Disney decide di reinventarsi e con Crudelia (Cruella) porta qualcosa di veramente innovativo e glamour
Il cinema sta ritornando a respirare. Dopo un anno folle, c’era bisogno di uno shock capace di riattivare la scintilla vitale delle sale: Disney ci ha pensato, ci ha lavorato e ci è riuscita.
Pronta a calare l’asso nella manica, la casa dei sogni di grandi e piccoli, ha deciso di reinventare le origini di uno dei personaggi più rock, carismatici, alla moda e scorretti della storia delle fiabe. Preparatevi ad una scarica di adrenalina, perché Crudelia (Cruella) è tornata ed è più cattiva che mai (Dal 26 Maggio al cinema e su Disney+).
Disney, ma non troppo
Prendi uno dei migliori registi presenti ad Hollywood. Aggiungi l’attrice più forte al mondo in questo momento. Condisci il tutto con una storia innovativa e travolgente e otterrai qualcosa di esplosivo.
Sì perché Crudelia è tutto questo, una fiaba Disney totalmente anti disneyana. Una fuorilegge con un grande, se non immenso, sogno nel cassetto, che è pronta a tutto pur di raggiungerlo.
La storia ci narra l’evoluzione di un personaggio tanto iconico, quanto folle. La nascita, l’infanzia e la crescita di Crudelia (Cruella nella versione originale). Dal sogno di diventare una stilista affermata in una gorgogliante e splendente Londra, fino alla sua epopea criminale.
La narrazione è dinamica e travolgente. L’inizio è morbido, nonostante qualche intuizione più dinamica, e strizza l’occhio allo stile Disney. Dopo pochissimo, però, avviene il miracolo e ci ritroviamo in una fiaba dark, carica di brio, che arde e brucia la pellicola.
L’impatto è dirompente e piove sulla testa dello spettatore lasciandolo senza parole. Quello che accade è nuovo, è diverso. Non solo perché il protagonista è ciò che non aveva mai voluto mostrare, ma anche perché l’evoluzione stessa degli eventi risulta innovativa per il genere.
La figura di Crudelia è fuori dagli schemi e ci rapisce non solo con i suoi sguardi, non con le sue battute. Basta il suo animo.
Ovviamente l’interpretazione di Emma Stone è un plus fondamentale ai fini del risultato finale. L’attrice premio Oscar è magnetica e il ruolo della celebre villain le calza alla perfezione, come un lussuoso abito per un gran gala. Solo che lei, una volta arrivata nel salone, anziché ballare inizia a squarciarlo nel marasma generale. Gli spettatori sono attoniti ed intontiti, non possono fare a meno che guardare un personaggio nuovo e fuori dagli schemi che va contro tutte le regole che, da sempre, hanno caratterizzato la natura Disney. La sua figura è una tiranna che brucia tutto ciò che la circonda e solo una titanica Emma Thompson può tenerle testa.
Crudelia è rock, l’avrete capito ormai, ma il concetto è costantemente ribadito da tutto il compartimento artistico che ci accompagna durante la visione della pellicola. La colonna sonora, in pieno stile british, con singoli che vanno dai Supertamp, passando per i Queen, i The Doors, fino ad una canzone inedita di Florence + The Machine. Oltre a ciò, nella versione italiana, troveremo la cover di I wanna be your Dog realizzata dai Maneskin, neo vincitori dell’Eurovision.
La rock band romana, dopo aver disintegrato le classifiche mondiali e aver ricevuto attestati di stima persino da capisaldi del genere come Alex Kapranos dei Franz Ferdinand o Little Steven, hanno accompagnato (musicalmente parlando) l’arrivo di Crudelia nelle sale italiane. Il risultato? Un connubio perfetto che va a cementare, ancor di più, l’amore che scorre tra la pellicola Disney e la cultura di appartenenza.
Oltre a questo, ovviamente, vanno tessute le lodi per dei costumi di scena di prim’ordine. Le passerelle della nuova regina londinese sono blasfemia artistica e rottura con il sistema. Sono un assolo di chitarra durante un concerto classico. Sono vernice sulle facce della critica. Un tripudio di estetica, follia e amore.
Ma Crudelia non è solo un piacere per gli occhi e le orecchie, perché quello che riesce a colpire ancor di più è stata la proverbiale bravura di Gillespie nel far prendere vita ad una storia simile. Avevamo già visto l’incerto esperimento Disney del passato con una “cattiva” come Malefica. Riuscire a far tenere in piedi una storia con uno script simile, volto non solo ad esplorare il passato di Crudelia, ma anche intenzionato a raccontarla nella sua realtà quotidiana, passando attraverso le caratterizzazioni date da un’affascinante profondità di scrittura, è stato un esercizio tutt’altro che semplice. Il cineasta padre di I Tonya, però, ci ha già abituato a simili narrazioni, con una figura femminile forte e problematica capace di rubare la scena a tutti, e il risultato, infatti, è ugualmente efficace e convincente.
Il personaggio della Stone ci schernisce, si prende gioco di noi ed eleva la pellicola a qualcosa di più del semplice intrattenimento al quale eravamo abituati.
“So messed up, I want you here
In my room, I want you here
Now we’re gonna be face-to-face
And I’ll lay right down in my favorite place
And now I want to be your dog […]”
Crudelia è una fiaba cupa che si discosta dagli stilemi di Topolino. Una figura anti-sistema che ama distruggere anziché creare, provocare anziché spiegare, urlare anziché sussurrare. Crudelia è la parte nascosta di tutti noi, quella figura che si cela nel nostro animo e che prova costantemente ad uscire dal nostro petto. Un’eroina rock, incendiaria e alla moda, pronta a destare il pubblico dal suo torpore e riscrivere, inaspettatamente, lo stile centenario di Disney.
Siete pronti a scatenarvi?
Crudelia (Cruella) è al cinema dal 26 maggio 2021 e su Disney +, con accesso VIP, dal 28 maggio.