccogliere tutte le gemme, le reliquie e le skin. In questo la longevità del titolo si preannuncia medio-alta, un vantaggio sicuramente gradito da parte dei giocatori.

Insomma, se amate Crash e amate la sfida non esitate: Crash Bandicoot 4 vale ogni centesimo speso. In caso contrario ponderate bene la vostra scelta. Potreste pentirvi di esservi messi nelle sneakers del nostro marsupiale preferito!

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.